Il gran profluvio di virgolette per parlare di “ex” “terroristi” “rossi”

Di Marco Cobianchi
14 Maggio 2021
Non potendo nascondere la notizia clamorosa dell'arresto ed estradizione dei terroristi italiani in Francia, i giornalisti hanno provato in tutti i modi a depotenziarla. Adesso vi spiego come
Le foto dei sette terroristi rossi italiani arrestati in Francia
I sette terroristi rossi arrestati in Francia. In alto, da sinistra a destra, Giorgio Pietrostefani, Marina Petrella, Enzo Calvitti; sotto, sempre da sinistra a destra, Roberta Cappelli, Sergio Tornaghi, Narciso Manenti, Giovanni Alimonti (foto Ansa)

In Francia sono stati arrestati 7 terroristi tutti condannati per atti di sangue (in parole povere: hanno ammazzato qualcuno). Non potendo non prendere atto che si tratti di una notizia clamorosa, i giornalisti italiani hanno provato in tutti i modi a depotenziarla senza nasconderla. Adesso vi spiego come. 

Manipolare la realtà senza farsi scoprire, Parte I

Prima di tutto bisogna aggiungere “ex” alla parola terroristi (Ansa), così da far pensare che: vabbè, sì, d’accordo, hanno ammazzato quando erano terroristi, adesso non lo sono più, sono, appunto, ex. Arrestati? Diciamo che sono stati fermati (il Secolo XIX). Che poi, terroristi… andiamoci piano. Scriviamolo con le virgolette, così: “terroristi”. Sì, ma “terroristi” di che parte? Ah, beh, rossi, anzi, no “rossi” (SkyTg24). che è come dire che tua figlia è un po’ meno che incinta, è “incinta”, incinta, ma non del tutto. (Le virgolette fanno miracoli).

Manipolare la realtà senza farsi scoprire, Parte II

Quindi: in Francia sono stati fermati degli “ex” “terroristi” “rossi”. Stabilito questo, bisogna ricordare che “i fatti” – è un modo snob per non scrivere “omicidi” – sono «risalenti agli anni Settanta e Ottanta» (Corriere). Cioè è giusto che quei “fatti” vengano “storicizzati” (Carlo Bonini). Se la stagione del terrorismo va “storicizzata”, come fai a pretendere che le sentenze vengano applicate? Eppoi, sono o non sono “ex”? 

Manipolare la realtà senza farsi scoprire, Parte III

Ah già, c’è il problema dei parenti delle vittime, giusto. Qui entra in campo la supercazzola della “memoria condivisa” (il Riformista) che vuol semplicemente dire che anche loro, i parenti, devono accettare il fatto che sono passati decenni e che non è il caso di “accanirsi” (sempre il Riformista). Naturalmente c’è chi, per il ruolo che ricopre, deve dire la sua. Cioè: la dice, ma non gliela si fa dire. Per esempio: il Corriere intervista la ministra Marta Cartabia e nel titolo mette tra virgolette una frase che la Cartabia non ha detto: «Pagina da chiudere». 

Manipolare la realtà senza farsi scoprire, Parte IV (conclusioni e indicazioni operative)

Ma il capolavoro lo compie il Post, diretto da Luca Sofri, figlio di quell’Adriano Sofri condannato in via definitiva insieme a uno degli arrestati, Giorgio Pietrostefani, per l’omicidio del commissario Calabresi (a proposito, dovete leggere assolutamente Così uccidemmo il commissario Calabresi di Leonardo Marino, seconda edizione). Il titolo de il Post è: “La Francia ha arrestato 7 persone condannate in Italia per reati compiuti negli anni Settanta”. 

Volete fare i giornalisti da grandi? Allenatevi così: mettetevi davanti allo specchio e sputatevi addosso.

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