Grecia, c’è l’intesa con i creditori privati. Venizelos: «Con il vostro sostegno ce la faremo»

Di Daniele Ciacci
09 Marzo 2012
Finalmente una buona notizia per Atene. I creditori privati hanno deciso di diminuire il valore nominale dei propri titoli di stato greci e così lo swap è riuscito. Il risparmio complessivo è di circa 100 miliardi. Buona la reazione delle borse, frena Mario Draghi, presidente Bce: «Dobbiamo aspettare, ci vuole tempo».

Sì all’intesa con i creditori privati. La Grecia può tirare un sospiro di sollievo. Già ieri sera le autorità elleniche hanno dichiarato la soglia d’adesione dei privati alla “exit strategy”, che vuole diminuire il valore facciale dei titoli in portafoglio del 53,5 per cento. Nella notte è aumentata la lista degli istituti che si dicono favorevoli al concambio: tra gli italiani Intesa San Paolo, Unicredit e Mediolanum. L’87,5 per cento dei creditori ha accettato la richiesta dell’authority greca: alla troika spetta la decisione di far scattare le clausole di azione collettiva (Cac) che renderebbero inevitabile l’approvazione dell’intesa, e porterebbe al 95 per cento l’adesione dei privati. «Vorrei, da parte della Grecia – ha detto ieri Evanghelos Venizelos, ministro delle Finanze greco – esprimere la mia stima a tutti i nostri creditori che hanno sostenuto il nostro ambizioso programma di riforme e che hanno condiviso i sacrifici del popolo greco in questo sforzo storico. Con il sostegno delle istituzioni e dei creditori privati, la Grecia continuerà ad attuare le misure necessarie per raggiungere le riforme economiche e istituzionali per le quali si è impegnata e che riporteranno la Grecia sulla strada dello sviluppo sostenibile».

Intanto le Borse europee registrano tutte un bilancio positivo. Francoforte e Parigi guadagnano circa il 2,5 per cento, Milano l’1,62 per cento, Londra l’1,18 per cento. Il sempre temuto spread tra Bund tedeschi e Btp italiani ha sfondato la soglia record dei 300 punti attestandosi, in serata, al differenziale minimo di 293. Era dallo scorso agosto – quando la Bce acquistò titoli di stato e il governo Berlusconi varò una manovra da 45 miliardi – che non si registravano valori così positivi. Secondo Mario Monti, il differenziale potrebbe raggiungere anche lo zero. Più moderata l’opinione di Mario Draghi, presidente della Bce: «Ci sono segnali di stabilizzazione dell’attività economica, ma non proprio rischi al ribasso, la ripresa sarà molto, molto graduale. Dobbiamo aspettare, ci vuole tempo».
twitter: @DanieleCiacci

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