Famiglia, Magliano: «Passiamo dall’assistenzialismo alla sussidiarietà»
Torino stanzia un contributo di 2 milioni di euro per le famiglie numerose, i nuclei con almeno quattro figli a carico, ripetendo la misura presa già l’anno scorso. La giunta Fassino (Pd) ha approvato, su proposta dell’assessore al Welfare Elide Tisi, il bando attraverso il quale le maxi-famiglie possono fare richiesta per un contributo annuale di 450 euro per il 2011. Unico requisito l’Isee, che non deve essere superiore ai 29 mila euro.
«Questa misura ha un senso, l’assessore Tisi è una persona molto ragionevole e aiutare la famiglia va sempre bene: però si poteva fare di più e soprattutto meglio». Silvio Magliano (Pdl), vicepresidente del Consiglio comunale di Torino, apprezza la misura varata dagli uomini del sindaco Piero Fassino, anche se a Tempi.it ha qualcosa da ridire entrando nel merito: «Se si continua a usare come unico criterio l’Isee non si aiuta davvero la famiglia, perché non la si riconosce come un valore ma soltanto come una parte della società da assistere» afferma. «Ovviamente dare dei soldi ai nuclei numerosi è già meglio che niente, il provvedimento è buono, ma se applicassimo il Fattore famiglia, come ho proposto in campagna elettorale, passeremmo dall’assistenzialismo alla sussidiarietà».
L’idea del vicepresidente Magliano è quella di applicare dei correttivi all’Isee, definire in modo forte la famiglia, come fondata sul matrimonio tra uomo e donna, e avvantaggiarla sul fronte dei servizi, delle tariffe e delle imposte: «La giunta non ci ha interpellato prima di fare questa misura» continua. «L’hanno decisa martedì in giunta e mercoledì l’hanno annunciata ai giornali, senza convocare il Consiglio comunale. Mi dispiace, perché questo è un tema su cui teniamo molto a collaborare e io ho delle idee precise». Quali? «Invece che distribuire soldi una tantum, cosa che creerà polemiche visto che Torino ha un debito di 5 miliardi, possiamo prendere delle misure diverse: prima di tutto, conteggiare anche gli anziani nel nucleo, perché se una famiglia ha tre figli e un genitore a carico deve essere aiutata allo stesso modo di chi mantiene quattro figli. Secondo, si può pensare a una fiscalità di vantaggio per quanto riguarda il pagamento dei servizi o della Tarsu. Terzo, si possono far salire i figli di queste famiglie nelle graduatorie degli asili nido».
In sostanza, un’opera di detassazione: «Esatto, perché se si tagliano i costi, invece che distribuire i soldi a pioggia, si riconosce un valore sociale alla famiglia. E questo ha anche un’incidenza culturale. Così si cambia mentalità e si esce dall’assistenzialismo. Poi ripeto, i soldi sono meglio che niente ma su questi temi io gradirei collaborare con la giunta, anche se è di un colore diverso dal mio».
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