La luna di miele tra Eric Adams e il partito democratico a New York è già finita. L’ex poliziotto, secondo sindaco afroamericano della storia della metropoli, a tratti osannato dai media per la sua capacità di lisciare il pelo al movimento Defund police da una parte e di insistere sulla necessità di riportare la sicurezza in città dall’altra, ha fatto infuriare il suo partito.
Allarme sparatorie a New York
Martedì il sindaco, che ha costruito un mito attorno alla sua dieta vegana salvo poi venire beccato ad abbuffarsi di pesce in un’osteria italiana, si è recato ad Albany per chiedere al Congresso dello Stato di modificare la “bail reform” approvata dai democratici nel 2019. La legge rende estremamente difficile per i giudici fissare una cauzione per il rilascio degli imputati e mantenerli in custodia in attesa del processo. Nel primo anno di applicazione della legge, circa 100 mila sospetti criminali sono stati rilasciati a piede libero a causa della riforma.
In neanche due mesi da sindaco di New York, Adams ha assistito a un’esplosione di atti criminali e vittime: hanno fatto scalpore il caso della donna spinta e morta sulle rotaie della metro a Times Square, un poliziotto ucciso in una sparatoria ad Harlem, un altro, di soli 22 anni, ammazzato dopo aver risposto a una chiamata del 911, mentre un suo collega è finito in terapia intensiva.
Black Lives Matter se la prende con Adams
Adams ha già presentato il suo “Blueprint to End Gun Violence”, il piano per sconfiggere il crimine su cui verrà valutato dai newyorkesi. Tra le proposte c’è la creazione di nuovi reparti di polizia in borghese e di unità per il sequestro delle armi, proposta che ha fatto infuriare i leader di Black Lives Matter.
Ora però Adams vuole fare un ulteriore passo per «mantenere New York sicura», ma questo implica dare più poteri ai giudici di mantenere in stato di arresti i criminali colti sul fatto. Per il partito democratico la proposta è ovviamente irricevibile: è da oltre due anni che i liberal si difendono dalle accuse dei repubblicani sostenendo che la riforma sulla cauzione non è la causa dell’aumento del crimine. Chiedendone la modifica, il sindaco di New York sta di fatto dando ragione ai suoi avversari.
Il sindaco spacca il partito democratico
E non a caso l’intervento ad Albany di Adams è stato accolto dagli applausi dei repubblicani e dai fischi dei democratici. «Il crimine sta aumentando dappertutto, non solo a New York dove abbiamo fatto questa riforma», lo ha attaccato ad esempio la democratica afroamericana Latrice Walker. Secca la risposta del sindaco: «Non penso che debba discutere con me di questo. Discuta con la mamma del bimbo di 11 anni» rimasto ucciso da un proiettile che l’ha colpito al volto un mese fa. «No, è lei che non deve politicizzare il tema. Io ho perso un fratello a 19 anni in una sparatoria».
Adams l’ha ignorata chiedendo al Congresso di fidarsi di lui e ribadendo, come già fatto più volte in passato, di essere in missione per conto di Dio: «Dio mi ha creato per tempi come questo», ha detto citando la Bibbia (Ester 4:14). A supporto della richiesta di inasprire le pene per i minorenni coinvolti in sparatorie, trattandoli come i maggiorenni, ha poi sciorinato una serie di dati secondo cui il 10 per cento degli under 18 arrestati aveva una pistola nel 2021, mentre «sei anni fa erano appena l’1 per cento».
I democratici hanno reagito con sdegno alla proposta del sindaco, affermando che simili leggi andrebbero a detrimento soprattutto della comunità afroamericana. Non si sono spinti fino ad accusare Adams di razzismo ma c’è mancato poco. Il successo del sindaco dipenderà dai risultati che porterà sul fronte della lotta al crimine. Intanto la sua stella nel partito comincia a sbiadire.
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