La marcia di Mn per il lavoro e contro l’immigrazione irregolare

Di Rachele Schirle
13 Ottobre 2017
Il corteo parte sabato da Piazza della Repubblica fino a Piazza San Silvestro per «dire stop al governo Gentiloni, chiedere espulsioni di massa e richiamare il centrodestra all'unione», spiega Alemanno

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Il Movimento Nazionale scende in piazza domani e organizza un corteo che sfilerà a Roma da Piazza della Repubblica fino a Piazza San Silvestro per lanciare un segnale «sulle due principali emergenze della nostra nazione: l’immigrazione e il lavoro». Gianni Alemanno, segretario del Mn, spiega a tempi.it che questi due aspetti sono intrinsecamente legati tra loro e che gravano sull’Italia da più prospettive. «Il fenomeno degli sbarchi dei migranti sulle nostre coste è incontrollato. Dobbiamo proteggerci perché questa vera e propria invasione toglie il lavoro agli italiani. Non è vero che gli immigrati fanno il lavoro che gli italiani non vogliono fare, sono solo gli strumenti per fare concorrenza al ribasso ai nostri ragazzi».

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]Il ministro Minniti, riconosce Alemanno, «ha sì posto un freno, ma molto limitato e tardivo, tant’è vero che noi chiedevamo da anni un blocco navale. Il fatto comunque che da quando Minniti è intervenuto il flusso migratorio dalla Libia sia calato significa che l’immigrazione non è inarrestabile. Bisogna continuare con questa linea ed espellere almeno 750 mila immigrati irregolari». Il primo obiettivo della manifestazione quindi è «dire stop al governo Gentiloni perché ogni mossa che fa è un disastro. Si limiti alla legge elettorale e finanziaria e non tocchi nient’altro, in particolare per quanto riguarda lo ius soli. Questo Parlamento è delegittimato e a fine mandato, meglio aspettare la campagna elettorale e l’esito delle elezioni per affrontare un tema così difficile».

Dall’altra parte, sottolinea Alemanno, l’invasione avviene anche a livello economico e di impresa in quanto molte aziende italiane continuano a passare in mani straniere, «svendute dai governi tecnici e di centrosinistra sui tavoli di Bruxelles e sull’altare di una globalizzazione senza freni», si legge nel comunicato di Mn. «Basta guardare all’Ilva, svenduta agli indiani, o ad Almaviva, dove il più grande licenziamento collettivo degli ultimi anni è dovuto al fatto che le normative europee ci impediscono di obbligare i call center a risiedere in Italia. Ogni grande crisi industriale italiana rimanda a un vincolo europeo e alla logica della globalizzazione».
Questa iniziativa, spiega il segretario, vuole inoltre essere «un atto di rievocazione di un centrodestra unito intorno ad idee forti. Vogliamo che il centrodestra riparta, ma con posizioni nette sui grandi temi come lavoro e immigrazione. Al via quindi espulsioni di massa e riprendiamoci le chiavi di casa. Solo con posizioni molto radicali e decise il centrodestra potrà vincere le prossime elezioni».

Il “Corteo contro l’invasione degli immigrati e per il lavoro italiano” inizierà alle ore 15 e passerà per Via Orlando, Largo di Santa Susanna, Via Barberini, Via del Tritone per giungere a Piazza San Silvestro intorno alle ore 17:30 dove si terranno gli interventi conclusivi. Alla manifestazione, promossa da Movimento Nazionale per la Sovranità e Gioventù Identitaria, hanno aderito: Sen. Maurizio Gasparri, Sen. Francesco Aracri, On. Pietro Laffranco e On. Fabrizio Di Stefano di Forza Italia; una delegazione di Noi con Salvini guidata dall’On. Barbara Saltamartini e dal coordinatore reg. Francesco Zicchieri; Alessandro Meluzzi; il Movimento Patria; il Coordinamento Fronte Identitario; l’ASI e altre 24 sigle di associazioni e movimenti. Ha aderito anche il coordinamento sindacale Filp (Fronte italiano per il lavoro e la partecipazione) che riunisce dieci sindacati autonomi di categoria. Parteciperanno anche organizzazioni di immigrati regolari come l’Acmid donna onlus, il Centro culturale Averroè e l’Associazione senegalesi marche.

Foto Ansa

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