Non ci bastavano il ministro Pichetto Fratin in lacrime davanti all’aspirante attrice Giorgia Vasaperna che al Giffoni Film Festival gli dice di soffrire di eco-ansia, e il segretario generale dell’Onu António Guterres che inventa neologismi apocalittici parlando di «ebollizione globale» e di mondo seduto sulla sedia elettrica. Ieri a rincarare la dose ci ha pensato il presidente emerito della Corte costituzionale Giuliano Amato, che in una lunga intervista a Repubblica – corredata dall’ormai immancabile foto di un bosco in fiamme e la didascalia-fake news sul caldo-che-provoca-gli-incendi – ha paragonato i cambiamenti climatici al terrorismo politico di cinquant’anni fa.
L’ex presidente del Consiglio ha fatto appello all’Europa chiedendo «una grande alleanza» che vada dalla sinistra progressista ai conservatori per combattere «la battaglia contro le palle da tennis che ci piovono in testa, e che sono in realtà palle di grandine mai viste», e avvertito che «non c’è più tem...
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