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Cosa vuol dire che i cristiani in politica sono chiamati alla comunione

Di Massimo Camisasca
23 Aprile 2023
Camisasca ai cattolici impegnati in politica: «Dovete lavorare assieme, anche con tutta la precarietà possibile, affinché nel tempo si esprima quella unità che viene prima di ogni opzione»
Pieter Paul Rubens, Il tributo della moneta
Pieter Paul Rubens, Il tributo della moneta (1612 circa), Fine Arts Museums, San Francisco

Quella che segue è la relazione dal titolo “La comunione come inizio del rinnovamento del mondo: è possibile una fraternità cristiana per chi fa politica?”, tenuta recentemente da monsignor Massimo Camisasca, vescovo emerito di Reggio Emilia-Guastalla, a un gruppo di cattolici impegnati a vari livelli in politica.
* * *

Introduzione
Vorrei che non pregassimo per abitudine. Forse oggi non c’è più questo rischio, perché siamo disabituati a pregare. Noi preghiamo perché la preghiera fa parte della nostra attività politica. Essa dà un fondamento serio e vero alla vostra vita. Il fondamento della vostra vita non è la politica. Se la speranza fosse la politica voi sareste più miseri di tutti gli altri. Perché gli altri non hanno incontrato il fondamento. Voi sì. Il fondamento, la ragione della vostra vita è Cristo, ed è per questo che preghiamo. Per quella necessaria distanza critica dalla vostra attività che è indispensabile per ogni cristiano.

L’imprenditore che spera sol...

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