Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

La Grecia è solo il capro espiatorio del fallimento europeo

L'egoismo dei greci è la nemesi dell'egoismo franco-tedesco che è congenito a tutti i piani di “salvataggio” del paese ellenico. Non a salvarla hanno pensato in questi mesi i paesi dell'euro, ma a salvare se stessi (Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda) e le proprie banche (Francia e Germania) esposte con Atene

Rodolfo Casadei
07/11/2011 - 14:48
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

Come dice il proverbio? Chi la fa, la aspetti. La Francia, che per bocca del portavoce del presidente Nicolas Sarkozy ha definito il referendum greco sul piano di salvataggio europeo «irrazionale e pericoloso», e poi con una dichiarazione del capo dello Stato francese in persona ha ammorbidito appena un po’ i toni sottolineando che «dare la parola al popolo è sempre legittimo, ma la solidarietà di ogni paese dell’eurozona non potrebbe esercitarsi senza che alcuno consenta agli sforzi necessari», è lo stesso paese che sei anni fa bocciò con un referendum popolare (come pure l’Olanda due giorni dopo) il progetto di Costituzione europea. Oggi definisce “irrazionale e pericoloso” e contrario allo spirito di solidarietà europeo un atto politico che essa stessa sei anni fa abbracciò con entusiasmo, in nome dei diritti della sovranità nazionale. La quale però non esiste solo quando fa comodo a Parigi e a Berlino, ma esiste per tutti, perfino per gli euroreprobi greci. Perciò è ipocrita menare scandalo per la decisione di Atene.

Se dopo l’annuncio del primo ministro greco Gheorghe Papandreu l’euro è in pericolo e i debiti sovrani di mezza Europa, incluso quello italiano, sono a rischio default, la colpa non è degli inconcludenti (ma non certo stupidi) greci, ma del modo disfunzionale, elitario e opaco in cui negli ultimi quindici anni si sono costruite le istituzioni dell’Unione Europea e dell’Unione monetaria europea. Oggi non abbiamo né una vera unione politica, né un vero rispetto per la sovranità degli stati membri della Ue. Le istituzioni che regolano le decisioni politiche e quelle che, come la Bce, regolano le decisioni intorno all’euro, non sono modellate né nei termini di un’unione politica e di una banca centrale che funzionino come le unioni federali e le banche centrali del resto del mondo, né in quelli di strumenti di una coalizione di stati indipendenti collegati fra loro da trattati di cooperazione.

Non sono né carne, né pesce, per un motivo che Sarkozy (e Merkel) dovrebbero conoscere bene: l’assetto attuale consente a tedeschi e francesi di governare la Ue per mezzo di un direttorio franco-tedesco del quale i ripetuti summit fra il presidente francese e la cancelliera tedesca nel contesto della crisi del debito sovrano non sono che l’espressione cronologicamente più recente. Permette a Berlino di continuare a pensare e ad agire come se la Bundesbank esistesse ancora, e avesse solo cambiato di nome e di lingua madre del suo presidente: adesso si chiama Bce e alla sua testa si sono alternati un olandese, un francese e ora un italiano.
Anzi, di più: la Bce è una Bundesbank meno l’autonomia dal governo in carica, il sogno di ogni politico tedesco ambizioso. Grazie agli accordi bilaterali fra Francia e Germania, la Bce in questi anni ultimi tre anni ha mantenuto alto il costo del denaro anche in piena crisi della crescita economica di quasi tutti i paesi della Ue, perché ai tedeschi importa solo di avere un’inflazione molto bassa. Nel frattempo la Germania ha fatto ostruzione sul tema della piena unione fiscale, l’unica mossa sensata se si voleva che l’euro funzionasse per tutti e non pesasse come una zavorra mortale sui bilanci dei paesi più indebitati. Niente eurobond, nessuna forma di europeizzazione dei debiti degli stati, ecc. Perché in quel caso la Germania avrebbe dovuto patire anche svantaggi, e non solo vantaggi dalla moneta unica europea.

LEGGI ANCHE:

Antonio Esposito

Niente risarcimento per Esposito: l’intervista sulla condanna di Berlusconi non fu manipolata

21 Giugno 2022
I giornalisti nella sede del PD prima della conferenza stampa per discutere i risultati delle amministrative a Roma, 13 giugno 2022

Amministrative. Centrodestra e centrosinistra hanno lo stesso problema

14 Giugno 2022

L’egoismo dei greci, che oggi mettono in pericolo gli equilibri finanziari del continente europeo e forse non solo di quello, è la nemesi dell’egoismo franco-tedesco che è congenito a tutti i piani di “salvataggio” della Grecia. Non a salvare la Grecia hanno pensato in questi mesi i paesi dell’euro, ma a salvare se stessi (Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda) e le proprie banche (Francia e Germania) esposte con Atene.

Tutti hanno sempre saputo che, ferma restando la gestione dell’euro da parte della Bce, la Grecia è condannata alla bancarotta. I vari piani di aiuto servono semplicemente a rendere meno duro il colpo per le banche francesi e tedesche creditrici dello Stato greco e a guadagnare tempo affinché Italia, Spagna, Irlanda e Portogallo riescano alzare le loro difese, che non possono fare a meno di una ripresa della loro crescita.
I vari piani per la Grecia non funzioneranno mai, a meno che non contemplino l’annullamento puro e semplice del debito esterno greco, per la semplice ragione che non si è mai visto funzionare un piano di austerità che non abbinasse uno stimolo monetario (svalutazione della moneta, tasso di prestito invitante, ecc.) a una stretta fiscale poderosa e tagli draconiani della spesa pubblica. Alla Grecia si è imposto il mai visto in cambio di un po’ di prestiti ponte per pagare gli stipendi della Funzione pubblica, e il risultato è sotto gli occhi di tutti: il Pil è crollato del 14-16 per cento dall’inizio della crisi e continua a sprofondare e, da quando è stata data attuazione al programma della troika Ue-Bce-Fmi, il debito greco si è impennato e ha quasi raggiunto il 180 per cento. Se l’ultimo accordo fra Grecia e Ue supererà lo scoglio del referendum e poi verrà attuato, il debito greco scenderà gradualmente fino ad attestarsi al 120 per cento del Pil nel 2020, dopo nove anni di depressione. 

È fantascientifico pensare che in quei nove anni e poi dopo il 2020 la Grecia sia capace di pagare il suo debito da sé. Papandreu non può prendersi da solo la responsabilità di dire queste cose e di trarne le conseguenze, perciò lo lascerà fare al popolo sovrano, la cui decisione è facile da immaginare: la Grecia dirà no al piano europeo, andrà in default e soffrirà tantissimo, ma soffriranno anche tutti gli altri paesi europei che credevano di poter sacrificare la Grecia per salvare se stessi, e almeno Atene recupererà la sovranità nazionale.

L’unico vantaggio per tutti è che finalmente suonerà a morto la campana per un certo modo di fare l’Unione Europea, quello dei fatti compiuti, delle decisioni prese senza consultare i popoli, del governo di fatto del direttorio franco-tedesco. Il prezzo sarà altissimo, ma era ed è inevitabile che prima o poi i nodi venissero al pettine.

Tags: angela merkelbcedefaultEurofmiItalianicolas sarkozySilvio Berlusconi
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Antonio Esposito

Niente risarcimento per Esposito: l’intervista sulla condanna di Berlusconi non fu manipolata

21 Giugno 2022
I giornalisti nella sede del PD prima della conferenza stampa per discutere i risultati delle amministrative a Roma, 13 giugno 2022

Amministrative. Centrodestra e centrosinistra hanno lo stesso problema

14 Giugno 2022
Foto da PxHere

Il ritorno in auge dei mutui a tasso variabile dopo lo strapotere del fisso

13 Giugno 2022
Christine Lagarde Bce

Così Bce, sanzioni e politiche green ci conducono verso la recessione

13 Giugno 2022
Dustin Hoffman e Robert Redford in "Tutti gli uomini del presidente", 1976

Volevamo essere Dustin Hoffman e Robert Redford, invece siamo solo giornalisti

9 Giugno 2022
Draghi Meloni destra italia

Cosa non capiscono le banche d’affari spaventate dalla destra italiana

3 Giugno 2022

Video

Foto Red Dot per Unsplash
Ambiente

Stop auto endotermiche? «Decisione ideologica»

Redazione
9 Giugno 2022

Altri video

Lettere al direttore

Manifestazione contro la guerra in Ucraina

Loro cantano “Imagine”. Noi cantiamo “Martino e l’imperatore”

Emanuele Boffi
27 Giugno 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Ballottaggi all’insegna di deserto e suicidio (del centrodestra)
    Lodovico Festa
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Fermare la guerra infinita
    Carlo B. Scott Visconti
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    L’ideale cristiano non è la brava persona di successo, ma il santo
    Pippo Corigliano
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Vasilij Grossman, la Russia e Macron
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    I sabati di lavoro dei profughi ucraini per i polacchi «in segno di gratitudine»
    Angelo Bonaguro

Foto

Ragazza in bicicletta
Foto

Esame di maturità. Un rito di passaggio

27 Giugno 2022
Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist