Elezioni. Nel nuovo numero di Tempi facciamo i nomi
Le elezioni si avvicinano, il 25 settembre è praticamente domani, e il numero di Tempi di questo mese doveva per forza rimettersi a parlare dell’“urgenza della politica”. Urgenza della politica nel duplice senso, da una parte, dell’estremo bisogno, dopo troppi anni di commissariamento, di un ritorno a una politica forte perché espressione della volontà popolare; dall’altra, nel senso di ribadire qual è la vera “agenda” che il paese non può più permettersi di trascurare (famiglia, educazione, lavoro).
Tempi dunque continua a parlare di elezioni, e del resto lo avevamo promesso che dopo la presentazione delle liste avremmo «fatto i nomi». Promessa mantenuta: nell’editoriale del numero di settembre, Emanuele Boffi dice chiaramente chi sono secondo questo giornale le «persone degne di stima e che vale la pena sostenere sia in campagna elettorale sia dopo il voto, chiedendo loro una convergenza in tutti i campi, ma in particolare in tre: libertà di educazione, famiglia, lavoro».
Per cosa e per chi votare
Ma il capitolo “elettorale” del nuovo numero di Tempi non è finito. Nel mensile di settembre Giancarlo Cesana spiega perché, da cattolici, «si può votare tranquillamente centrodestra senza timore di mettere in pericolo gli equilibri dell’Italia, anzi salvandone l’originalità culturale e religiosa». Dei criteri che guidano i cristiani nella decisione del voto si occupa anche monsignor Massimo Camisasca nel suo appuntamento fisso di dialogo con i lettori di Tempi ([email protected]). A proposito di urgenze, poi, Lorenzo Castellani elenca tutte le tempeste che il prossimo governo, di qualunque colore sia, si troverà subito a fronteggiare. Mentre Gianluca Salmaso mette in ordine le priorità per il futuro esecutivo secondo i rappresentanti delle imprese e dell’“Italia che lavora”. Ancora: Lorenzo Malagola esplora la via italiana al presidenzialismo; e quel diavolo di Berlicche ironizza sulfureo su bene comune e crisi energetica.
Nicaragua da incubo
Non c’è solo la politica italiana, però, nel numero di Tempi di settembre 2022. Leone Grotti e Paolo Manzo offrono agli abbonati del mensile un racconto agghiacciante e allo stesso tempo emblematico di come il rivoluzionario sandinista Daniel Ortega si sia trasformato da “liberatore” a persecutore del popolo del Nicaragua. Con particolare accanimento contro la Chiesa cattolica. Ma secondo il giornalista in esilio Carlos Chamorro, intervistato da Tempi, in questo modo il regime si sta scavando la fossa da solo.
Tipi da Meeting, l’alba di una superpotenza, sesso prematrimoniale
Imperdibili i “tipi da Meeting” incontrati da Piero Vietti e Caterina Giojelli a Rimini. Si va dalla sorprendente “prima volta” del fotografo Gus Powell alle straordinarie testimonianze di giganti della fede all’opera come Grégoire Ahongbonon e come quelli di Famiglie per l’accoglienza. Rodolfo Casadei invece si concentra su una nascente super potenza est-europea di cui quasi nessuno ancora parla ma che presto potrebbe sparigliare i giochi tedeschi e francesi per il dominio del continente. Da non perdere inoltre “il nocciolo della questione” affidato per questo mese al teologo Alberto Frigerio con un tema ultra sensibile: il giudizio della Chiesa sul sesso prematrimoniale.
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Tutto questo e molto altro ancora nel nuovo numero di Tempi. In attesa che il mensile di settembre 2022 arrivi nelle loro case, gli abbonati a Tempi possono già sfogliare la rivista in formato digitale nell’area riservata del sito.
I lettori non ancora abbonati, invece, farebbero bene ad abbonarsi subito (a proposito: scopri perché abbonarsi conviene).
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