
«Mi piacciono le donne di Gesù». Cristiana schiavizzata dall’Isis veniva “sposata” prima di ogni stupro
Veniva stuprata ogni sera, fino a nove volte, ma prima di ogni violenza veniva rapidamente celebrato un matrimonio e dopo ciascuna un divorzio. Per rendere tutto conforme dal punto di vista islamico. È quello che ha subito una cristiana di Mosul, che non è riuscita a scappare subito dalla seconda città più importante dell’Iraq quando lo Stato islamico l’ha conquistata nell’estate del 2014.
MARITO SCOMPARSO. La sua storia è stata raccolta dall’organizzazione americana In Defense of Christians (Idc), ripresa e approfondita da Fox News. Dopo che l’Isis ha conquistato Mosul, la madre irachena di tre bambini non è scappata come tanti altri per andare alla ricerca del marito scomparso. «La gente scappava, tutti scappavano, anche i musulmani. Ma io non avevo nessuno e speravo di ritrovare mio marito. Mi dicevo: “Se lascio la città, dove potrei andare?”. Così sono rimasta», parla in un filmato realizzato dalla ong.
IL TATUAGGIO. Prima di trovare il marito, la donna venne trovata dai miliziani dell’Isis, che la identificarono come cristiana dopo aver notato il tatuaggio di una croce sul suo braccio. Trasferita insieme ad altre donne in una scuola, è stata ripetutamente abusata. Ma solo dopo essere stata data in moglie allo stupratore di turno.
MATRIMONI E DIVORZI. «Mi prendevano ogni volta che ne avevano voglia», continua la cristiana. «Ce n’era uno in particolare, Farouk, che ora ossessionato da me e diceva: “Mi piacciono le donne di Gesù”». Le cerimonie di matrimonio, secondo i jihadisti, davano loro il permesso di abusare legalmente delle schiave sessuali: «Loro lo ritenevano un matrimonio. Ma che matrimonio è?». In base alle informazioni contenute in un documento originale dell’Isis fornito a Fox News da Idc, ogni schiava (cristiana o yazida che fosse) aveva un prezzo. Le più costose sono le bambine fino ai nove anni e nessun jihadista può acquistarne più di tre.
«È SUCCESSO A TANTE DONNE». Ora la donna cristiana è al sicuro, dopo essere riuscita a scappare grazie all’aiuto di un musulmano, suo vicino di casa a Mosul. Dopo aver saputo della sua condizione, l’ha aiutata ad andarsene da Mosul. «È lei che ha chiesto che la sua storia venga diffusa negli Stati Uniti», ha dichiarato il presidente della ong, Toufic Baaklini. «Purtroppo però ciò che è accaduto a lei, è successo a molte altre donne, cristiane e yazide».
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14 commenti
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Accanirsi su una povera statua è il basso livello culturale di queste persone!!! Il male lo hanno fatto a se stessi! W GESÙ!!!
Il mio commento si riferiva ad un altro articolo :-O
e il papa come risponde alle preghiere di aiuto che da anni ormai arrivano da quelle popolazioni?
Per fortuna il Papa ha partecipato attivamente a scongiurare l’attacco USA alla Siria … senza il suo intervento ora tutto il paese assieme al nord Iraq sarebbero un immenso Califfato dell’ISIS.
Veramente, subito dopo il 1978, ci sta la dominazione ateistica sovietica. Prima dei talebani passeranno decenni e nel 1996 saliranno al governo perfettamente ignorati da Occidente. Per comprendere chi fossero si dovrà passare per i Buddha di Bamyan (molto simile ad ISIS) e per le Torri gemelle. Solo allora noi occidentali ci siamo svegliati.
Mentre continuate a vedere complotti USA dappertutto, guarda caso vi dimenticate del dominio sovietico sull Afghanistan. Le vostre rimozioni, cari jihadisti telematici, sono indicative della vostra menzogna.
Insomma, è colpa degli Stati Uniti se i tagliagole islamici si comprano le bambine fino a nove anni per un massimo di tre.
La sostanza dei loro interventi sarebbe quella. Ma siccome hano paura di essere giustamente bannati per calunnia aggravata, girano in tondo con cose che portano fuori tema, e, ancora una volta, nascondono le responsabilità di chi sta loro simpatico, ovvero tutti i più sanguinari nemici dei cristiani.
Aspettate un attimo….. che gli islamisti siano bruti e cattivi siamo tutti d’accordo ma quello che ha scritto Luca P ci dovrebbe vedere altrettanto concordi. L’interesse degli USA era ed è strappare la Siria dall’influenza iraniana deponendo o peggio trucidando, come fatto con Gheddafi, il presidente siriano Assad. Ancora oggi USA, GB, Arabia Saudita, Qatar e Turchia costituiscono un’alleanza internazionale contro Assad. La favola dei ribelli moderati ce l’hanno raccontata questi paesi che giocoforza sono responsabili delle devastazioni a cui abbiamo avuto il dispiacere di assistere. Se no a cosa serve la cazz4ta dei ribelli moderati? Io arrivo a queste conclusioni limitandomi a leggere Rodolfo Casadei e Leone Grotti da circa 1 anno su queste pagine di Tempi…
Spero che Donald Trump vinca e mantenga la linea espressa in campagna elettorale: Assad meglio dei ribelli.
Sottoscrivo.
Quando ho visto la foto mi sono venuti i conati di vomito.
Dopo aver letto l’articolo è venuto il resto.
E pensare che c’è ancora qualcuno che cerca di giustificarli con la cattiveria dell’occidente.
Caro Seba, chi li discolpa è in realtà un jihadista, che sta facendo jihad telematico. Quando compaiono bisogna smascherarli senza timore.