Il patrimonio artistico? Lo salvano i privati (che poi lo gestiscono per 50 anni)

Di Redazione
11 Novembre 2013
A Firenze restaurata Villa Tolomei, che diventa un hotel a 5 stelle con parco. È il progetto "Valore Paese - Dimore" che sfrutta l'iniziativa dei privati per valorizzare 117 siti turistici

Vuoi ristrutturare l’opera d’arte? Dammela in gestione per cinquant’anni. Si chiama “Valore Paese – Dimore” il progetto che punta a rilanciare alcuni siti italiani di valore turistico e di proprietà del demanio attraverso l’interazione tra pubblico e privato. Lanciato già qualche mese fa, torna sotto i riflettori grazie al primo esempio di ristrutturazione, giunto al termine con successo: la rinascimentale Villa Tolomei di Firenze è stata rimessa a posto attraverso l’investimento di alcuni privati, che ora l’hanno trasformata in un hotel a cinque stelle, con tanto di parco attorno in cui sono coltivati ulivi e vigne.

117 I BENI COINVOLTI. La dove lo Stato non riesce ad arrivare, sono i privati che valorizzano le ricchezze del territorio italiano. Il modello è portato avanti dall’Agenzia del Demanio assieme ad Anci e Invitalia, e sulla carta coinvolge altri 117 beni turistici sparsi per tutto lo Stivale, di cui ben 69 godono di procedure di lavoro già avviate: ville, conventi, palazzi, castelli, fari, isole… C’è la Certosa di Pavia, il liberty albergo di Verbania, le saline di Tarquinia, il faro di San Domino alle Tremiti, il Carcere di Sant’Agata a Bergamo. Le intenzioni sono quelle di creare una rete di strutture d’ospitalità che promuova l’eccellenza italiana su più fronti, dall’arte alla storia, dalla bellezza paesaggistica all’enogastronomia, allargando e migliorando l’offerta turistico-culturale.

SITI ABBANDONATI A SE’. Tutti i siti scelti hanno un indubbio pregio artistico, e purtroppo sono abbandonati a sé stessi o quasi. Con l’aiuto dei privati però si cercherà di offrire loro nuova vita e scopo: diventeranno sale di congresso, alberghi di lusso, centri di benessere. Meno di due mesi fa sono stati lanciati altri due bandi di gara, uno relativo agli ex Caselli Daziari di Milano, affianco all’Arco della Pace, e uno per il Podere Colombaia a Firenze. Entro fine anno si vuole mettere sul mercato il castello Orsini a Soriano nel Cimino, vicino a Viterbo, la villa Favorita di Ercolano e il convento di San Domenico a Taranto. Le problematicità più rilevanti sono legate alla specificità di ogni immobile, diverso dagli altri per fase di ristrutturazione, normative urbanistiche e architettoniche, il che costringe l’Agenzia del demanio a seguire iter diversi da palazzo a palazzo.

Articoli correlati

1 commento

  1. francesco taddei

    volevano fare la stessa cosa con il colosseo. urla e anatemi contro la diabolica privatizzazione del santissimo pubblico.

I commenti sono chiusi.