
Israele e Lega Nord uniti contro la cristianofobia
Se i cattolici hanno sempre riconosciuto negli ebrei i fratelli maggiori, spesso non si verifica il contrario. Sorprende quindi che il 15 giugno scorso alla Camera dei deputati, una delegazione del partito israeliano Yisrael Beytenu abbia firmato un documento di intesa in cui si legge che «il partito della Lega e il partito di Yisrael Benytenu (…) ribadiscono la volontà di impegnarsi a rafforzare vincoli di cooperazione nella lotta a ogni forma di antisemitismo e di antisionismo (…) e affermano le comuni radici ebraico-cristiane».
La segretaria del partito israeliano, Fania Kirschenbaum, ha spiegato a Tempi la ragione della sua visita: «Insieme a Roberto Maroni ci siamo trovati a collaborare per difendere molte delle istanze che sia il mio partito sia la Lega hanno a cuore». L’esigenza di Israele è poi quella di costruire ponti in Europa perché «abbiamo bisogno – continua – di Stati che ci rappresentino anche nella Ue. Mentre sia a noi sia alla Lega interessa la tutela dei cristiani in Medio oriente: se non si accettano i cristiani non esiste convivenza pacifica».
Per questo prossimamente alcuni parlamentari italiani andranno in Israele e per questo gli ebrei si sono impegnati a «combattere la cristianofobia presente in diverse parti del mondo». Perché, conclude la Kirschenbaum, «come si legge nel documento, l’accettazione del multiculturalismo non può prescindere mai dalle ragioni della convivenza pacifica e civile».
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