
Iraq. Storia della chiesa riconsacrata di Dora e di una persecuzione che non finisce mai

Estremismo e terrorismo in Iraq non sono certo stati portati dall’Isis e non costituiscono una novità per le minoranze che vivono nel paese. Ne sanno qualcosa i fedeli di Dora, un tempo affollato quartiere assiro nella zona sud di Baghdad, dove martedì è stata nuovamente consacrata una chiesa distrutta nel 2007.
La chiesa visitata dal nuovo patriarca della Chiesa assira d’Oriente, Gewargis III, è l’emblema di una storia di persecuzione. Nel 2004 nel quartiere di Dora vivevano circa 20 mila cristiani assiri, quando un gruppo di islamisti cominciò a seminare il terrore: decine di cristiani vennero uccisi, 500 negozi bruciati in una sola notte, chiese bombardate.
JIZYA E MATRIMONI FORZATI. Proprio come lo Stato islamico fa ora a Mosul e al-Qaraytian, i musulmani cercarono di imporre ai cristiani il pagamento della jizya, il tributo umiliante, e ordinarono che tutte le donne non sposate fossero date in moglie ai musulmani. La conseguenza di questi attacchi si può immaginare: i fedeli se ne andarono e su un quartiere cristiano di 20 mila persone, ne rimasero poche centinaia.
La chiesa principale del quartiere, quella di San Giorgio, venne attaccata con una bomba incendiaria il 18 maggio 2007. Ma già il mese precedente, ad aprile, gli islamisti avevano rimosso dalla sua sommità la croce. Ieri la chiesa ha riaperto anche se il segno di speranza è stato stemperato da un’altra brutta notizia.
LIBERTÀ RELIGIOSA. Come riferito ad AsiaNews da monsignor Rabban al-Qas, vescovo di Duhok (Kurdistan iracheno), il Parlamento ha respinto un emendamento che avrebbe riportato in parte la libertà religiosa nel paese. In Iraq i minori vengono automaticamente registrati come musulmani, nel caso in cui anche solo uno dei due genitori si converta all’islam. Le minoranze hanno chiesto che al compimento del 18esimo anno di età, chiunque potesse convertirsi ad altra religione, ma la proposta è stata bocciata dalla stragrande maggioranza dell’Aula.
«Non è solo un progetto politico», dichiara il vescovo, «ci sono anche le tracce di una religione islamica che vuole eliminare le minoranze. Una fede che ti impedisce di tornare indietro o di cambiare se sei musulmano. Una mentalità che non ha nulla di umano. Ai cristiani non hanno solo tolto le case e i beni, ma stanno togliendo loro anche la volontà, la speranza, la libertà di fede e di scelta per il futuro».
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31 commenti
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Questa dei governi “sotto ricatto degli amici di McCain e Bibinet” è esilarante, lo stesso nazi-troll aveva decantato la libertà del governo dell’Iraq nel decidere di unirsi all'”della mezzaluna sciita” e ora, no, riporta una velina delle sue fonti di rifornimento bufale e tanto gli basta per scantonare dal merito del discorso che lo trova senza nulla da copincollare: così, deve mentire, cambiare discorso ma non la solfa, censurare chi ha citato per fargli dire quello che vuole islamo-nazi troll.
Mentre, a proposito di “governi sotto ricatto”, l’Iran, ha tenuto a fare sapere il nazi troll, mira a ‘estendere’ la sua ‘influenza nell’area. e i Russi sono pronti a giubilare Assad non appena si rendeanno conto che a loro conviene così.
Un Iran a prossimo a dotarsi di bombe atomiche, dominato dalle tendenze espansionistiche di cui lo stesso multinick nazi-islamico ha reso edotti – non sarebbe stato neppure necessario – su “Tempi.it”:
– rafforzare ‘l’influenza’ dell’Iran sul governo iracheno
– sulla Siria
– destabilizzare tutta l’area, dalla Turchia al Golfo
– e giungere allo scontro con Israele:
questa sarebbe l’alleanza nell”’area della mezzaluna sciita in alleanza con la Russia (?) e Cina (?)” che dovrebbe garantire stabilità “che loro non potranno più scalzare”? Questa è la follia del fanatismo musulmano contro cui dire sempre
NO ALL’ISLAM!
Ho sbagliato ad usare l Odissea. Con questi tizi è meglio il Don Chisciotte, visto che corrono contro i mulini a vento.
Poi magari qualcuno pensa ancora che quando c’era Saddam e Gheddafi si stava peggio.
Speriamo che almeno Assad ce la faccia a restare su.
In fin dei conti il Benito degli anni dell’Autarchia e della riforma agraria delle bonifiche maremmane non era poi così “accio”.
Creare un vuoto che sarebbe stato colmato dagli staliniani o dagli hitleriani sarebbe stato come passare dalla padella, direttamente sulla brace.
Mutatis mutandis, Saddam, Gheddafi e Assad erano meglio.
Lì ormai si sono scoperchiati i cancelli dell’inferno, e sono un’alluvione che travolge tutto e tutti potrà riportare la calma.
La calma in un immenso cimitero.
Tanto anche adesso lì è un cimitero, e l’intervento dei Russi porta un po’ di cimitero anche al di là delle linee tra l’isis ed il resto del mondo.
Se non altro un po’ di par condicio.
Eh, no, diamine!, non scherziamo con le cose serie! Questi sono sciiti, gli islamici “buoni” che combattono l’’Isis: in cui ‘combattono’ e massacrano quei sunniti che gli islamo-nazisti, filo-iranian-sciiti – “buoni” anche loro, dunque -, onoravano di “resistenti” perché massacravano cristiani, sunniti e sciiti e Curdi come avevano imparato da Saddam – il più “buono” di tutti – e in suo onore – rimpiangetevelo, il vostro caro dittatore.
Par condicio, certo, sono gli islamici che fanno così ovunque solo loro in armi, dall’Africa all’Asia e piano piano, vederete: i cristiani sono solo il gruppo umano più perseguitato al mondo: questo dà molto fastidio anche agli islamici “buoni” o moderati: però, finché non diremo che suoni come il Papa a Ratisbona, ci perdonano, non ci fanno niente, va.
Probabilmente non hai capito quello che ho scritto, o mi sono spiegato male.
Lo spiego in altri termini.
Se le cose laggiù fossero rimaste come erano alla fine della PRIMA guerra del Golfo, quella in cui Saddam, dopo 10 anni di guerra contro l’Iran finita in un nulla di fatto, ha avuto la sciagurata idea di invadere il Kuwait illudendosi di farla franca, ed è stato ricacciato a suon di proiettili all’interno del confine naturale irakeno, se le cose fossero rimaste così, dicevo, quasi niente di quanto sta succedendo oggi si sarebbe avverato.
Purtroppo quel cretino di Bush ha rispolverato l’ascia di guerra pensando di avere partita vinta, di fare una sorta di marcia trionfale a buon mercato.
E’ sotto gli occhi di tutti che ha scoperchiato un vaso di Pandora.
Ha aperto i cancelli dell’inferno liberandone i demoni.
Adesso vai a cercare chi ha la colpa, chi ha attaccato chi.
Non serve più a niente ormai.
Qui serve solo un corpo di spedizione di trenta, quaranta, cinquantamila uomini che mettano a ferro e fuoco l’isis lasciando a bocca asciutta i loro finanziatori palesi ed occulti.
In poche parole bisogna richiudere questo cancello infernale, sigillando chi è dentro e seppellendo chi è fuori dei demoni che vi sono fuggiti quando l’hanno aperto.
E, per restare in termini figurati, riattappare il vaso di Pandora.
Ed un democratico, progressista e premio Nobel per la pace, non ci riuscirà semplicemente MAI.
Ecco cosa volevo dire.
Poi le beghe tra sciiti, sunniti, alawiti e giovani marmotte non mi interessano.
A me interessa solo l’incolumità delle persone che giudico alleati, quelli alla cui sopravvivenza tengo: Cristiani ed altre minoranze perseguitate, e i Curdi, sia curdi cristiani che non.
E gli ortodossi fino ai confini d’Europa, cioè gli Urali.