La Francia si è dimenticata di Parigi

Di Leone Grotti
23 Dicembre 2015
Dopo gli attentati Hollande aveva promesso di «privare della nazionalità francese i cittadini che commettono atti di terrorismo». Ha già cambiato idea?
This photo released on Friday, Dec. 4, 2015 by the French Army Communications Audiovisual office (ECPAD) shows France's President, Francois Hollande, left, reviewing an honor guard upon his arrival aboard the Charles De Gaulle aircraft carrier operating off Syria in the Mediterranean sea. French President Francois Hollande is visiting the aircraft carrier launching airstrikes against the Islamic State group. The Charles de Gaulle has launched raids against Islamic State bases since the Nov. 13 attacks that killed 130 in Paris. (Christian Cavallo/ECPAD via AP) THIS IMAGE MAY ONLY BE USED FOR 30 DAYS FROM TIME TRANSMISSION.

Era il 16 novembre, tre giorni dopo i terribili attentati di Parigi, e davanti ai parlamentari riuniti a Versailles il presidente della Repubblica François Hollande espose con durezza e solennità il suo progetto di riforma costituzionale per rispondere ai terroristi. «La revisione della Costituzione deve accompagnarsi ad altre misure – disse -. Noi dobbiamo poter privare della sua nazionalità francese un individuo condannato per aver attentato agli interessi fondamentali della nazione o aver commesso un atto di terrorismo, anche se è nato francese, quando benefici di un’altra nazionalità».

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]RISPOSTA STRAORDINARIA. La promessa di Hollande ha fatto scalpore, fuori e dentro il partito socialista, dal momento che la misura annunciata è considerata un vecchio cavallo di destra. Ma la situazione straordinaria, negli attentati sono morte 130 persone, richiedeva una risposta straordinaria. E tutti, anche i suoi nemici, hanno lodato Hollande per aver dato questa risposta. Oggi il Consiglio dei ministri francesi si riunisce per decidere sull’evoluzione dello stato di emergenza e sulla privazione della nazionalità, ma i toni dopo appena un mese sono già cambiati e si sono ammorbiditi.

«NON PORTA VOTI». Infatti, assicura il Le Figaro, il premier Manuel Valls e il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve hanno convinto Hollande, con l’aiuto di Christiane Taubira, a mettere da parte la «patata bollente» della privazione della nazionalità. La misura, assicurano, non è popolare, «non sarebbe votata da tutta la sinistra» e non aiuterebbe a «recuperare consensi dalla destra». Dunque, salvo colpi di scena, non se ne fa più niente.

TUTTO DIMENTICATO. Passata la tragedia, insomma, esauritasi l’ondata emotiva, e dopo una consultazione elettorale negativa per il Ps, tutto torna come prima. La guerra da combattere in patria e fuori contro il terrorismo islamico è già dimenticata, come se nulla fosse accaduto. Il nemico va contrastato, ma senza offendere nessuno e senza sporcarsi troppo le mani. Hollande potrebbe averci ripensato di nuovo nella notte, ma resta l’impressione di un senso di impotenza e debolezza preoccupanti.

@LeoneGrotti

Foto Ansa
Foto Hollande-Siria Ansa/Ap

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1 commento

  1. Sebastiano

    Ihhh, quante storie. Non se ne fa più niente perché gli avranno detto che alle prossime elezioni quelli che vorrebbe (e dovrebbe) espellere votano tutti per loro.
    Mica possono segare il ramo su cui sono seduti, no?

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