Iraq, liberata Mosul. «Sconfitta decisiva per lo Stato islamico»

Di Redazione
10 Luglio 2017
Dopo 266 giorni, la capitale irachena del Califfato è stata riconquistata dall'esercito regolare. Ora inizia il difficile capitolo della ricostruzione
Iraqi security and civilians celebrate while holding national flags as they wait for the final announcement of the defeat of the Islamic state militants, in Basra, 340 miles (550 kilometers) southeast of Baghdad, Iraq, Sunday, July 9, 2017. Backed by the U.S.-led coalition, Iraq launched the operation to retake Mosul from Islamic State militants in October. (AP Photo/Nabil al-Jurani)

Iraqi security and civilians celebrate while holding national flags as they wait for the final announcement of the defeat of the Islamic state militants, in Basra, 340 miles (550 kilometers) southeast of Baghdad, Iraq, Sunday, July 9, 2017. Backed by the U.S.-led coalition, Iraq launched the operation to retake Mosul from Islamic State militants in October. (AP Photo/Nabil al-Jurani)

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tratto dall’Osservatore Romano – Il primo ministro iracheno, Haider Al Abadi, si è recato ieri a Mosul per congratularsi con le truppe per la vittoria sul cosiddetto stato islamico (Is), proclamando la città «liberata» dalla presenza jihadista. La violenta battaglia è durata 266 giorni, a partire dallo scorso ottobre. Il primo ministro iracheno ha ordinato all’esercito di garantire la sicurezza della città, spazzando via gli ultimi miliziani che vi si nascondono. Abadi — si legge in una nota — «è arrivato nella città liberata di Mosul e si è congratulato con gli eroici combattenti e con il popolo iracheno per questa grande vittoria».

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]Il premier è stato mostrato in alcune fotografie mentre scendeva da un elicottero vestito con una divisa e un cappello militari. Su Twitter il premier ha detto di essere arrivato in città «per annunciare la sua liberazione e congratularsi con le forze armate e il popolo iracheno per la vittoria». Le forze d’élite irachene, addestrate dagli Stati Uniti, che hanno combattuto contro l’Is nella città vecchia di Mosul, hanno raggiunto ieri la riva del fiume Tigri: un risultato che ha sancito la definitiva sconfitta degli uomini di Al Baghdadi. «Le forze del servizio antiterrorismo hanno innalzato la bandiera irachena sulla riva del fiume Tigri nella città vecchia di Mosul» hanno riferito numerosi media locali. L’Is è stato cacciato da tutta la parte della città a ovest del Tigri (che la taglia in due); la battaglia continua soltanto in una piccolissima area, sempre a ovest.

E ora — come sottolineano numerosi osservatori — inizia il difficile capitolo della ricostruzione e del ritorno a casa di migliaia di profughi costretti ad abbandonare tutto a causa del conflitto. Capitale della provincia di Ninive, Mosul è la seconda città dell’Iraq. Era stata conquistata dalle milizie jihadiste nel giugno 2014. È in questa città che il leader dell’Is, Abu Bakr Al Baghdadi, si era autoproclamato leader di uno stato islamico a cavallo fra Siria e Iraq, facendo partire l’ondata di violenza che ha segnato i due paesi.

Le cancellerie occidentali si sono congratulate con le forze armate irachene e con il premier Abadi per l’importante successo ottenuto. «La Francia omaggia tutti coloro che insieme alle nostre truppe hanno contribuito a questa vittoria» ha scritto su Twitter il presidente francese, Emmanuel Macron. Il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale statunitense, Michael Anton, e il titolare britannico della Difesa, Michael Fallon, hanno però avvertito che l’operazione militare non può dirsi conclusa e che resta ancora molto da fare. Il presidente del consiglio italiano, Paolo Gentiloni, ha dichiarato che «l’impegno italiano per la stabilizzazione dell’Iraq va avanti, anche dopo la liberazione di Mosul». Gentiloni ha parlato di «una sconfitta decisiva» per l’Is.

Foto Ansa/Ap

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