Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

Deir Ezzor è la nuova Aleppo, ma nessuno ne parla

Nella città siriana 100 mila civili stanno morendo di fame e sete ma non se parla, perché zona controllata da forze del regime e assediata dall'Isis

Rodolfo Casadei
02/02/2017 - 15:01
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

È una città siriana sfigurata dai combattimenti della guerra in corso, assediata da due anni e mezzo da forze preponderanti che non lasciano passare aiuti o rifornimenti e che controllano già la metà orientale dell’abitato, ci sono intrappolati dentro 100 mila civili allo stremo delle forze, afflitti da bombardamenti indiscriminati che colpiscono i loro quartieri, privi di acqua pulita e di carburante, esposti a letali rappresaglie e a esecuzioni sommarie se gli assedianti dovessero sfondare le ultime linee di difesa. Eppure i media ne parlano pochissimo. Perché la città non si chiama Aleppo, ma Deir Ezzor; e perché i civili agonizzanti non sono vittime di un assedio delle forze di Bashar el Assad a un’area controllata dai ribelli, ma residenti di una zona che il regime difende con le unghie e coi denti fin dai primi tempi della guerra. Ad assediarli e a lanciare ripetuti attacchi, l’ultimo dei quali ha spezzato l’enclave a metà compromettendo gravemente sia la situazione umanitaria della popolazione che gli assetti difensivi delle truppe assediate, è l’Isis. Ma fino ad oggi i bombardamenti americani contro le forze dello Stato Islamico in Siria (circa 5 mila secondo varie stime dal 23 settembre 2014 ad oggi) hanno toccato solo marginalmente l’area di Deir Ezzor controllata dagli uomini di al Baghdadi, e in una di queste occasioni hanno falcidiato le truppe dell’esercito siriano anziché quelle dei jihadisti (62 militari che difendevano l’aeroporto della città rimasero uccisi e molti altri feriti a causa di un’incursione aerea americana nel settembre scorso). La ragione di questo è che gli americani non volevano avvantaggiare le forze governative togliendo loro il grattacapo dell’assedio Isis a Deir Ezzor e perciò permettendo di trasferire truppe su altri fronti, contro i ribelli che gli Usa appoggiano e sostengono. Con la presidenza Trump le scelte strategiche degli Usa nel conflitto siriano potrebbero cambiare, e con queste il comportamento delle forze aeree della coalizione anti-Isis a guida americana nella regione di Deir Ezzor. Ma per ora gli unici bombardamenti aerei contro gli assedianti Isis li stanno effettuando i caccia russi, e senza grossi risultati.

Le ragioni per cui i governativi difendono accanitamente la loro ultima enclave nel sud-est della Siria mentre l’Isis fa di tutto per espugnarla sono speculari: per le forze di Assad l’aeroporto e le altre infrastrutture militari di Deir Ezzor sono l’asset indispensabile per una futura riconquista della regione, per l’Isis si tratterebbe di una vittoria non solo per rialzare il morale basso delle truppe, ma un successo strategico che permetterebbe di creare una continuità territoriale da Mosul ovest (tuttora sotto il controllo di Daesh) fino a Raqqa, creando le condizioni ideali di arroccamento per la difesa da future campagne militari contro il califfato.

LEGGI ANCHE:

Ayman al Zawahiri, durante un messaggio diffuso in occasione dell'anniversario degli attacchi agli Stati Uniti dell'11 settembre 2001

La morte di Al-Zawahiri, il Trotskij di Al Qaeda

2 Agosto 2022
Il campo di profughi siriani di Terbol, nella valle della Bekaa, in Libano, 7 giugno 2014

Il Libano vuole rimandare a casa un milione e mezzo di profughi siriani

18 Luglio 2022

Fra il novembre 2011 e il febbraio 2014 la battaglia di Deir Ezzor (che a quel tempo aveva 250 mila abitanti) è stata una successione di offensive e controffensive che vedevano da una parte la 104ma Brigata meccanizzata dell’esercito siriano, dall’altra una vasta e incoerente coalizione di ribelli del Libero esercito siriano, islamisti e Fronte al Nusra, che alla fine del 2013 controllava gran parte della provincia e la metà orientale di Deir Ezzor. Fra l’aprile e il luglio 2014 l’Isis ha lanciato un’offensiva che le ha permesso di occupare tutto il territorio precedentemente controllato dai ribelli e porre l’assedio all’enclave governativa. Tutti i trasporti commerciali e umanitari via terra sono stati bloccati, e guarnigione e civili sono sopravvissuti solo grazie agli aiuti dal cielo. A partire dal settembre 2015 però i voli cargo sono stati sospesi per ragioni di sicurezza, e solo gli elicotteri riescono a trasportare rifornimenti nella enclave. Nella primavera dell’anno scorso la situazione è diventata talmente grave che il Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite ha intrapreso una campagna di aiuti con lanci di generi alimentari da alta quota (180 fino ad oggi). Il 14 gennaio l’Isis ha lanciato l’offensiva che ha creato un cuneo fra la zona dell’aeroporto e della base militare annessa e il resto di Deir Ezzor ovest dove si trova la base della 137ma brigata dell’esercito. I jihadisti hanno conquistato l’area dove sorge il cimitero cittadino, il monte Omal, le fabbriche di mattoni e gran parte di Bur Said Street. I lanci paracadutati di generi di prima necessità sono stati sospesi per due settimane e solo di recente sono ricominciati. Nel frattempo la scarsità di carburante nelle aree sotto controllo governativo fa sì che la popolazione non possa più estrarre l’acqua dai pozzi con le pompe idrauliche, e sia costretta a bere l’acqua dell’Eufrate senza poterla filtrare.

Mentre si attende che l’Onu lanci per Deir Ezzor l’allarme per «una catastrofe umanitaria senza precedenti» come fece nel settembre scorso per Aleppo (dove i civili bloccati dai combattimenti erano 160 mila), gli eventi militari dei prossimi giorni diranno se il cambio di strategia degli Usa in Siria è destinato a restare nelle intenzioni della nuova amministrazione o a tradursi in realtà. Non c’è dubbio che la nevralgica città del sud-est della Siria sia il palcoscenico ideale per il debutto della ventilata collaborazione russo-americana nel conflitto siriano.

@RodolfoCasadei

Foto Ansa

Tags: aleppobashar el assaddeir ezzorIsisSiriaStato Islamico
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Ayman al Zawahiri, durante un messaggio diffuso in occasione dell'anniversario degli attacchi agli Stati Uniti dell'11 settembre 2001

La morte di Al-Zawahiri, il Trotskij di Al Qaeda

2 Agosto 2022
Il campo di profughi siriani di Terbol, nella valle della Bekaa, in Libano, 7 giugno 2014

Il Libano vuole rimandare a casa un milione e mezzo di profughi siriani

18 Luglio 2022
Recep Tayyip Erdogan

Erdogan sta per invadere la Siria, e Biden non sa che fare

30 Maggio 2022
Video dell’esecuzione di 20 cristiani in Nigeriag

I cristiani in Nigeria non li difende nessuno: in venti sgozzati dall’Isis

22 Maggio 2022
Erdogan Turchia

La Turchia ha un problema con i profughi siriani (e coccola i ribelli jihadisti)

16 Maggio 2022
Stato islamico

L’appello dello Stato islamico per colpire «gli infedeli» in Europa

24 Aprile 2022
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Sylvie Menard eutanasia
Salute e bioetica

Non è l’eutanasia la risposta al dolore di chi è ammalato

Redazione
8 Agosto 2022

Altri video

Lettere al direttore

I giornalisti nella sede del PD prima della conferenza stampa per discutere i risultati delle amministrative a Roma, 13 giugno 2022

Volete un’indicazione di voto? Mai a sinistra

Emanuele Boffi
1 Agosto 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Come il vecchio marpione Tabacci ha fregato il giovane Di Maio
    Lodovico Festa
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    Il cardinale Jozef Tomko, collaboratore di sette papi
    Angelo Bonaguro
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Che cosa spinge i soldati ucraini a dare la vita in guerra?
    Rodolfo Casadei
  • Libri in povere parole
    Libri in povere parole
    Pian della Tortilla, Novella degli scacchi, Le campane di Nagasaki
    Miber
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    Il samizdat slovacco che parlò di Cl negli anni Ottanta
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Amici e lettori in Sardegna, sabato a Sassari si ricorda Luigi Amicone

11 Agosto 2022
Lenzuola bianche stese ad asciugare al sole
Foto

Il profumo del sole

1 Agosto 2022
Ragazza in bicicletta
Foto

Esame di maturità. Un rito di passaggio

27 Giugno 2022
Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist