La preghiera del mattino (2011-2017)
Decadenza Berlusconi, Violante: «Un Pd che non garantisce i diritti ai suoi avversari non è credibile»
Luciano Violante è finito come al solito nel mirino dei manettari d’Italia per avere osato criticare – cosa che per altro aveva già fatto nelle scorse settimane – l’atteggiamento tutt’altro che garantista del suo partito, il Pd, sulla decadenza di Berlusconi. Il Fatto quotidiano oggi lo definisce addirittura “il Ghedini aggiunto”. Cosa avrebbe detto di così grave? Secondo le ricostruzioni dei giornali, ieri (martedì 3 dicembre) l’ex magistrato è intervenuto con Gaetano Quagliariello alla presentazione del libro di Giovanni Orsina Il berlusconismo nella storia d’Italia, nell’aula Toti dell’Università Luiss a Roma, è ha fatto semplicemente notare che «Silvio Berlusconi aveva il diritto di difendersi davanti alla giunta per le immunità del Senato». E male hanno fatto i membri della giunta, democratici compresi, a non riconoscergli questo diritto: «Il mio partito non ha garantito i diritti di Silvio Berlusconi».
PARTITO NON CREDIBILE. «Un partito come il Pd che non è capace di garantire i diritti dei suoi avversari non è credibile», ha osservato Violante. «È grave che alcuni senatori del Pd abbiano espresso il loro orientamento prima di aver consultato tutti i documenti a loro disposizione». E poi ha aggiunto: «Il berlusconismo ha contagiato la sinistra nel senso che è stato anteposta la rivincita sull’avversario rispetto al dato programmatico che consente agli elettori di fare una scelta politica. Si tratta di una visione distorta della politica perché l’unico problema è vincere, mentre una classe dirigente che si candida al governo deve sapere che si tratta di un onore, non di un privilegio».
NON DIFENDO LUI, CRITICO VOI. Si tratta dunque di una dura critica, di sinistra, alla sinistra. Invece è stata interpretata come una “difesa di Berlusconi”. «Io non difendo Berlusconi», ha dovuto precisare oggi Violante. «Non credo che il cospicuo elenco di difensori del senatore Berlusconi abbia bisogno di integrazioni». Di più, l’esponente democratico smentisce anche di aver detto «che il Pd non ha garantito i diritti di Berlusconi». Ma conferma la sua posizione critica rispetto alle scelte dei compagni di partito: «Ho risposto alla domanda di un giornalista e ho ribadito quello che ho sempre sostenuto: a) che il senatore Berlusconi aveva il diritto di difendersi davanti alla giunta; b) che ho espresso questa opinione non per sostenere le ragioni del senatore, ma a difesa del Pd perché un partito che non fosse in grado di garantire i diritti dei suoi avversari non sarebbe credibile».
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