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La cancel culture in Francia è viva e lotta contro di noi

Di Mauro Zanon
28 Novembre 2024
Il Comune di Lione vuole sbattezzare le strade che portano nomi sgraditi alla «nuova sinistra». Negli Usa l’ideologia woke arretra, «ma da noi continua a persistere», dice il saggista Brice Couturier
Voltaire Francia cancel culture
Una statua di Voltaire a Parigi, imbrattata nel 2020 dagli attivisti francesi di Black Lives Matter (foto Ansa)

Lo scorso 14 novembre, la giunta ecologista di Lione, guidata da Grégory Doucet, ha promesso “l’avvio di una riflessione” sulla possibilità di sbattezzare le strade della città che portano il nome di personaggi considerati “infrequentabili” secondo le idee e i rapporti di forza del presente, a partire dalle figure del colonialismo francese in Africa.

Il maresciallo Thomas Robert Bugeaud, nato nel 1784, figura di spicco delle truppe napoleoniche, che partecipò alla battaglia di Austerlitz e venne mandato in Algeria per reprimere la resistenza locale diventandone il governatore generale, è in cima alla lista dei personaggi da abbattere.

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