Il Def da paura e un’ideuzza per mettere a posto i conti

Di Redazione
11 Aprile 2019
Il Documento di economia e finanza smentisce le promesse del governo. Ma un modo per sistemare i conti ci sarebbe

Il governo ha presentato il Def e c’è poco da stare allegri. Il Documento di economia e finanza approvato il 9 aprile contiene una serie di numeri che, in buona sostanza, smentiscono tutte le promesse finora presentate dall’esecutivo gialloverde. La ripresa per il 2019 è stimata intorno allo 0,2 per cento (a settembre si parlava dell’1,5, a dicembre dell’1). Il rapporto deficit-Pil è del 2,4 per cento, cioè quella cifra che già fece rizzare i capelli in testa all’Europa e che aggirammo col magheggio di scrivere “2,04”. Per la disoccupazione si prevedono scenari cupi: dal 10,6 per cento nel 2018, si passerà all’11 nel 2019 e all’11,2 nel 2020. Anche il debito pubblico salirà: da 132,2 a 132,6 per cento.

Ma chi li compra gli immobili?

Insomma, numeri poco confortanti, per dirla con un eufemismo, e che mettono in luce come le due principali riforme del governo (reddito di cittadinanza e quota cento) abbiano un impatto zero sulla nostra economia (i grillini hanno sempre sostenuto che col RdC sarebbero ripartiti i consumi…). Da notare poi che bisogna trovare 23 miliardi per disinnescare l’aumento dell’Iva e che si immaginano introiti per 1,24 miliardi dalle dismissioni immobiliari, da aggiungere a quelli, già previsti, per 1,84 miliardi (ma chi li compra tutti questi immobili? E quando? Non risultano esistere piani di dismissioni).

Regioni virtuose

Che fare? Ieri su Libero s’avanzava un’idea che i lettori di Tempi conoscono bene: “Copiamo la Lombardia e risparmiamo 70 miliardi” (ma, aggiungiamo noi, copiamo anche il Veneto e l’Emilia-Romagna). Era riportata una tabella della spesa per abitante da parte degli enti regionali, su dati della ragioneria dello Stato, da cui risulta che la Lombardia spende 2.563 euro, il Veneto 2.802, l’Emilia Romagna 2.839. Dall’altra parte della classifica, le Regioni a statuto speciale (Valle d’Aosta 9.388, Bolzano 8.575, Trento 7.741, Sardegna 5.717, che meriterebbero un discorso a parte), ma poi Lazio 5.629, Molise 5.473, eccetera eccetera. Posto che la media della spesa regionale è 3.718 euro, perché alcune Regioni sono virtuose e altre no? E come mai quelle più virtuose sono anche quelle che hanno, generalmente, i servizi migliori?

Altro che flat tax

Notava giustamente Libero che se applicassimo la spesa pro capite lombarda all’intero Paese

«il conto sarebbe intorno ai 155 miliardi di euro l’anno, contro gli attuali 225,4 miliardi. Il risparmio per la Repubblica sarebbe di circa 70 miliardi l’anno».

Settanta miliardi! Altro che flat tax.

«Ieri Bankitalia ci ha fatto sapere che il debito ha chiuso il 2018 a quota 2.327 miliardi. Bene, se quei 70 miliardi fossero destinati all’azzeramento del disavanzo, probabilmente nel 2052 l’Italia non avrebbe più buffi».

Foto Ansa

[liga]

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