Magistratura democratica e Unicost, le due maggiori correnti, rispettivamente di sinistra e centrosinistra della magistratura, si spartiscono le procure e convergono sul nome del prossimo segretario generale del Csm, organismo costituzionale di cosiddetto “autocontrollo”, ma che in realtà è divenuto lo snodo opaco (e qualcuno dice, “clientelare”) dove si decidono i provvedimenti disciplinari, ma, soprattutto, le carriere dei magistrati.
CASO SPATARO. Così, nonostante che le stesse regole del Csm sconsiglino di nominare alla reggenza di procure magistrati che abbiano procedimenti ancora pendenti in sede disciplinare – ed è il caso di Armando Spataro sostituto procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Milano, accusato da un esposto di aver “passato” carte del caso Abu Omar coperte dal segreto di stato al giornalista del Fatto Quotidiano Marco Travaglio – l’accordo MD-Verdi-Unicost ha confermato la nomina di Spataro a capo della procura di Torino, dove in continuità con l’area politica rappresentata dal procuratore uscente, andrebbe a sostituire Giancarlo Caselli.
Stesso accordo ha portato alla nomina di Giuseppe Volpe, attuale sostituto procuratore generale presso la Cassazione (e in precedenza sostituto pg presso la Corte di appello di Bari), come nuovo procuratore di Bari: subentra all’ex capo dell’ufficio, Antonio Laudati, rinviato a giudizio con l’accusa di aver rallentato le inchieste su Berlusconi. In cambio Unicost ha ottenuto la nomina dell’attuale procuratore di Palmi, Giuseppe Creazzo, come capo della Procura di Firenze.
IL NOME DI AMATO. Oltre che sulle poltrone ai vertici delle procure, sinistra e centro-sinistra togato avrebbero stretto un patto sul nome che dovrebbe ricoprire il ruolo di segretario generale del Csm. Incarico delicatissimo in quanto il segretario del Csm ha la potestà di autodisciplinare il funzionamento del Csm stesso mediante regolamento interno. Per sostituire il segretario uscente Carlo Visconti, a cui andrà una poltrona in Corte Costituzionale, il 5 marzo scorso il Plenum del Csm aveva dato il via libera al bando per la sua sostituzione, aprendo le “selezioni” per il nuovo segretario generale.
Ora, secondo fonti di Tempi, le correnti della magistratura che determinano le maggioranze in seno al Csm (sono infatti 16 i membri togati eletti dalle correnti della magistratura e 8 i laici eletti dal parlamento) si sarebbero accordate a “selezionare” per il ruolo di segretario generale il nome di Giuseppe Amato, magistrato di Corte di Cassazione, attualmente Procuratore della Repubblica di Trento, dopo essere stato Procuratore della Repubblica di Pinerolo e Sostituto Procuratore distrettuale antimafia presso la Procura della Repubblica di Roma.