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Saranno le elezioni più serrate da quando in Turchia il presidente viene scelto dal voto popolare, cioè dal 2014, ed è probabile che per la prima volta si vada al ballottaggio. Sarà anche la sfida elettorale più difficile per Recep Tayyip Erdogan da quando è salito al potere vent’anni fa, grazie alla vittoria del suo partito Akp alle elezioni politiche del novembre 2002.
I sondaggi mostrano un testa a testa fra il capo di Stato uscente e lo sfidante Kemal Kılıçdaroğlu, esponente di una coalizione di sei partiti, che sopravanzerebbe il primo di pochi punti ma senza superare la fatidica soglia del 50 per cento dei voti espressi: ci sonno altri due candidati che si spartirebbero le briciole ma che determinerebbero la necessità per i 64 milioni di turchi aventi diritto al voto di tornare alle urne il 28 maggio per lo spareggio decisivo.
Crisi economica
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