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La preghiera del mattino

Draghi e Meloni sono alleati, non nemici

Di Lodovico Festa
17 Settembre 2024
Il Rapporto Draghi che supera l'ecofanatismo Ue, le letture politiche fantasiose delle sue mosse, l'intesa tra l'ex premier e l'anglosfera. Rassegna ragionata dal web
Mario Draghi lascia il governo a Giorgia Meloni nel 2022
Mario Draghi lascia il governo a Giorgia Meloni nel 2022 (Ansa)

Su Startmag Maurizio Sacconi scrive: «Il Rapporto Draghi ha già un valore in sé. Sostituisce la dottrina Timmermans, che ha oggettivamente penalizzato l’industria europea nel precedente mandato, con la priorità della competitività in una Europa altrimenti destinata al circolo vizioso del declino generalizzato, della sua capacità di produrre ricchezza, decarbonizzazione, sicurezza e coesione sociale. L’analisi dei problemi è corretta, gli obiettivi sono condivisibili. La stessa mole degli investimenti aggiuntivi verosimile. E qui deve subentrare la politica. Come garantirli nei tempi brevi sollecitati dal Rapporto? L’esperienza del Pnrr ci dice che gli Stati, seppure con intensità diverse, sono discutibili programmatori e ancor peggiori attuatori. A ciò si aggiunga il pericolo dell’ulteriore rigonfiamento del debito anche se, tedeschi permettendo, dovrebbe farsi collettivo. Se consideriamo il futuro per l’ecosistema, nondimeno dobbiamo considerare l’enorme differenziale attuale tra mass...

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