Hans Küng è intervistato oggi da Repubblica in qualità di «anima critica della Chiesa» (sai com’è, ce ne sono in giro così poche). Certo, il Correttore di bozze ha apprezzato i vari Saviano, Vattimo, Merlo e Fo, ma deve dire che, in cuor suo, ama in particolar modo questo teologo. Egli, infatti, a suo modesto avviso, li batte tutti per quella sua pervicace ostinazione nel voler insegnare al Papa cattolico come si dovrebbe fare il Papa laicista.
E CI VOLEVA UN TEOLOGO?
Presumo che il pontificato di Joseph Ratzinger resterà nella Storia della Chiesa perché egli è stato il primo Papa del tempo moderno che ha deciso di ritirarsi. Per questo resterà negli Annali.
POTREBBE ADDIRITTURA PARLARE
Il pericolo è che Ratzinger, restando a Roma, assuma di fatto un ruolo di un papa-ombra. Avrei preferito una sua scelta di ritirarsi in meditazione e preghiera in Baviera. Se resta in Vaticano contatti, colloqui sono inevitabili.
INTERRUZIONE PUBBLICITARIA
Cosa si aspetta dal prossimo Conclave? «Può dare un impulso solo se i cardinali accettano l’analisi, esposta nel mio libro Salviamo la Chiesa».
DOMANDA RETORICA
Il suo bilancio di questo pontificato è negativo?
RISPOSTA SUPERFLUA
Temo che resterà nella Storia piuttosto con un bilancio negativo, con deficienze e limiti, e occasioni perdute.
SPERIAMO IN UN PAPA TIPO OCCHETTO
La sua analisi ricorda l’Impero sovietico poi crollato, pensa a processi simili? «Il destino dell’Unione sovietica, l’implosione, dovrebbe essere un monito, anche per il Conclave».
MEGLIO MANTENERE UN CLIMA DA BAR
All’ultimo Conclave Ratzinger disciplinò tutti. Non deve ripetersi, ci vuole un’atmosfera di libera discussione nel collegio dei cardinali.