Hillary Clinton, l’Arabia Saudita e l’international company of Lgbt

Di Luigi Amicone
25 Maggio 2015
Ma perché lo Stato più negatore dei diritti umani del mondo sponsorizza l’eroina dell’agenda lgbt?
Democratic presidential candidate Hillary Rodham Clinton speaks to child care workers during a visit to the Center For New Horizons Wednesday, May 20, 2015, in Chicago. (AP Photo/M. Spencer Green)

Pubblichiamo l’editoriale di Luigi Amicone contenuto nel numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti)

Nel 2011, da segretario di Stato americano, Hillary Clinton obbligò Lady Gaga a scendere in Italia per portare all’Europride gay un messaggio di “amore e uguaglianza”. Così la Lady venne ai Fori imperiali e alla presenza dell’ambasciatore americano Thorne propagandò il verbo lgbt al milione di folla capitolina. Oggi, l’ambasciata americana insiste e la colonia italiana scatta sull’attenti. Dal presidente Sergio Mattarella al commissario unico Giuseppe Sala, si raccomanda ampio risalto alla giornata contro l’omofobia e alla notizia che quest’anno il Gay Pride italiano sarà festeggiato il prossimo week-end con un party allo stand Usa di Expo.

Le due paginate che il Corriere della Sera di lunedì 18 maggio ha dedicato in sequenza allo spot presidenziale “antiomofobo”, all’intervista all’autore del ddl liberticida che il presidente della Camera insiste perché venga approvato al più presto e, infine, al transessuale “dirigente di Ibm”, opportunamente classificato come “icona” dei diritti, sono istruttive. Tra l’altro: ma da chi è stato segnalato questo signore che a 50 anni, separato, con figli, ha deciso di farsi donna? Da tale benemerita “Parks”. Che secondo il Corriere sarebbe una «associazione no profit che aiuta le aziende a essere più inclusive con gay e trans», secondo il sito lgbt Queer Blog «un’organizzazione lgbt fondata da Ivan Scalfarotto» a cui le multinazionali (per esempio City, Lilly, Ikea, Telecom, Johnson&Johnson) si rivolgono per “curare” la loro immagine gay-friendly.

Insomma, dietro il paravento dei “diritti” e programmi gay-friendly, girano un mucchio di soldi. Formano un esercito di nuovi funzionari e nuovi poliziotti che sotto il cappello delle leggi “antidiscriminazioni” vanno a occupare scuole e corsi di formazione, uffici stampa e Cda aziendali. È chiaro che “amore” e “omofobia” c’entrano nulla con questo business. (Leggetevi la coraggiosa denuncia di Giorgio Ponte su tempi.it). È chiaro che la pressione lgbt c’entra col turbocapitalismo. C’entra con le multinazionali delle biotecnologie applicate alla riproduzione degli esseri umani. E con le più sgangherate sperimentazioni biosociali. Con i “diritti di autore” sulle filiere di embrioni umani. E con la macelleria eugenetica. Con la tecnoscienza che riscrive i Dna. E con le donne rumene che vendono ovociti e quelle indiane che affittano uteri per un pugno di dollari.

Ci dicono che dobbiamo prendere atto che così va il mondo. E che i campioni del “progresso” sono donne come Hillary Clinton, che oltre ai 28 milioni di donazioni saudite ha incassato altri 30 milioni di dollari “americani” per la campagna presidenziale 2016. Ma perché lo Stato più negatore dei diritti umani del mondo sponsorizza l’eroina dell’agenda lgbt? Come si spiega lo strano feeling tra fondamentalismo islamico, politica e multinazionali rainbow? Dopo di che, davanti al totalitarismo “dolce”, delle due l’una: o si diventa servi, o si rimane Sentinelle.

@LuigiAmicone

Foto Ansa/Ap

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9 commenti

  1. Carolina

    io sono d’accordo con la preservazione delle unioni (aiuti alle famiglie etc.), meno con certi cavalli di battaglia che mi sembrano più ideologici che non spirituali. Per esempio se anche dei gay vogliono formare delle cellule della società non ci vedo niente di male.. Potrebbero essere più forti nel ribellarsi quando le cose vanno male (ribellarsi non vuol dire essere di destra o di sinistra, ma essere contro le ingiustizie) e insieme e non contro agli etero. Oppure essere tali e quali agli etero menefreghisti, nel caso. ma avere dei diritti, stare in coppia stabile quelli che lo desiderano, etc. Comunque non sono i gay che creano le incertezze ma molti, troppi personaggi di potere.

    Non credo che ci siano complotti. Non mi piace quello che si fa trans a cinquant’anni mollando baracca e burattini, ma se avesse potuto dai 18 fare la sua vita da transessuale, aiutato magari anche a inserirsi lavorativamente, senza nascondersi o cercare anche in buona fede di fare una vita etero senza riuscirci, forse non saremmo qua.

    Idem sui divorzi brevi. Non mi piacciono per niente. Ma 1 quelli lunghi sono deleteri per i bambini, perché diventano lucrosi per gli avvocati e quindi si esasperano le liti. e 2 come al solito bisognerebbe prevenire (con aiuti anche solo morali). Inoltre 3 non sopporto i politici che fanno campagne per questo. A volte sono gli stessi che esultano per cose per me molto più vomitevole (scegliete voi le varie cose vomitevoli che i nostri politici approvano spesso e volentieri o per le quali esultano).

    In Arabia Saudita avranno gli stessi problemi e anche peggio, con magari gli stessi politici che un giorno inneggiano alla Clinton e il giorno dopo si esprimono per la lapidazione degli “immorali”.

    Cordiali saluti
    Carolina

    1. giovanna

      Mamma mia, Carolina, o chiunque tu sia, fai cascare le braccia per superficialità e inconsistenza.
      Dove hai tratto i tuoi profondi pensieri ? Sulla guida turistica per carampane in crociera ?
      Già solo parlare di etero e gay dà la nausea : siamo tutti, tutti, tutti, uomini o donne.
      Almeno, io sono una donna, tu non si sa.

  2. Raider

    E’ un do ut des dai risvolti imprevedibili, però, per molti, che, giustamente, assistono con sgomento a queste partnership innaturali: élite occidentali e islamici – non solo i sauditi – sono intransigenti sull’immigrazione in Occidente, in cui si profila un’islamizzazione inarrestabile.
    Di fatto, chi ci va di mezzo sono i cristiani, stretti fra Islam e un nichilismo anti-cristiano sempe più smaccato. Lamentarsi per una cosa e fingere che l’altra non esista significa fare il gioco dei potenti della Terra.

    1. Filippo81

      Sinceramente Raider, ormai non faccio più grandi distinzioni tra fondamentalisti islamici e poteri forti occidentali, li considero entrambi NEMICI.I vari obama, cameron, hollande, merkel,ecc sono i maggiordomi dei poteri forti nostrani, per cui li DETESTO come detesto i tagliagole dell’isis !

      1. Raider

        Idem.

  3. Filippo81

    Dopo i due bush , clinton e obama la ciliegina sulla torta sarà la bionda hillary? Triste epilogo per il Popolo Americano !

    1. Vittorio

      Triste epilogo per i cristiani d’oriente.

  4. Avandero

    “e ha natura sì malvagia e ria,
    che mai non empie la bramosa voglia,
    e dopo ‘l pasto ha più fame che pria».
    L’enigmatica belva dantesca si può, a ragione, identificare con colui che padre Livio Fanzaga chiama “il cornuto”.
    Evidentemente, il lauto pasto fatto in Europa con i morti della prima e seconda guerra mondiale non gli sono bastati ed ora cerca di procurarsene altri – in via diretta – con aborti e diavolerie varie e – in via indiretta- con omosessualità e sfascio della famiglia.
    Zelanti collaboratori, al “cornuto” non sono mai mancati.

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