I libri di matematica sono sessisti e discriminano le femmine. Einstein non poteva nascere donna?

Di Leone Grotti
23 Novembre 2012
Un importante studio francese ha dimostrato che i libri di matematica discriminano le femmine e che «gli schemi stereotipati sono ancora presenti nei manuali di matematica».

Forse non lo sapete, ma la matematica discrimina le donne. È una notizia terribile ed è stata rivelata da un importante studio francese del Centro Hubertine Auclert dal titolo: “Uguaglianza femmine-maschi nei manuali di matematica, un’equazione irrisolvibile? Le rappresentazioni sessuali nei manuali di matematica delle superiori”. Come affermato dal Le Monde questo studio viene effettuato tutti gli anni e la conclusione del 2012 è inquietante: «Le rappresentazioni sessuali e gli schemi stereotipati sono ancora presenti nei manuali di matematica».

SOLO UNA DONNA OGNI CINQUE UOMINI. La matematica dovrebbe essere neutrale, essendo fatta di calcoli e numeri, ma non è così perché la discriminazione, ormai l’abbiamo capito, si nasconde dovunque. Così si scopre che in Francia, su 29 manuali esaminati, i personaggi maschili dominano pericolosamente: «Su 3.348 personaggi sessualmente compatibili, lo studio dimostra che 2.676 sono uomini e solo 672 donne. Insomma, una donna ogni cinque uomini». Non solo: se si guarda ai personaggi celebri citati, ci sono 1.057 maschi contro 35 femmine, una percentuale misera del 3,2 per cento.

LA STORIA È MASCHILISTA. Qualcuno potrebbe obiettare che Pitagora o Einstein sono maschi e i libri non possono trasformarli in femmine, ma questo modo di ragionare sui dati di fatto è molto maschilista. Infatti lo studio contrattacca: si potrebbe riequilibrare il dato storico mettendo più donne tra i personaggi di fantasia. Quando si fanno degli esempi per esemplificare le teorie o quando si danno i problemi non bisogna usare nomi come Mario o Luca ma come Marta o Anna. Pur sapendo che già la storia discrimina le femmine, i manuali però non si impegnano a rimediare e anche negli esempi le femmine raggiungono una percentuale di appena il 28 per cento rispetto agli uomini.

LINGUA FRANCESE DISCRIMINATORIA. Come farà mai una donna, si chiede a questo punto lo studio, ad appassionarsi alla matematica o a un mestiere scientifico se nei manuali viene discriminata e se i nomi della maggior parte dei mestieri sono maschili? Già, se ne parla molto poco ma esiste il “medico” e non la “medica”. Questa discriminazione insita nella lingua francese peggiora la condizione delle donne d’Oltralpe. Il “leader” di una team scientifico è maschile e non c’è modo di trasformarlo “nella leader”. Persino il termine “ricercatore” è maschile di per sé, anche se può e deve essere “femminizzato”. Insomma, conclude lo studio, è chiaro che «la mancanza di visibilità e di valorizzazione degli scienziati femmine costituisce un ostacolo all’identificazione delle adolescenti in ruoli sociali e professionali scientifici». Non c’è più religiona.

@LeoneGrotti

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2 commenti

  1. Giovanna Jacob

    Certo, le femministe che chiedono di cambiare i nomi alle cose sono ridicole. Ma il problema c’è.

    L’idea che si vuole fare passare è la seguente:
    nella storia della matematica e della scienza non ci son donne perché le donne non hanno genio, vanno bene solo per lavare e cucinare.

    La verità è un’altra:
    nella storia della matematica e della scienza non ci sono donne perché una donna, anche se aveva del genio scientifico e matematico, non poteva svilupparlo come “habitus”, essendo costretta a passare tutto il tempo a lavare e cucinare.

    Meno male che c’è stta una Hildegarda di Bingen.

  2. Ftax

    Quanti commenti inutili!

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