Palazzo Madama a Torino ha vissuto più vite, ma ora occupa stabilmente il panorama culturale come Museo Civico d’Arte Antica, dopo i restauri che ne hanno permesso la riapertura in occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Castello medievale, mura romane, scalinata barocca, orto e giardino di riflessione, torre panoramica, prima aula del Senato: molti luoghi per questo edificio particolare e dotato di una collezione di gran pregio, che spazia tra dipinti, ceramiche, avori, arazzi e medaglie. Il suo capolavoro è, però, il Ritratto d’uomo (1476) di Antonello da Messina, che rappresenta un’iconica figura che ci parla senza sosta da secoli. Ed è proprio utilizzando questa straordinaria presenza che il museo ha innescato con l’Ermitage di San Pietroburgo una virtuosa politica culturale-turistica: lo scambio di un dipinto prezioso con un altro di eguale pregio per un periodo di tempo limitato. Infatti, fino al al 23 febbraio sarà possibile ammirare nel capoluogo piemontese la Sacra Famiglia con San Giuseppe senza barba (1504) di Raffaello: un’opera prestigiosa, che propone i classici personaggi con una naturalezza e un’umanità. Il Bambino guarda con drammatica intensità San Giuseppe, che a sua volta ricambia quello sguardo che presagisce il dolore della passione . Anche la Madonna, benevola, si rivolge al marito con amore e con quell’intensa speranza di cui è “fontana vivace” nei versi danteschi. Seppure di piccole dimensioni, si tratta di una composizione di grande valore che riesce a parlare al pubblico contemporaneo in maniera diretta e senza filtri, presentando una psicologia dei rapporti assolutamente umana.
A rafforzare la politica culturale del museo, viene in aiuto anche una nuova strategia di marketing culturale che consentirà, oltre ad un più approfondito focus sulle singole opere, già di per sé attrattori culturali, un nuovo modo di diffusione della conoscenza. Per spiegare meglio le diverse composizioni custodite dalla sede espositiva, è stato organizzato, infatti, uno “Speed Art Date”, ovvero un appuntamento galante con una singola opera, su cui riflettere a fondo e con cura, seguito da un aperitivo nella caffetteria del museo, il tutto a costo di 15€. Si tratta di un’iniziativa moderna e intelligente che permette una variazione su tema di grande fascino, che non prevede costi particolari e che mette in circolo una serie di sinapsi tra diversi e nuovi target. Patrizia Asproni, presidente della Fondazione Torino Musei, in occasione della presentazione dell’iniziativa alla stampa, ha affermato che <<a volte dietro una sola opera si nasconde un’intera mostra>>. Ed è in effetti vero. I numeri danno ragione all’iniziativa. Tutto esaurito per gli appuntamenti in programma. E il concetto vincente si sposta alla GAM (Galleria d’Arte Moderna), con un colloquio con “Orange car crash” di Andy Warhol, a partire dal 28 Gennaio.
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