Venerdì 1 agosto abbiamo ricevuto e pubblicato la lettera di Monica Venitimiglia. La signora ha perso marito e primogenito, ma per il fisco lei e i suoi cinque figli non sono più una famiglia. Eredità stra-tassata, pensioni di reversibilità con effetto boomerang, zero detrazioni, esenzioni e sconti.
L’INTERVISTA A LIBERO. Domenica 3 agosto, Libero ha intervistato Monica, che ha rincarato la dose: «Lo Stato non ci considera tale (famiglia, ndr). Noi non abbiamo più diritto a esserlo, proprio negli anni in cui si discute di riconoscere le famiglie di fatto o le famiglie omosessuali. Chissà, forse perché siamo troppo tradizionali. Ecco, questo è ciò che mi brucia». Dopo aver letto la sua storia sul quotidiano milanese, lo staff di Matteo Renzi ha deciso di prendere in considerazione il suo caso.
LA RISPOSTA DEL GOVERNO. «Mi ha telefonato Raffaele Tiscar, vicesegretario generale della presidenze del Consiglio dei ministri – racconta Monica a Libero in edicola ieri –, dicendomi che mi chiamava per conto di Renzi. Voleva capire la situazione e mi ha chiesto cosa suggerivo. Ho risposto che le strade secondo me sono due: alzare il tetto dei 2.800 euro annui, oppure non considerare più reddito la pensione di reversibilità per orfani. Ha detto che avrebbe tenuto conto delle mie proposte e che entro breve mi avrebbe scritto una mail». Mail che è arrivata lunedì 4 agosto, con annessa buona notizia perché il governo, ufficialmente e pubblicamente, si è preso l’impegno di risolvere questa vicenda paradossale: «Dopo il necessario approfondimento tecnico, è nostro intendimento sottoporre al presidente del Consiglio alcune soluzioni che potrebbero risolvere il caso da lei evidenziato che potrebbero essere introdotte a partire dalla prossima legge di stabilità». «Spero che si trovi presto una soluzione – ha ribadito Monica – perché noi, che siamo attualmente sei singoli sotto lo stesso tetto, vogliamo tornare a essere una famiglia vera, con tutto ciò che ne consegue. Questo è ciò che spero e chiedo. Non altro».