“Quanto fango su chi difende la famiglia” è il titolo dell’articolo di Marcello Veneziani che appare oggi in prima pagina sul Giornale. L’editorialista parla del recente convegno in Regione Lombardia “Difendere la famiglia per difendere la comunità” e delle polemiche che ne sono seguite. «È veramente miserabile – scrive Veneziani – che di un convegno in difesa della famiglia sui giornali e nei tg non passi un messaggio o un tema affrontato dai promotori ma il fatto che nel pubblico si siano infilati un disturbatore e un prete accusato di pedofilia. Questa sì che è vera macchina del fango: sporcare un convegno in difesa della famiglia, dei bambini, delle nascite associandolo all’omofobia, all’intolleranza e alla pedofilia. E all’insinuazione mediatica dall’interno si accoppia la pressione dall’esterno di chi assediava quel convegno per impedirlo, intimorire i partecipanti e denigrarli come una setta omofoba e tendenzialmente pedofila».
QUALCHE DOMANDA. «Si è mai visto – chiede Veneziani – in un convegno omofilo o abortista qualcuno che abbia potuto prendere la parola per insultare il tema del convegno ed esprimere idee opposte, senza essere interrotto e alla fine impedito di parlare? Si è mai fatto un censimento di quanti indagati per pedofilia o affini ci sono nei gay pride o nelle manifestazioni analoghe? Ma che paese civile è questo che non è in grado di sopportare due idee divergenti sulla famiglia e sui diritti civili, perché deve subito demonizzarne una e squalificarla a priori? E che informazione domina se si depistano eventi e fatti attraverso episodi marginali?».