
La polizia francese ha un problema: il fondamentalismo islamico di alcuni suoi agenti

Diffusione di canti coranici in pattuglia, rifiuto di partecipare a un minuto di silenzio dopo la strage di Charlie Hebdo, rifiuto di proteggere una sinagoga, incitamento a commettere attentati. La polizia di Parigi, forte di 27 mila poliziotti e agenti di sorveglianza, ha un grosso problema di radicalismo islamico al suo interno, almeno a giudicare da un rapporto redatto dalla prefettura a fine 2015 e diffuso ieri da Le Parisien.
17 CASI. Il numero dei casi è ancora «marginale», dicono a Parigi, si parla di 17 eventi più o meno gravi di fondamentalismo religioso tra il 2012 e il 2015, con un’accelerazione però dal 2014. In gergo, vengono chiamati genericamente «comportamenti che trasgrediscono il principio di laicità», ma sono tutti connessi alla religione musulmana tranne uno.
HIJAB E BURQA. Ci sono i casi più leggeri, quelli di poliziotti che in servizio ascoltano il Corano alla radio e si fermano nei negozi per comprare il burqa per le mogli, oppure quelli di poliziotte che si presentano in servizio con l’hijab e si rifiutano di toglierlo perché «la legge [islamica] proibisce l’esibizionismo», cioè mostrarsi in pubblico a capo scoperto.
«QUEI FROCI DEI SIONISTI». Poi ci sono i casi di maggiore gravità: la stessa poliziotta dell’hijab ha pubblicato sui propri account social, dopo la strage di Charlie Hebdo e del supermercato kosher, messaggi che danno credito a complotti antisemiti: «Queste sparatorie mascherate ed esagerate da quei froci dei sionisti». Ci sono anche minacce: «Bisogna spaventarli un po’». Un’altra poliziotta si rifiuta di stringere la mano ai colleghi maschi, porta l’hijab e si rifiuta di toglierlo, partecipa a una manifestazione durante la quale grida: «Israele assassino, Hollande complice». Si rifiuta infine di associarsi al minuto di silenzio in onore di un suo collega ucciso nella strage del gennaio 2015. Poi interrogata a proposito, grida: «L’islam dominerà il mondo!».
«FAR SALTARE IN ARIA L’ELISEO». Infine ci sono i casi davvero gravi. Un poliziotto si lamenta della protezione offerta dalla polizia ai luoghi principali della comunità ebraica, si vergogna «di portare la divisa», si complimenta con i terroristi che hanno compiuto gli attentati in Francia e si rammarica che non abbiano fatto «saltare in aria l’Eliseo».
La maggior parte degli indagati sono giovani e convertiti da poco all’islam. Secondo il sociologo Farhad Khosrokhavar, «bisogna stare attenti alle parole che si usano: la radicalizzazione presuppone un passaggio concreto alla violenza. In questi casi parlerei piuttosto di fondamentalismo». In ogni caso, non è rassicurante trattandosi di poliziotti che dovrebbero difendere i francesi.
Foto Ansa
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17 commenti
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Vi prego, ricordiamo la Francia per quello che era…fa troppo male vedere la figlia prediletta della Chiesa ridotta così dall’assalto della massoneria e del fanatismo islamico. Con una demografia sconvolta dall’immigrazione e dallo ius soli, intere zone del paese perdute, sottomissione all’atlantismo (Nato) e alla Germania (euro).
Infatti Alessandro, massoneria ultralaicista e islamismo,due realtà apparentemente lontane polarmente l’una dall’altra ma di fatto……Del resto hanno un Nemico in comune, la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa.
I Francesi hanno una ed una sola speranza per sopravvivere: la Le Pen all’Eliseo.
Con Hollande sono in un vicolo cieco che, anziché la laicità mitologica che dicono di perseguire, sta dando passo dopo passo il potere agli islamici.
Sono cittadini francesi come gli altri e spesso subiscono in prima persona gli effetti della troppa tolleranza verso i musulmani. Grazie a gente come te devono ancora temere per la loro vita in Europa.
Per le Scritture sono addirittura il canale della Grazia.
Lei dimentica la seconda parte: quindi non è cristiano, al massimo un rabbino postmoderno.
So benissimo anche quella. Siamo stanchi di gente che sfigura il Cristianesimo con un odio bestiale e blasfemo, rimasto fermo ai peggiori luoghi comuni, che hanno mietuto milioni di innocenti, non risultando di alcuna utilità alla causa. I laicisti, quando vi leggono, si confermano nella loro idea.
Sei tu che non la conosci e la sfiguri in maniera blasfema.
Ecco perché ci vuole “The Donald”, quel grande costruttore di muri che se c’è da cacciare a calci questa gentaglia non integrata né integrrabile non ci pensa due volte. Perché è chiaro che la strategia del dialogo ha fallito e che le chiacchiere sull’integrazione stanno a zero. Oggi “The Donald” ha incassato l’appoggio di Ben Carson, che gli regala tutti i voti afroamericani. Altroché razzista.
Poi ci sono i pazzi antisemiti come sopra, che falsano il discorso e gettano discredito sulla religione in cui presumono di credere. Come dici tu, Giovanna, il nemico sta davanti: altri preferiscono fare don Chisciotte.
Poveri voi fissati. Siete da clinica.
Povero te, gran leccakulo dei potenti.
Un bel muro lo fecero costruire i papi, per dividere gli eschimesi dal resto della polpolazione. Ah, ma questo era un muro politicamente scorretto. Non sia mai che qualcuno lo ricorda. Oggi sono diventati fratelli maggiori, gli eschimesi. Ma anche Caino era fratello maggiore di Abele.
Dietro un reticolato ci dovreste stare voi, e con l ergastolo.
Avanti, continua a dimostrare pubblicamente chi sei.
Ma la “civilissima ” Francia di hollande e sarkozy non verifica chi siano coloro che inserisce nelle Forze dell’Ordine ? Poi vietano però ad esempio la semplice Benedizione Cattolica nelle scuole perche contraria alla “laicità”……Evidentemente sono rimasti ancora legati alla mentalità giacobina !
Letto solo titolo.
Oops, e se agli agenti seguissero i parlamentari?
Non ditemi che…..
Aiuto!!