
Caro direttore, ha sentito il discorso di Matteo Renzi al Senato? A me è piaciuto molto, soprattutto quando, contrattaccando, ha detto che «fare politica non è reato». Lei che ne dice?
Marco Ausonio via email
Dico che la penso come lei, caro Marco. Cioè all’opposto della Jena che sulla Stampa ha scritto che «il discorso di Renzi è stato quasi convincente, se non fosse che l’ha fatto Renzi». Buona battuta, ma sbagliata: il suo è stato un discorso non “quasi”, ma “totalmente” convincente. La prova del nove l’abbiamo avuta guardando la prima pagina del Fatto quotidiano col fotomontaggio del “Renzusconi”. Per la stessa ragione, ma opposta a quella del giornale di Travaglio, a noi le sue parole sono apparse condivisibili. In particolare quando ha detto che «nelle democrazie non è un giudice che definisce cosa sia un partito o una corrente. È saltata la separazione dei poteri. I pm pensano di fare un processo alle modalità con cui si fa politica. E vogliono fare anche i padri costituenti».
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Caro direttore, sono piuttosto sorpreso e attonito dal fatto che in questi giorni l’ex magistrato, ex sindaco/Masaniello di Napoli e ex candidato alla presidenza regionale della Calabria, Luigi de Magistris, in odore di una candidatura in un nuovo soggetto politico composto da ultrà di sinistra e pezzi fuoriusciti da 5 stelle, pontifichi sulla crisi della giustizia inneggiando al garantismo, contro la carcerazione preventiva e il meccanismo mediatico che considera l’indagato colpevole prima del processo e al ritorno di valori perduti nella magistratura (se ho capito bene le sue ultime dichiarazioni). Ma ricordargli un po’ la storia delle sue inchieste in Calabria, why not?
Carlo Candiani via email
Caro Carlo, non so bene a quali dichiarazioni ti riferisci. Io l’ho sentito dire a La7 che durante Mani Pulite la magistratura sbagliò perché si «sentì investita da una operazione quasi etica». Il pool di Milano, certo; lui invece questa è una tentazione che non l’ha avuta mai mai mai. Ma del nostro Giggino basta e avanza il giudizio che si può trarre dai fatti di cronaca, anche recenti: «Dopo undici anni è caduto l’ultimo rudere rimasto in piedi dopo il crollo dell’inchiesta “Toghe lucane bis”, che a sua volta era una specie di riedificazione dello sbriciolamento dell’inchiesta monstre “Toghe lucane” messa in piedi nel 2003 da un rampante pm di Catanzaro di nome Luigi de Magistris. Non poteva finire altrimenti, d’altronde il bis era nel nome: tutti prosciolti».
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Non sono un elettore di Matteo Salvini, ma ho letto che è tornato a parlare di Luca Morisi, il suo ex collaboratore finito su tutte le prime pagine dei giornali per una storiaccia di droga e sesso. «Oggi Luca sta bene – ha detto Salvini. Riprenderà a lavorare ma gli sconsiglio di tornare a lavorare con me, lo dico da amico. Lui è bravissimo ma lo faccio per il bene suo. Ho cercato di proteggere non il collaboratore di partito ma l’amico e quando è uscita tutta la porcheria di nessuna rilevanza politica non ho esitato un secondo a dire “è un amico e lo difendo”».
Annalaura Moscati via email
Salvini l’abbiamo spesso criticato, e anche molto duramente. Ma hai ragione Annalaura, queste dichiarazioni rivelano una certa “stoffa umana” che ha colpito anche a noi.
Foto Ansa
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