Inizia anche la fase 2 delle richieste di credito da parte delle famiglie

Di Francesco Megna
28 Maggio 2020
Nel mezzo del lockdown il bisogno di finanziamento è crollato del 50 per cento rispetto a febbraio. Poi è iniziato un lento ma costante recupero
Euro in banconote e monete

Dopo 60 giorni di lockdown tornano a salire le richieste di credito da parte delle famiglie. Nei mesi scorsi, la domanda di credito destinato ad investimenti si è arrestata; era rimasta solamente quella destinata a colmare situazioni di necessità considerato il blocco di parecchie attività sul territorio. In queste ultime settimane emergono i primi segnali di ripresa riferibili alle richieste di liquidità legate alla cosiddetta fase 2.

Nel corso del lockdown le richieste di credito si sono rapidamente arrestate. Più precisamente, sino al 15 marzo il fenomeno ancora beneficiava delle pratiche istruite nei giorni precedenti; il picco negativo è stato raggiunto nelle prime due settimane di aprile, quando i volumi registrati si sono attestati intorno alla metà di quelli di febbraio. Dopo di che è iniziato un percorso di costante recupero, seppur con intensità differenti a seconda delle diverse forme tecniche.

MUTUI IMMOBILIARI

Per quanto riguarda i mutui immobiliari, dopo aver visto le richieste dimezzarsi, quando i volumi si sono attestati al 50 per cento circa rispetto a quelli che si registravano prima del lockdown, a partire dalla prima settimana di aprile è iniziato un percorso di recupero lento e costante, che nelle ultime due settimane ha visto i volumi stabilizzarsi intorno al 75 per cento di quelli usuali. A causa del blocco i cantieri sono in ritardo e ora diverse famiglie, dopo l’esperienza del Covid-19, pare abbiano dubbi su quali caratteristiche debba avere la casa ideale.

PRESTITI PERSONALI

Per quanto riguarda invece le richieste di prestiti personali, l’analisi evidenzia una fragilità più prolungata che perdura fino alla prima settimana di maggio, quando il cambio di passo ha riportato i volumi al 60 per cento di quelli precedenti al lockdown. Tra tutte le forme tecniche prese in considerazione, il prestito personale è quella che ha risentito maggiormente della situazione di emergenza, che ha evidentemente indotto le famiglie ad un atteggiamento discreto e improntato alla cautela.

FINANZIAMENTI PER BENI E SERVIZI

Una crescita particolare è stata registrata invece nelle domande di prestiti personali finalizzati all’acquisto di beni e servizi (automobili, elettronica, spese sanitarie, eccetera). L’emergenza epidemiologica che ha comportato anche la chiusura di esercizi commerciali ha costretto molte famiglie a rinviare acquisti nel tempo e, sin dai primi giorni di maggio, con l’apertura graduale dei negozi, si è registrata una corsa all’acquisto. Le spese tradizionali negli esercizi commerciali si sono accostate a quelle effettuate online e la crescita si è attestata attorno al 110 per cento rispetto ai livelli pre-lockdown. In questo senso assume particolare importanza anche l’impatto dei piccoli finanziamenti con garanzia statale erogati in queste settimane.

Francesco Megna, autore di questo articolo, è commerciale settore banking

Foto pxhere.com

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