Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Interni

Intercettazioni, Tosoni: «Il bavaglio è un fatto di assoluta civiltà»

L’avvocato Paolo Tosoni, presidente di Libera Associazione Forense, spiega a tempi.it che il cosiddetto "bavaglio" impedirà alla nostra società di trasformarsi in un "Grande Fratello": «Pubblicare sui giornali notizie che non hanno rilevanza penale è un'anomalia, un'assurdità tutta nostra»

Carlo Candiani
07/10/2011 - 9:51
Interni, Società
CondividiTwittaChattaInvia

L’uso delle intercettazioni durante le indagini e la loro pubblicazione sono ancora al centro del dibattito politico e giudiziario. Ora, il motivo del contendere sono gli emendamenti “restrittivi” presentati dal Pdl, votati e approvati, che hanno causato le dimissioni della relatrice del disegno di legge avv. Giulia Bongiorno. «Ogni volta che si legifera in tema di giustizia, mi augurerei ci fossero sempre soluzioni condivise, data l’importanza e la delicatezza del campo istituzionale in oggetto; da anni ormai si scontrano logiche partitiche, come capita in questa vicenda delle intercettazioni» dice a Radio Tempi, l’avvocato Paolo Tosoni, presidente di Libera Associazione Forense. «Siamo abituati da anni alla sovraesposizione mediatica della giustizia, nella fase delle indagini immediate, e ci si scandalizza che si voglia mettere un bavaglio alla stampa. Ma questa abitudine alla pubblicazione è malsana, perché molte intercettazioni riguardano il privato di persone e non a caso c’è bisogno di un’autorizzazione di un giudice per realizzarle, non è un fatto pacificamente da diritto di cronaca, soprattutto per quelle ritenute irrilevanti. Quindi, è errato, da parte dei giornalisti, invocare il diritto di cronaca».

Esistono leggi che regolamentano le “tentazioni giornalistiche”?
Il grande paradosso di questo Paese è che c’è una legge che tutela la privacy e poi si utilizzano le intercettazioni che non hanno neanche rilevanza penale come notizie da sbattere sui giornali: è una contraddizione assoluta. Questo cosiddetto “bavaglio” è un fatto di assoluta civiltà. In Italia, la pubblicazione quotidiana delle intercettazioni è un’anomalia, in questo contesto una legge che cerca di fare retromarcia rispetto ad essa, sembra che faccia scandalizzare tutti, invece è corretta.

Inasprendo anche le sanzioni penali ai giornalisti?
Chiariamo, la sanzione è prevista per chi pubblica intercettazioni, che la magistratura, attraverso l’udienza filtro, ha ritenuto irrilevanti, compiendo così atto illegittimo che deve essere sanzionato anche penalmente. Facendo da vent’anni il mestiere di avvocato, mi accorgo come nei processi l’uso dell’intercettazione estrapolata da un contesto falsifichi il senso della conversazione registrata.

Si parla della “casta” dei politici, che spesso risulta intoccabile, non le sembra che la stessa situazione rischi di presentarsi anche per magistrati e giornalisti?
I politici sono eletti, si può ragionare sui sistemi elettorali e nuove norme di incompatibilità di professione, mentre fai il rappresentante del popolo; la magistratura gode di autonomia e indipendenza, direi giustamente, in una democrazia moderna, ma che rischia di diventare irresponsabilità, se esasperata. Per quanto riguarda i giornalisti, la categoria gode di un potere enorme: oggi, purtroppo, più di una sentenza di condanna, valgono i titoli sparati sui giornali.

Ascolta l’intervista integrale
[podcast pid=32/]

Le famose “sentenze di piazza”…
Io ricordo sempre che il processo è pubblico, non l’indagine. Civiltà vorrebbe, almeno come è ancora concepito il nostro ordinamento giudiziario, che il pubblico e i mass media partecipino alle udienze e assistano allo sviluppo del processo. Il volere rendere pubblici i passaggi nelle indagini è una deviazione del sistema e crea disastri, le sentenze di piazza, appunto. Non siamo molto distanti dall’effetto “Grande Fratello”, dove tutto è pubblicabile e dove si vive 24 ore su 24 sotto l’occhio della telecamera.

Qual è il suo giudizio sulla situazione della giustizia, anche alla luce delle recenti sentenze come quella sul delitto di Perugia?
Questa vicenda segna un’ulteriore sconfitta per il nostro sistema giudiziario: è innegabile che c’è stata una significativa carenza di indagini, insufficienti e fatte male, con responsabilità gravi della procura. Le sentenze nei gradi di giudizio hanno dovuto fare i conti con un livello di certezza di prova molto basso, con la Corte d’Appello, che decide grazie ad una perizia che doveva già essere eseguita dal tribunale di primo grado e che non si capisce perché sia accaduto il contrario, e se non c’è certezza di colpevolezza il nostro sistema è tenuto ad assolvere, anche se hai sensazioni diverse. E’ la prova che conta. Resto perplesso davanti ad alcune ovvietà dichiarate da giudice e pubblico ministero all’indomani della sentenza, che sui titoli dei giornali, fanno pensare a contraddizioni ed equivoci che non ci sono. Sarebbe stato meglio un bel silenzio.

Non pensa che raccontando in modo ossessivo questi processi scatti una sorta di cortocircuito massmediatico?
Viviamo in un’epoca in cui l’elemento della comunicazione dei media è inevitabile, bisogna adeguarsi. Una cosa è arrivare ad un accordo sulle intercettazioni, un’altra sono le trasmissioni che parlano dei processi, ecc… Quello sta al buon gusto di chi le produce e alla fine lo spettatore ha quello che si merita. Certo, se certe trasmissioni non fossero guardate, forse cambierebbe qualcosa

Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome
PUBBLICITÀ
Tags: giornaliintercettazionilegge bavaglioprivacyprocessi
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

L'ingresso dell'ospedale di Alzano Lombardo (Bergamo) epicentro del Covid-19, 27 dicembre 2020 (Ansa)

Inchiesta Covid Bergamo. “Pubblicate, pubblicate, qualcosa resterà”

7 Marzo 2023

Nessuna discriminazione anti Lgbt al liceo Ariosto di Ferrara

31 Gennaio 2023
Codice informatico

Perché sempre più aziende si assicurano contro i rischi “cyber”

26 Gennaio 2023
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, 26 ottobre 2022 (Ansa)

Per non soffocare nelle polemiche di giornata, il centrodestra avvii una fase costituente

19 Gennaio 2023
Carlo Nordio Giustizia

La (quasi) perfetta arringa di Nordio per una riforma della Costituzione

27 Dicembre 2022

Chiudere l’era di sputtanopoli

7 Dicembre 2022

Video

Eugenia Roccella
Video

“Una famiglia radicale”. Eugenia Roccella si racconta

Redazione
15 Maggio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Giardino esterno di un asilo nido a Milano

Denatalità, le due “s” che stanno insieme: servizi e speranza

Emanuele Boffi
31 Maggio 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Così per tanti cattolici la fede ha smesso di comunicare con la politica
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Cari costano alla Germania opportunismo merkelliano e fanatismo green
    Lodovico Festa
  • Tentar (un giudizio) non nuoce
    Tentar (un giudizio) non nuoce
    Natalità: una questione politica e di speranza
    Raffaele Cattaneo
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il mio battesimo nell’alluvione, tra piadine e fango
    Marianna Bighin
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Gli innumerevoli tratti che dimostrano la parentela tra sinistra e fascismo
    Rodolfo Casadei

Foto

Foto

A cosa serve la scuola?

25 Maggio 2023
Foto

Il sistema dei media nel pensiero di Antonio Pilati

25 Maggio 2023
Un missile russo colpisce una casa a Odessa
Foto

L’impegno per un cessate il fuoco immediato

25 Maggio 2023
Marcello Pera, filosofo e senatore
Foto

Dialogo a Roma tra Pera e Camisasca (e sant’Agostino)

16 Maggio 2023
Foto

“Una famiglia radicale”. Presentazione del libro di Eugenia Roccella a Milano

11 Maggio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist