Il falso mito della transizione energetica

Di Bjørn Lomborg
27 Agosto 2024
Non credete a chi giura che la rivoluzione è alle porte: la verità è che le fonti green sono ancora troppo inefficienti e costose per permetterci di abbondonare i combustibili fossili
Pala per la produzione di energia eolica
Foto di Ian Van Landuyt su Unsplash

Nonostante il gran clamore, la tanto propagandata transizione dai combustibili fossili all’energia green non si sta compiendo. Realizzare un cambiamento significativo con le politiche attuali si è rivelato un costo insostenibile. Dobbiamo cambiare drasticamente la direzione di queste politiche.

Stiamo già spendendo quasi 2 mila miliardi di dollari all’anno a livello globale per cercare di forzare una transizione energetica. Nel corso dell’ultimo decennio, l’uso dell’energia solare ed eolica è cresciuto ai livelli più alti di sempre. Ma questo non ha ridotto il ricorso ai combustibili fossili: nello stesso periodo, ne abbiamo aggiunti ancora di più.

Innumerevoli studi dimostrano che quando le società incrementano l’energia rinnovabile, la maggior parte di questa non sostituisce mai il carbone, il gas o il petrolio. Finisce semplicemente per fare aumentare il consumo di energia. Studi recenti evidenziano che su sei unità di nuova energia verde, meno di una va a sostituire combustibili fossili. Analisi condotte negli Stati Uniti indicano che i sussidi alle energie rinnovabili portano semplicemente a un maggiore utilizzo complessivo di energia. In altre parole, le politiche pensate per incentivare l’energia verde finiscono per produrre un aumento delle emissioni.

Nulla di tutto ciò dovrebbe cogliere di sorpresa chi conosce la storia. Nell’Ottocento, durante la transizione dal legno al carbone, l’uso complessivo del legno aumentò anche mentre cresceva la percentuale di fabbisogno energetico assorbita dal carbone. La stessa cosa è accaduta quando siamo passati dal carbone al petrolio: nel 1970, petrolio, carbone, gas e legno producevano tutti quantità di energia più elevate che mai.

L’uomo ha una sete inestinguibile di energia a prezzi accessibili, necessaria per ogni aspetto della vita moderna. Nell’ultimo mezzo secolo, l’energia che ricaviamo dal petrolio e dal carbone è di nuovo raddoppiata, l’energia idroelettrica è triplicata, il gas è quadruplicato e abbiamo assistito a un’esplosione nell’uso del nucleare, del solare e dell’eolico. Il mondo intero – e il suo abitante medio – non ha mai avuto a disposizione più energia di oggi.

Il grande piano che sta alla base dell’odierna transizione energetica green insiste principalmente sul presupposto che, spingendo ovunque le fonti rinnovabili con pesanti sovvenzioni, i combustibili fossili spariranno come per magia. Ma uno studio recente ha dimostrato che parlare di transizione è «fuorviante». Secondo i ricercatori, ogni volta che in passato si è aggiunta una nuova fonte di energia, «non è mai successo che queste aggiunte abbiano determinato un calo significativo nell’uso delle fonti di energia tradizionali».

Cosa ci spinge a cambiare il nostro mix energetico? Uno studio ha preso in esame quattordici cambiamenti avvenuti negli ultimi cinque secoli, come quando gli agricoltori passarono dall’aratura dei campi con gli animali ai trattori alimentati da combustibili fossili. Il motore principale è sempre stato il fatto che il nuovo servizio energetico era migliore o più economico.

Il solare e l’eolico sono un fallimento sotto entrambi i profili. Non sono migliori, perché a differenza dei combustibili fossili che possono produrre elettricità ogni volta che ne abbiamo bisogno, possono produrre energia solo secondo il capriccio della luce del giorno e del meteo. Ciò significa che non sono nemmeno più economici. Nel migliore dei casi sono più convenienti soltanto quando il sole splende o il vento soffia alla giusta velocità. Per il resto del tempo sono per lo più inutili e infinitamente costosi.

Basta prendere in considerazione il costo di appena quattro ore di stoccaggio perché le soluzioni di energia eolica e solare risultino non più competitive rispetto ai combustibili fossili. Realizzare una transizione vera e sostenibile verso il solare o l’eolico richiederebbe ordini di grandezza di stoccaggio ben maggiori, cosa che renderebbe queste opzioni decisamente inaccessibili.

Inoltre, il solare e l’eolico ci permettono di affrontare solo una piccola parte di una sfida immensa. Sono quasi interamente impiegati nel settore dell’elettricità, che rappresenta appena un quinto di tutto il consumo globale di energia. Fatichiamo ancora a trovare soluzioni green per la maggior parte dei trasporti, e non siamo nemmeno all’inizio rispetto all’enorme fabbisogno energetico del riscaldamento, della manifattura e dell’agricoltura. Stiamo praticamente ignorando i settori più difficili e cruciali come l’acciaio, il cemento, la plastica, i fertilizzanti.

Non stupisce quindi che, malgrado tutti i discorsi sulla transizione energetica in atto nel mondo, anche l’amministrazione Biden sia persuasa che, sebbene di qui al 2050 le fonti di energia rinnovabile aumenteranno drasticamente a livello globale, anche l’uso di petrolio, gas e carbone continuerà a crescere.

Di questo passo non riusciremo mai a realizzare una transizione energetica dai combustibili fossili. Essa richiederebbe molti più sussidi per il solare e l’eolico, così come per le batterie e l’idrogeno, e l’accettazione da parte di tutti noi di tecnologie meno efficienti per necessità importanti come l’acciaio e i fertilizzanti. Ma oltre a questo, una vera transizione richiederebbe anche che i politici imponessero pesanti tasse sui combustibili fossili per renderli meno appetibili. McKinsey stima che il rincaro diretto per realizzare una vera transizione sia di oltre 5 mila miliardi di dollari all’anno. Una manovra che frenerebbe la crescita economica, rendendo il costo reale cinque volte superiore. I costi per gli abitanti dei paesi ricchi potrebbero superare i 13 mila dollari a persona all’anno. Gli elettori non accetterebbero un simile sacrificio.

Il solo modo realistico per realizzare una transizione è migliorare enormemente le alternative energetiche green. Significa investire di più nella ricerca e nello sviluppo delle energie verdi. Serve innovazione nell’eolico e nel solare, ma anche nel campo dello stoccaggio, dell’energia nucleare e di molte altre possibili soluzioni. Portare i costi dell’energia alternativa al di sotto del prezzo dei combustibili fossili è l’unico modo in cui le soluzioni green potranno essere adottate in tutto il mondo, e non solo dall’élite di pochi paesi ricchi sensibili al clima.

Quando i politici vi dicono che la transizione green è qui e che dobbiamo salire a bordo anche noi, in realtà stanno solo chiedendo agli elettori di sostenerli nel buttare via altri soldi. Dobbiamo essere molto più intelligenti.

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