La crociata anticlericale di Barcellona contro la Sagrada Familia

Di Leone Grotti
20 Ottobre 2018
Il sindaco progressista Ada Colau ha preteso e ottenuto che la basilica paghi 36 milioni di euro per contribuire ai costi di viabilità, urbanistica e trasporti resi necessari dall'ampliamento dell'opera

Se c’è un’opera, un’architettura, una meraviglia che identifica la città di Barcellona, questa è la Sagrada Familia. La più importante e famosa basilica moderna del mondo progettata da Antoni Gaudì, la cui costruzione è iniziata nel 1882, attira ogni anno 4,5 milioni di visitatori, ma ben 20 milioni di persone ogni anno si recano nella zona per dare anche solo un’occhiata.

36 MILIONI DI EURO

Al di là del valore artistico incommensurabile e incalcolabile, insomma, la Sagrada Familia è una miniera d’oro per la città di Barcellona. E il sindaco della città della Catalogna, la progressista anticlericale Ada Colau, che cosa fa? Invece che baciarsi i gomiti per l’immeritata grazia di ritrovarsi in casa l’opera frutto del genio (in odore di santità) di Gaudì, e facilitarne in ogni modo il completamento previsto per il 2026, pretende dall’ente che si occupa della costruzione di pagare 36 milioni di euro per ottenere i permessi necessari alla finalizzazione dell’opera.

I PERMESSI

Gaudì ottenne il permesso di cominciare la costruzione della basilica nel 1882 dal Consiglio comunale di Sant Martì de Provençals. Ora però Colau ha chiesto, al fine di rinnovare i permessi, un’ingente somma per contribuire ai costi di viabilità, urbanistica e trasporti resi necessari dall’ampliamento dell’opera e dall’aumento dei visitatori. L’accordo tra le parti è stato raggiunto giovedì: i 36 milioni verranno pagati in 10 anni.

SINDACO ANTICLERICALE

Il sindaco Colau è stato eletto nel 2015 con il sostegno di Verdi, Sinistra Unita, Equo, Proces Costituente, Podemos e la piattaforma Guanyem. Tra le prime misure prese spicca la consegna di premi civili cittadini e durante la cerimonia è stata promossa e recitata una versione blasfema in chiave sessuale del Padre nostro. L’attuale giunta è palesemente ostile alla Chiesa cattolica e alla Sagrada Familia, è quasi infastidita dalla sua grandezza e dalla sua fama. Basti dire che l’assessore alla Cultura, Daniel Mòdol, ha definito la basilica una «mona de pascua», tipico dolce pasquale spagnolo dalla forma bislacca.

CROCIATA ICONOCLASTA

Probabilmente Ada Colau, che si chiama in realtà per uno strano scherzo del destino Immaculada, rimpiange ancora la Guerra civile spagnola quando nel 1936 alcuni gruppi anticlericali diedero fuoco al laboratorio in cui venivano conservati schizzi, appunti e modelli in scala della basilica di Gaudì. Per fortuna, grazie alle foto d’epoca dei modelli originali, è stato possibile ricostruire in buona parte il progetto. Così i lavori ripresero nel 1952 e nel 2026 dovrebbero finire. La piccola crociata iconoclasta di Immaculada Colau non fermerà il completamento dell’opera. Ma un sindaco così, la Sagrada Familia, non la merita proprio.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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