Il Pd contro Saccomanni. Anzi no

Di Chiara Rizzo
09 Gennaio 2014
Dopo la gaffe sul taglio agli insegnanti, il renziano Nardella attacca il ministro dell'Economia: «Grave comportamento». Carfagna (Fi): «Renzi licenzia Saccomanni». Poi la smentita del Pd: «Non chiediamo le dimissioni di nessuno»

È ancora botta e risposta tra i renziani e il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, per la vicenda-gaffe sui 150 euro tagliati dalla busta paga dei professori, e poi reinseriti, dopo la protesta dei docenti. Stamattina l’ex vicesindaco di Firenze e deputato Pd Dario Nardella, tra i più vicini al segretario Matteo Renzi, a Mix24 su Radio 24 ha dichiarato polemicamente che «Penso sia grave quando un ministro così importante come Saccomanni dice ‘Sono un esecutore’ o ‘Nessuno mi ha istruito’. Penso che il ministero dell’Economia debba essere guidato da un politico, come regola generale perchè abbiamo visto che l’esperienza dei tecnici non ha funzionato bene».

LA POLEMICA. Poco dopo lo stesso Nardella ha puntualizzato senza giri di parole che «Non scherziamo e cerchiamo di essere seri. Non ho mai chiesto le dimissioni del ministro Saccomanni. Invito  tutti quelli che hanno voglia di fare polemiche strumentali ad andare a riascoltare la registrazione della trasmissione per capire il senso delle mie parole». Ma la sua dichiarazione è bastata a far scattare le polemiche, soprattutto dal centrodestra. Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera, su twitter salutato la notizia così: «Per interposta persona, ha licenziato Saccomanni. È buona notizia. Come in “Dieci piccoli indiani”, non ne resterà nessuno». Ironico anche Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato: «Anche i renziani fanno fuori Fabrizio Saccomanni. C’è chi, come noi, disse già molti mesi fa che l’economia aveva bisogno di una guida politica e adeguata. Ormai tutti lo hanno capito e credo che non ci sia lo spazio per cambi volanti. È tutto il governo al capolinea. Prenderne atto è un dovere. Il Parlamento è già chiaro da tempo. Ormai c’è solo da calare il sipario».

IL PD: «NO A DIMISSIONI SACCOMANNI». A sostegno della rettifica di Nardella, è dovuto intervenire anche il portavoce della segreteria del Pd Lorenzo Guerrini, che ha spiegato: «Come ribadito più volte nel corso di questi giorni il Partito democratico non ha mai chiesto né ha intenzione di chiedere rimpasti o la sostituzione di questo o quel ministro. In questo momento è necessario lavorare bene e insieme sulle riforme che servono al paese e non sollevare questioni che non esistono».

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