Kenya. Attacco degli islamisti di Al Shabaab a un college. «Liberi i musulmani, uccisi i cristiani»
All’alba del 3 aprile alcuni miliziani di Al Shabaab hanno sferrato un attacco nel campus universitario di Garissa, località nel nord est del Kenya. Il bilancio finale delle vittime è di 147 morti. Dopo l’intervento delle forze armate sono stati uccisi quattro degli islamisti aggressori che si sono fatti esplodere. Negli scontri sono morti anche due poliziotti, un soldato e due guardiani della scuola. Risultano un’ottantina di feriti e ancora molti sono i dispersi.
NOTIZIE. Nel campus che ospita quasi 900 studenti, i terroristi, dopo essere stati in una vicina moschea, sono entrati di prima mattina e hanno iniziato a chiedere ad ognuno se fosse cristiano o musulmano. Secondo alcuni testimoni, gli islamisti rilasciavano i musulmani e trattenevano i cristiani ai quali sparavano. Alcune fonti parlano di esecuzioni e di gambe e teste tagliate. La polizia kenyota ha messo una taglia di 220 mila dollari sulla testa di Mohammed Mohamud, conosciuto anche come Dulyadin e Gamadhere. Secondo gli inquirenti sarebbe questo kenyota la mente dell’attacco.
AL SHABAAB. L’attacco, come detto, è stato rivendicato dalle milizie islamiche di Al Shabaab, che già in passato avevano compiuto violenze in questa zona dell’Africa, in particolare in Somalia e, appunto, Kenya. come spiega oggi l’Osservatore Romano «il Kenya è il loro principale bersaglio da quando il Governo di Nairobi inviò contro il gruppo truppe in territorio somalo, impegnate prima in un’operazione autonoma e poi inquadrate nell’Amisom, la missione dell’Unione africana in Somalia. Proprio le truppe kenyane, la loro marina e la loro aviazione, furono determinanti per scacciare Al Shabaab da Chisimaio, seconda città e secondo porto del Paese che avevano controllato per anni. All’epoca in molti diedero le milizie islamiche per definitivamente sconfitte, ma gli eventi successivi hanno dimostrato come Al Shabaab abbia mantenuto intatta la sua capacità di colpire, sia con azioni militari sia con il ricorso al terrorismo, in patria come fuori dai confini, appunto soprattutto in Kenya».
Foto Ansa/Ap
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6 commenti
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Tanto non gliene frega niente a nessuno, sono troppo impegnati a divulgare la teoria che ci sono due islam, quello buono e quello cattivo, per accorgersi di queste cagate. E scusate il francesismo.
Se rispondi con una operazione militare anche con lo sconfinamento in territorio somalo (perché esiste ancora un governo somalo, ed un territorio somalo?), Al Shabab fa queste nazi-porcate.
Se non fai nessuna operazione militare e stai fermo e zitto a prenderle, Al Shabab fa queste nazi-porcate.
Dunque, tanto vale rispondere.
Tanto la Somalia è un marasma.
Da bambino conoscevo una signora che stava a Chisimaio, avevano un’azienda agricola laggiù.
Mi raccontava che era molto bello laggiù, e si stava bene.
Lei, che era italiana, preferiva molto stare a Chisimaio piuttosto che in Italia, e ci tornava solo per vedere i parenti.
Erano gli anni a cavallo tra i 60 e i 70.
Poi avevo una parente che faceva la suora nelle missioni tra Eritrea ed Etiopia, non ho capito bene.
Su per i monti, insomma.
Diceva che erano villaggi poverissimi, e che una grossa parte della gente nei villaggi aveva la sifilide, e le donne infette la attaccavano ai figli che già nascevano malati.
Dagli una generazione e un’altra, ed il mondo s’è rotto.
A cominciare da quelli di casa nostra. Silenti.
Quando ero in Africa ho lavorato per un certo tempo in Kenya e precisamente a Nairobi e dadaab. Sono passato diverse volte da garissa quindi la conosco bene. Che vi devo dire? E ancora parliamo Di Islam moderato ? Semplicemente ridicoli.