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Il vero senso degli accordi tra Meloni e Xi (non sarà un’altra Via della seta)

Di Rodolfo Casadei
31 Luglio 2024
Porte aperte alle fabbriche di auto elettriche cinesi in Europa, ma solo in cambio di «condivisione della conoscenza». Significato e criticità del Memorandum di cooperazione industriale italo-cinese al di là delle bugie di Conte e compagni
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il presidente cinese Xi Jinping a Pechino, 29 luglio 2024
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il presidente cinese Xi Jinping a Pechino, 29 luglio 2024 (foto Ansa)

Marco Taradash del direttivo di +Europa scrive che «Meloni svende l’Italia alla Cina comunista come un qualsiasi capo di governo africano». Giuseppe Conte leader dei Cinque stelle si infervora sulle presunte “giravolte” della presidente del Consiglio che dopo aver annullato l’adesione italiana alla Nuova Via della seta da lui stesso sottoscritta quando era a capo dell’esecutivo ora «corre ai ripari […] implorando Pechino di investire in Italia, per rilanciare un partenariato strategico ed egualitario e riequilibrare la bilancia commerciale tra i nostri due paesi. Guarda caso tutti questi obiettivi erano puntualmente contemplati nel Memorandum del 2019». Tutti e due mancano ampiamente il bersaglio.

L’elenco dei capi di Stato e di governo e dei ministri degli Esteri occidentali che negli ultimi dodici mesi hanno incontrato Xi Jinping è talmente folto (Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen in maggio, Antony Blinken in aprile, Olaf Scholz sempre in aprile, Joe Biden e il capo...

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