
Il sindaco che non vuole celebrare le nozze gay ha pochi giorni per “cambiare idea”
Oltre 250 persone si sono riunite ieri pomeriggio davanti alla sottoprefettura per sostenere il sindaco francese di Arcangues (3 mila abitanti) Jean-Michel Colo, che a inizio mese si è rifiutato insieme ai suoi aggiunti di sposare una coppia gay facendo appello al diritto all’obiezione di coscienza: «Io ho una coscienza e un cuore – aveva dichiarato – non posso sposare due persone omosessuali».
OBIEZIONE DI COSCIENZA. Il sindaco di Arcangues si era lamentato anche del presidente Francois Hollande, che durante l’incontro con tutti i sindaci nel 2012, prima dell’approvazione della legge Taubira e prima di rimangiarsi tutto solo qualche giorno dopo, aveva promesso di rispettare l’obiezione di coscienza: «Hollande è un mentitore. Nel 2012 si è fatto applaudire da tutti i sindaci, compresi quelli di destra come me, garantendo l’obiezione di coscienza».
RISCHIO SANZIONI. Il sindaco di Arcangues, che si trova nella stessa posizione di oltre 20 mila tra sindaci e aggiunti che hanno chiesto al governo di rispettare la loro coscienza, rischia sanzioni che vanno dalla sospensione, alla revoca della carica pubblica fino ai tre di prigione con ammenda pari a 45 mila euro. La sottoprefettura avrebbe dato a Colo quattro giorni di tempo per riflettere e cambiare la sua posizione. Poi, probabilmente, scatteranno le sanzioni.
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