Il Canada vuole legalizzare la marijuana per «diminuire il consumo di marijuana»

Di Leone Grotti
06 Ottobre 2017
Il premier Trudeau vuole vendita e produzione di cannabis legale a luglio 2018 per ottenere ricchi proventi in tasse ma polizia, medici e canadesi sono spaventati: «È inaccettabile»
FILE--In this Friday, Dec. 9, 2014, file photograph, Matt Hart holds up a bud of Lemon Skunk, the most potent strain of marijuana available at the 3D Dispensary in Denver. A bill making its way through the Colorado legislature may allow recreational pot growers to instantly re-classify their product as medicinal grow if there is a change in federal law or enforcement. (AP Photo/David Zalubowski, file)

FILE--In this Friday, Dec. 9, 2014, file photograph, Matt Hart holds up a bud of Lemon Skunk, the most potent strain of marijuana available at the 3D Dispensary in Denver. A bill making its way through the Colorado legislature may allow recreational pot growers to instantly re-classify their product as medicinal grow if there is a change in federal law or enforcement. (AP Photo/David Zalubowski, file)

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Marijuana legale, costi quel che costi. È l’intento del primo ministro del Canada Justin Trudeau, che ha promesso che a partire dal primo luglio nel paese la droga potrà essere prodotta e consumata legalmente. La tenacia con cui il fotogenico leader persegue questo obiettivo è inversamente proporzionale alla ragionevolezza delle motivazioni avanzate e direttamente proporzionale all’opposizione manifestata da medici e corpi di polizia.

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]I TRE MOTIVI. I motivi per cui Trudeau vuole fare del Canada il primo paese pienamente industrializzato a liberalizzare la marijuana (per ora lo hanno fatto solo Uruguay e alcuni Stati degli Usa, dove a livello federale la droga però resta illegale) sono tre: 1) distruggere il business delle cosche criminali che fanno milioni di dollari vendendo illegalmente la marijuana; 2) diminuire tra i giovani il consumo della marijuana, che al momento è elevatissimo («non puoi regolare qualcosa che è proibito»); 3) diminuire gli incidenti causati da guidatori alterati dalla sostanza allucinogena.

«È INACCETTABILE». Come sia possibile diminuire consumo e diffusione della cannabis legalizzando la cannabis non è chiaro e forse anche per questo la misura ha incontrato molte opposizioni. Le principali proteste sono arrivate dai medici. L’associazione degli psichiatri del Quebec ha definito la legge «inaccettabile», ricordando al governo che «l’uso di cannabis tra i giovani può portare a deficit di attenzione, problemi di memoria, così come al rischio di incremento di disordini psichici come la schizofrenia. Quando esponi un cervello che sta crescendo alla cannabis, non fai che alterare il modo in cui cresce e matura», ha dichiarato la presidentessa dell’associazione, Karine Igartua, come riportato dal Washington Post.

LA POLIZIA NON È PRONTA. Anche la polizia dell’Ontario si è allarmata. «Se la legge è pronta per luglio, noi non saremo mai pronti. È impossibile», ha sostenuto pubblicamente il vice-commissario della polizia dell’Ontario Rick Barnum, aggiungendo che serve molto tempo per addestrare la polizia a contrastare il fenomeno di chi si mette alla guida sotto gli effetti della droga. Inoltre, se la polizia non è pronta, «la criminalità sicuramente ne approfitterà per mettere le mani sul mercato» della cannabis legale.
Anche il popolo canadese, che pure è tendenzialmente favorevole alla legalizzazione, si è dimostrato preoccupato. Secondo un recente sondaggio di Nanos Research, il 48 per cento dei canadesi teme che la marijuana legale porterà a un aumento del consumo tra i giovani. Trudeau è certo che questo pericolo verrà scongiurato introducendo un comma nella legge che preveda una pena fino a 14 anni di carcere per chi vende la droga ai minori.

FOLLOW THE MONEY. Il vero motivo per cui Trudeau vuole legalizzare la marijuana, anche se non lo dirà mai, sono i soldi. Il Colorado ha guadagnato un miliardo di dollari solo nei primi dieci mesi del 2016: cifre che fanno gola a tutti gli Stati del mondo in tempi di crisi economica. Il primo ministro intende far pagare la droga dieci dollari al grammo più una tassa del dieci per cento per lo Stato: cioè un dollaro al grammo. Questo sarà diviso a metà tra lo Stato e le diverse province, che però hanno già chiesto di ricevere la maggior parte dei proventi. Peccato che il desiderio del governo di guadagnare si scontri inevitabilmente con l’obiettivo di strappare il monopolio della marijuana dalle mani delle cosche criminali, visto che più il prezzo è alto più le gang avranno gioco a vendere lo stesso prodotto a un prezzo inferiore.

@LeoneGrotti

Foto Ansa/Ap

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