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«Il mio lavoro per tutte le Asia Bibi dimenticate del mondo»

Di Leone Grotti
15 Giugno 2024
Intervista a Marta Petrosillo, che oggi a Caorle riceverà il premio Amicone: «Mi ha sempre impressionato la forza e il coraggio dei cristiani perseguitati, non possono che nascere dalla fede»
Proteste e invocazioni di morte per Asia Bibi a Karachi, Pakistan, in seguito all’annullamento nei suoi confronti della condanna a morte per blasfemia, 21 novembre 2018
Proteste e invocazioni di morte per Asia Bibi a Karachi, Pakistan, in seguito all’annullamento nei suoi confronti della condanna a morte per blasfemia, 21 novembre 2018 (foto Ansa)

«Ho iniziato a lavorare ad Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) nel 2011. Era il 28 febbraio, due giorni dopo fu assassinato il ministro cattolico delle Minoranze del Pakistan, Shahbaz Bhatti. Il mio primo comunicato l’ho scritto su di lui». Sono bastate 48 ore a Marta Petrosillo per capire che il lavoro alla fondazione di diritto pontificio presente in 20 paesi del mondo sarebbe stato tutt’altro che noioso o sedentario. Romana, classe 1981, laureata in Scienze della comunicazione alla Sapienza, la giornalista che oggi, sabato 15 giugno, riceverà il Premio Luigi Amicone a Caorle, è tra i maggiori esperti in Italia di persecuzione religiosa.

Da direttrice della comunicazione di Acs, dove è approdata dopo una collaborazione con il Sir e durante la quale ha anche lavorato come corrispondente vaticana per il settimanale olandese Katholiek Nieuwsblad, ha raccolto e raccontato storie drammatiche di persecuzione da ogni angolo del mondo. Dopo aver...

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