
Finlandia e Svezia nella Nato? Clamorosa eterogenesi dei fini per Putin

«La Finlandia deve entrare nella Nato senza indugi», hanno scritto in una nota la premier Sanna Marin e il capo dello Stato Sauli Niinisto. La decisione rappresenta uno stravolgimento della politica estera del paese scandinavo, neutrale dalla Seconda guerra mondiale, e costituisce uno dei più fulgidi esempi di eterogenesi dei fini per la Russia. Se Vladimir Putin, infatti, ha invaso l’Ucraina per respingere la Nato lontano dai propri confini, potrebbe trovarsi tra pochi mesi a condividere un confine di 1.340 chilometri con un membro dell’Alleanza.
Settimana prossima la richiesta ufficiale
Secondo il Financial Times la richiesta ufficiale di ingresso potrebbe già essere presentata dal governo finlandese domenica e potrebbe spingere anche la Svezia ad agire nello stesso modo lunedì. L’anno scorso solo il 20 per cento della popolazione finlandese sosteneva la necessità di entrare nella Nato. Ma dallo scoppio della guerra in Ucraina il 24 febbraio la percentuale è salita al 76.
«Il comportamento imprevedibile della Russia è un problema enorme», ha dichiarato il ministro degli Esteri Pekka Haavisto. «La Russia è pronta a eseguire delle operazioni che sono ad alto rischio anche per noi e che porterebbero anche da noi un elevato numero di vittime».
Ingresso nella Nato in 6-12 mesi
Nonostante a partire dal 1949 Helsinki abbia sottoscritto un trattato di amicizia con l’allora Urss, rifiutando di entrare nella Nato, non ha mai rinunciato a costruire una difesa all’altezza e può contare su un esercito di 230 mila effettivi e su 900 mila riservisti. La Finlandia ha inoltre partecipato più volte a esercitazioni Nato. Alla domanda su quale sia il messaggio inviato a Mosca attraverso l’adesione finlandese alla Nato, il capo dello Stato Niinisto ha risposto: «Siete voi che l’avete causato. Guardatevi allo specchio».
Il processo di accettazione dei due paesi nella Nato potrebbe essere avviato in un paio di settimane, prima quindi del summit Nato di Madrid della fine di giugno. Finlandia e Svezia non entrerebbero però a pieno titolo prima di 6-12 mesi, il tempo necessario perché i Parlamenti dei 30 Stati che compongono l’Alleanza ratifichino la richiesta.
Londra difenderà Svezia e Finlandia
Questo pone ai governi di Helsinki e Stoccolma un problema di sicurezza, visto che durante questo anno di tempo non godrebbero delle garanzie dell’articolo 5, che prevede l’obbligo per i membri della Nato di difendere chi viene aggredito. Un problema accresciuto dall’atteggiamento di Mosca, che ha minacciato «gravi conseguenze militari e politiche» in caso di adesione.
Ed è anche per rassicurare i due paesi che il Regno Unito ha firmato un patto di reciproca assistenza che impegna Londra ad accorrere in loro aiuto in caso di attacco armato. Gli accordi, già in vigore, non sono tuttavia vincolanti, ma rappresentano una dichiarazione politica di reciproco sostegno.
Il primo ministro inglese, Boris Johnson, in conferenza stampa non ha specificato se il Regno Unito, in caso di attacco da parte della Russia o di altri paesi, sarebbe disposto a inviare il proprio esercito in Finlandia e Svezia.
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