Esecuzioni, torture, stupri. Pansa e i crimini di partigiani e fascisti

Di Germano Di Michele
21 Ottobre 2012
Pansa smonta la leggenda rossa per cui i partigiani sono sempre stati considerati moralmente superiori rispetto ai militi della Repubblica sociale

Milioni di persone senza difese nella morsa di due fazioni senza pietà, i partigiani e i fascisti. Nella fase conclusiva del secondo conflitto mondiale, tanti italiani si trovarono scaraventati dentro l’inferno della guerra civile. E scoprirono che non esisteva differenza fra le parti che si scannavano. I partigiani e i fascisti si muovevano allo stesso modo, alimentando una tempesta di orrori, rappresaglie, esecuzioni, torture, stupri, devastazioni. Non stiamo parlando de Il sangue dei vinti, ma di La guerra sporca (446 pagine, 19,50 euro, Rizzoli) in cui Giampaolo Pansa torna a occuparsi della guerra civile italiana, e lo fa smontando la leggenda rossa per cui i partigiani sono sempre stati considerati moralmente superiori rispetto ai militi della Repubblica sociale. Descrive il lato oscuro degli anni fra il 1943 e il 1945, il terrore di tante donne alle prese con la solitudine, la fame, la miseria che le costringe a vendersi e di un Dopoguerra che genera altri delitti. Non è la prima volta che il giornalista di Casale Monferrato lo dice: pure i partigiani avevano ucciso persone innocenti e inermi sulla base di semplici sospetti, spesso infondati, e sotto la spinta di un cieco odio ideologico. A conti fatti anche la Resistenza si era macchiata di orrori.

La guerra sporca completa l’appassionato viaggio cominciato con Il sangue dei vinti tra le verità nascoste del periodo storico seguito alla caduta del regime fascista. I personaggi di questo racconto sono tanti e hanno un profilo sempre diverso. Sono inventati? «In parte sì», scrive Pansa. «Ma tutte – le storie, ndr –, quelle vere, le mezze vere e le immaginarie, mi hanno aiutato a narrare le vicende della prima grande vittima della guerra: i civili». Come in tanti libri di Pansa, l’autore conclude con un parallelo tra il passato e il presente: «Oggi siamo immersi in un conflitto senza tregua. A bombardarci non sono le fortezza volanti, ma i mercati finanziari internazionali. La guerra raccontata in queste pagine sappiamo come è andata a finire. Quella di oggi ha un finale ancora ignoto, che può diventare un incubo». «Per questo – conclude Pansa – il nostro passato mi appare più rassicurante del futuro. Tormentati da una grande crisi europea, oggi non sappiamo che cosa ci riserva l’avvenire».

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3 commenti

  1. domenico

    I partigiani non avrebbero avuto ragione di esistere se non ci fossero stati i fascisti.

  2. misono scritto ma il sito come faccio ha averlo se sono un privato voglio mandarvi un commento sui disastri in europa parto dalla germania di itler paesi d’est iugoslavia di tito ciaucescu l’ungeriatutti masacriavvenuti dalle bestie umane mo in italia il fascismo durato dal 21 al 45 ne ha fatto di tutti colori distrugendo la razza italiana nei paesi si vedeva cose innumane ecco perchè oddio il fascismo io sono del 1939 ma mi ricordo cosa facevano nelle nostre case e condanno i partigiani disumani ma se non cerano i partigiani ha dare una mano agli aleati termino il mio commento ricordarmi lultimo dramma del funerale di pino rauti con le svastiche gagliardetti fascisti mi è venuto in mente mio padre piangevo grazie del disturbo

  3. francesco taddei

    proprio perchè alcune fazioni agivano di ripicca non vanno celebrate. nel calderone dei buoni di quà e cattivi di là si mischia tutto. ma se qualcuno propone di andare a vedere nello specifico e fa emergere verità scomode è messo alla gogna.

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