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Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Ricomincia la scuola e ricomincia la battaglia sui cosiddetti “corsi all’educazione di genere e affettività”. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha dichiarato che entro la metà di ottobre saranno emanate le linee guida affinché «in tutte le scuole italiane» si possa diffondere una cultura «di contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza di genere». Per la formazione dei docenti, ha dichiarato sempre il titolare di via Trastevere, sarà stanziata una parte «del fondo di 40 milioni di euro strutturali esistenti».
Di queste linee guida si sa poco o niente, tanto che le associazioni cattoliche – comprensibilmente allarmate – hanno protestato. Anche perché in commissione Cultura alla Camera sono stati presentati otto testi che prevedono l’introduzione in classe dell’educazione di genere.
E qui occorre notare due cose. La prima: tali insegnamenti, con tanti saluti all’autonomia, sono obbligatori, come si legge all’articolo 2 della pdl Tentori-Braga: «Le tematiche inerenti all’educazione di genere non costituiscono materia curricolare a sé stante, ma sono parte integrante degli orientamenti educativi e dei programmi di insegnamento».
La seconda, notata dal vicepresidente Agesc Maria Grazia Colombo: «In nessuna delle otto proposte di legge c’è un riferimento al coinvolgimento delle famiglie nella corresponsabilità educativa, prevista dalla Costituzione, ma spesso dimenticata».
Poiché non occorre la sfera di cristallo per indovinare qual è lo scopo di questi corsi e chi sono gli “esperti” che entreranno nelle aule, ci si chiede che senso possa avere intraprendere – sulla pelle dei nostri figli, tra l’altro – una battaglia anti-discriminazione che parte discriminando la libertà di insegnanti e genitori.
Foto Ansa
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Qualche spunto di riflessione:
“Togliere i figli ai terroristi”: la proposta-choc del sindaco di Londra Johnson
Secondo Boris Johnson, per evitare che i bambini siano indottrinati e “diventino potenziali killer o kamikaze” bisogna affidarli a strutture statali protette
Proposta choc del sindaco di Londra: i figli degli integralisti islamici vanno tolti ai genitori e trattati come vittime di abusi sessuali. Secondo Boris Johnson, per evitare che i bambini siano indottrinati e “diventino potenziali killer o kamikaze” bisogna affidarli a strutture statali protette.
Non crescerai mafioso: i minori tolti alla mafia
Sparano, maneggiano la droga, interpretano il ruolo di piccoli boss. Per questo i giudici dei minorenni hanno deciso di allontanarli dalle famiglie di ‘ndrangheta. Togliendoli ai padri-padrini per offrirgli un’alternativa alla vita scelta per loro dagli adulti
C’è un nuovo fronte nella lotta alla ‘ndrangheta aperto dai magistrati di Reggio Calabria. Qui, infatti, il tribunale dei minorenni è l’unico in Italia ad avere intrapreso la strada dell’allontanamento dai genitori mafiosi.
All’udienza per la custodia dei figli vestito da nazista
New Jersey, Stati Uniti. Heath Campbell ha avuto 4 figli ma i servizi sociali glieli hanno tolti a causa delle sue idee filonaziste improntate sulla teoria della supremazia ariana. La sua storia divenne celebre quando un pasticcere si rifiutò di scrivere il nome di suo figlio su una torta di compleanno: sfortunatamente Campbell aveva chiamato il piccolo col nome di Adolf Hitler. Ieri il signor Campbell, all’udienza per la custodia dei figli, per onorare il suo credo si è presentato in tribunale indossando un’alta uniforme nazista. “Sono un buon padre – ha detto – se i giudici sono giusti dovranno guardare quello che c’è dentro di me, non ciò che indosso.” Che dire? Lui sembra convinto di quel che dice; chissà se i giudici saranno d’accordo con lui.
Dunque se uno è contrario all’ideologia gender imposta per legge ai propri figli da lei viene assimilato nell’ordine a:
un terrorista,
un mafioso
un nazista.
La cosa in effetti fa riflettere e non poco.
Senti senti… 😀
E dove lo avrebbe scritto il buon Filippo che “se uno è contrario all’ideologia gender imposta per legge ai propri figli” “viene assimilato nell’ordine a un terrorista, un mafioso un nazista”?
Come tutti possono agevolmente constatare Filippo in effetti ha parlato de “spunti di riflessione” i quali, come è facile notare, non si esauriscono certo nel “assimilato etc”.
Di questa assimilazione, infatti, al massimo si può dire che costituisca una casistica ristretta di natura ideologica della succitata diabolica assimilazione, la quale notoriamente ha carattere ben più generale dal punto di vista ideologico.
Insomma, volendo redarguire Filippo per aver fatto questa assimilazione, è risultato che lei non ha capito un caspio di quel che costui ha scritto, e perciò ha preso la solita ineludibile trollesca cantonata, che però siam certi lei, forte della sua patologica malafede, auto-celebrerà come solenne vittoria sulle forze del terrrrribile gender.
La smetta di fare il troll e impari a discutere degli spunti offerti una buona volta.
Spesso, quando uno sciocco brama tanto l’occasione per avere una puerile rivalsa di uno smacco subìto, finisce per pigliare un’altra cantonata peggio di quella per la quale avrebbe voluto rifarsi.
Un allegro requiem per il semaforo. 🙂
Tralasciando l’iperbolica corbelleria estemporanea dello smacco inesistente le faccio notare che io avrei scritto:
E dove lo avrebbe scritto il buon Filippo che “se uno è contrario all’ideologia gender imposta per legge ai propri figli” “viene assimilato nell’ordine a un terrorista, un mafioso un nazista”?
Vede egregio, questa proposizione, che termina con un caratteristico segno di punteggiatura, si chiama domanda.
Lo so che a forza di fare il troll certe nozioni si perdono…
Lo smacco esiste certamente quantomeno nel suo vacuo cranio tomografato e a testimoniarlo basta invocare la sua ansia velleitaria a porvi rimedio approfittando di quella che le è certo sembrata la prima buona occasione.
Ma tra la realtà e la rappresentazione paranoide di cui lei pare bearsi c’è una bella differenza.
Una differenza tanto grossa ed evidente che è inutile spiegarla per due motivi:
1) il primo è che spiegarla a lei sarebbe inutile, vista la patologica malafede con la quale ella è avvezza ad affrontare le discussioni e questo è l’ultimo degli esempi eclatanti.
2) il secondo è che gli altri lettori non sono poi così scemi come lei crede.
Saluti al semaforo 🙂
P.S.: la avverto che se insiste a dire che le situazioni di cui sopra non hanno un bel nulla a che spartire con il tema dell’educazione gender di stato contrapposta a quella familiare, allora bisognerebbe logicamente concludere che quelli proposti, più che “spunti”, diventerebbero automaticamente “sputi” di riflessione, e il “buon Filippo” si potrebbe pure risentire di esser accusat di averci invitato a riflettere su cose che non c’entrano nulla. Faccia lei. 🙂
Mi spiace, ma il suo amico moderatore mi ha censurato.
Riprovo sintetizzando qui di seguito:
E ora chi glielo dice al “buon Filippo” che i suoi spunti di riflessione in realtà in effetti non sono assimilabili etc. e pertanto c’entrano poco o nulla con la questione su cui il poverino ci teneva a farci riflettere?
Lei che dice, si risentirà?
.-)
Ops!
Un altro errore di digitazione!
O nemesi, ingrata dea! 🙂
Al momento però mi pare che le serva solo una scusa per svicolare da quesito iniziale, che le ripeto volentieri:
dove lo avrebbe scritto il buon Filippo che “se uno è contrario all’ideologia gender imposta per legge ai propri figli”, “viene assimilato nell’ordine a un terrorista, un mafioso un nazista”?
Ebbene?
P.S.
Mi scusi Filippo, se mi sono intromesso. Il suo spunto è molto interessante, ed evidenzia che esistano realtà che richiedono un intervento della comunità. Immagino lei volesse dire che come ci sono genitori che avviano a terrorismo, nazismo, mafia, ci sono anche quelli che avviano a disprezzo per le donne e all’omofobia e che questi casi, magari pochi, rendono comunque opportuna una infarinatura su questi temi, per smussare nella scuola certi “angoli sociali”.
In ogni caso con questo troll, Eremita, non avrebbe potuto discutere comunque, anche nella malaugurata idea di volerci provare. Mi creda, un esempio del suo essere un troll, lo trova qui: «La libertà religiosa è sinonimo di omofobia» | Tempi.it
Potrà provare a discutere con Carolina. Andrea Udt, che su altre questioni è anche ragionevole, appena ci si mette di mezzo l’omosessualità -che qui c’entra pure poco- parte per la tangente e si trollizza; ma non è molesto, semplicemente svanisce dopo due-tre messaggi, per tornare poi più incattivito di prima. Di solito dopo qualche articolo impressionante sulla stampa, che lui percepisce come rappresentativo. Forse un’anima troppo sensibile. Peccato non ci si riesca a instaurare un dialogo.
Sì, tutto molto bello, ma dove ho scritto che lui ha scritto? 🙂
O nemesi ingrata dea, che anche da sotto i lenzuoli ti beffi di chi t’insegue! 🙂
Baci! :-*
Eremita 19 settembre 2016 alle
“Dunque se uno è contrario all’ideologia gender imposta per legge ai propri figli da lei viene assimilato nell’ordine a:
un terrorista,
un mafioso
un nazista.”
Leggi di Più: Se i corsi antidiscriminazioni discriminano | Tempi.it
Dove lo avrebbe scritto il buon Filippo che “se uno è contrario all’ideologia gender imposta per legge ai propri figli”, “viene assimilato nell’ordine a un terrorista, un mafioso un nazista”?
…Una piccola trollata. Coraggio, lo ammetta, cosa ci vuole? XD
Ecco fatto. Ora ti sei proprio ricoperto bene bene.
E scommetto che non tu rendi neanche conto del come e del perché.
Baci. :-*
Ci voleva tanto ad ammettere la trollata? 🙂
E ora che l’ha ammessa, si sente sollevato, vero?!
Una domandina mi sorge spontanea:
quanto pensa dovrà passare prima che un altro dei suoi pomposi lenzuoli venga preso sul serio dopo questa bellissima prova di sciocca piccineria?
Un annetto?
Un mesetto?
O pensa che alla fine dovrà cambiare aria come fece quel tale del panino omofobo?
Tralasciando l’iperbolica corbelleria estemporanea del parlare di sé stesso in terza persona (si è dimenticato di usare un multinick?), le faccio notare che io discuto qui da molto più di lei e di troll ne ho visti evaporare diversi: Stoppani, Giovanna, Tigrin e penso che lei sia sulla buona strada. Inoltre -anche se ha ammesso di essere un troll-, io avrei scritto:
E dove lo avrebbe scritto il buon Filippo che “se uno è contrario all’ideologia gender imposta per legge ai propri figli” “viene assimilato nell’ordine a un terrorista, un mafioso un nazista”?
Vede egregio, questa proposizione, che termina con un caratteristico segno di punteggiatura, si chiama domanda.
Ebbene?
Qui giace la reputazione dell’autorevole MicheleL.
Una prece. 🙂
Eremita
19 settembre 2016 alle 19:22
“Io son qui solo per prendere in giro lei e tutti quelli come lei”
Leggi di Più: «La libertà religiosa è sinonimo di omofobia» | Tempi.it
Ed ecco che la maschera è caduta e il troll si è manifestato!
Complimenti, due ammissioni nello stesso giorno 😀
Mi stupisco che la cosa le faccia tanto impressione. 🙂
Lo scritto già diverse volte: io non sono qui per dialogare con quelli come lei: io sono qui per sbattervi sul muso la vostra nullità.
E con lei, che è particolarmente portato a mostrarsi come nullità, la cosa mi riesce piuttosto bene.
Voleva fare un bel discorsetto sulla libertà d’educazione, e invece…
Baci caro. :-*
Troll reo confesso. Nessuno stupore, si era capito, ma sarà utile in futuro.
Ad maiora, troll 😉
“Troll reo confesso. Nessuno stupore, si era capito, ma sarà utile in futuro.”
E così il fine conversatore semaforico ha pure indirettamente ammesso di ricorrere all’argomentum ad personam come tutte le nullità che non hanno argomenti ma solo menzogne imparate a pappagallo.
Nessun stupore, lo sapevamo già, ma che lo abbia ammesso senza rendersene conto fa sbellicare.
A Maiorca genio.
Don’t feed the troll:
Eremita
19 settembre 2016 alle 19:22
“Io son qui solo per prendere in giro lei e tutti quelli come lei”
Leggi di Più: «La libertà religiosa è sinonimo di omofobia» | Tempi.it
Il gran visir dei fanfaroni pitocchi ha testé manifestato la nobile intenzione di incassare senza tirare neanche un jab?
Staremo a vedere quanto dura questo nobile intendimento.
E lo vedremo nel ludibrio generale.
A Maiorca.
Don’t feed the troll:
Eremita
19 settembre 2016 alle 19:22
“Io son qui solo per prendere in giro lei e tutti quelli come lei”
Leggi di Più: «La libertà religiosa è sinonimo di omofobia» | Tempi.it
Don’t “Milk the Bull”!
🙂
A Maiorca Cicci.
Ed ecco che arriva con i multinick! Un troll non gli basta più.
Eremita
20 settembre 2016 alle 09:24
Abbiamo già visto io e l’esercito dei miei alter ego.
Sì, perché oltre ad essere un troll, sono pure multinick.
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Don’t feed the troll, che fa indigestione 😀
Con quello che mi fa mangiare lei grazie alla sciocca paranoia dell’ultima parola, ce ne può campare un esercito di troll.
Don’t Milk the Bull!
Eccone un altro. Quindi togliamo i figli ai focolarini, ciellini, neocatecumenali e a chiunque si sia azzardato a partecipare al Family Day.
Eviteremo che crescano piccoli terroristi antigender. Giusto?
Comunque anche tu, Filippomilano, come Caterina sembri molto convinto nel tuo abito mentale da criptochecca rivoluzionaria alla Mario Mieli.
“E dove lo avrebbe scritto il buon Filippo che .se uno è contrario all’ideologia gender imposta per legge ai propri figli’ ‘viene assimilato nell’ordine a un terrorista, un mafioso un nazista’?
MicheleL
E’ preoccupato Andrea?
Eremita
20 settembre 2016 alle 09:24
Abbiamo già visto io e l’esercito dei miei alter ego.
Sì, perché oltre ad essere un troll, sono pure multinick.
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Eremita
19 settembre 2016 alle 19:22
“Io son qui solo per prendere in giro lei e tutti quelli come lei”
(Ibid…Sic!)
Pensi Andrea, magari sta già parlando con il troll schizofrenico e nemmeno lo sa. E poi dice che Ciocca non ha ragione a dire che gli omofobi sono psicopatici?
“Povero signor [MicheleL].
Quando e’ a corto di argomenti, passa al personale, vero?
Vabbe’, se questo e’ quello a cui puo’ ambire, si accomodi.
Quando avra’ anche il coraggio di affrontare gli argomenti nel messaggio, mi faccia uno squillo, sa dove sono. Tempo da perdere con le sctupidaggini che scrive non ne ho molto.”
—
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🙂
Eremita
19 settembre 2016 alle 19:22
“Io son qui SOLO per prendere in giro lei e tutti quelli come lei”
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Don’t feed the troll 😛
“Quando e’ a corto di argomenti, passa al personale, vero?”
–
Don’t Milk the Bull! 🙂
Non me ne intendo assolutamente, ma sono casi molto diversi. Dei terroristi so pochissimo, non so se addestrano i loro piccoli a diventare anche loro terroristi. Sui figli dei mafiosi mi immagino quanto ci devono avere pensato su i magistrati di Reggio Calabria. Scelte dolorose e rischiose, ma d’altra parte combattono una piovra che i bambini li scioglie nell’acido. Uno che chiama il figlio Adolf Hitler è un asociale. E’ come chiamarlo “simbolo del male della storia”. Crea al piccolo sicuramente problemi. Forse all’anagrafe avrebbero potuto impedirglielo preventivamente però e si sarebbero evitati un sacco di casini.
“Uno che chiama il figlio Adolf Hitler è un asociale.”
Certamente, siamo d’accordo.
Come sono “asociali”, per non dire altro, quelli che si iscrivono al Mario Mieli.
I quali sono tra i “suggeritori” delle linee guida sulla “rispettosa comunicazione sulle persone lgbt” rifilata ai giornalisti. E per carità di patria non le dirò quale “pedagogista esperto di persone lgbt” stava per fare uno dei corsi ai giornalisti. (vedi panino omofobo)
E per farle intendere quanto scalpitano per intrufolarsi nelle scuole la invito a leggere un articolo della ottima Chiara Lalli, una che vagheggia di uteri artificiali che libereranno le donne dal giogo (maschilista? boh).
Cercare su Google “nessuno combatte allucinazioni omofobi internazionale chiara lalli”
Sempre per la cronaca, Maccarone, citato nell’articolo, e’ quello che si è messo a limonare vestito da pagliaccio al senato per disturbare l’intervento di Giovannardi sulle unioni civili. Maccarone, del circolo Mario Mieli, ha smentito.
Ma, indovina, mi fido di quello che ha riferito Giovannardi.
P.s: E l’emerito era vestito così proprio per farsi notare.
P.s: E alla fine il portale lo hanno fatto
P.s: E Lombardi, presidente ordine psicologi Piemonte, coinvolto nella lista studi su omogenitorialita’ presentata al senato, ha ammesso in una intervista che non si sa che impatto avrà sui figli dell’utero in affitto prender coscienza da adulti sul come sono stati concepiti e la privazione delle radici.
P.s: e Paola Biondi, curatrice finale della rassegna presentata in senato, consulente famiglie arcobaleno, ha commesso marchiani errori nei commenti.
CAPITO IN CHE MANI SIAMO SULLE TEMATICHE GENDER?
e di ogni affermazione posso fornire il link per citare i diretti interessati.
Premesso che lo spunto del nazismo è estremo ma molto interessante: come si gestisce il figlio di un genitore che crede nell’inferiorità della donna? Esiste anche il problema dei genitori omofobi, sia quanto i figli sono etero, che -peggio- quando sono gay.
Ha mai pensato Andrea che nelle scuole ci sono migliaia di adolescenti omosessuali che come tutti gli adolescenti scoprono la loro affettività? Questi adolescenti hanno delle domande.
L’età del primo rapporto è tra 14 e 17 anni.
Lei che propone:
1) rispettare i tempi di maturazione dei ragazzi
5) massimo rispetto per i ragazzi.
Non ha mai pensato che questi ragazzi hanno bisogno di un punto di riferimento, magri di discuterne con altri coetanei e che questi coetanei sarebbe meglio non li trattassero come degli alieni? Lei che soluzione propone?
Perchè è bravo a lanciare strali, ma poi delle cose concrete, nella sua foga omofoba, se ne frega.
E cosa ci sarà di assurdo se ad un corso sulla corretta rappresentazione di un gruppo di persone si invitano associazioni di quel gruppo? Il circolo Mario Mieli è per altro una delle decine di tali associazioni, tra le quali pure AGEDO, associazioni di genitori e amici di persone omosessuali.
Provocare Giovanardi è oltre che facilissimo (è omofobo, quindi aggressivo) anche rendergli pan per focaccia. Vogliamo vedere qual è il livello degli emendamenti proposti dall’onesto e rispettoso senatore?
Sulla legge contro le discriminazioni, modificare l’articolo 1, (Disposizioni in materia di contrasto a varie forme di discriminazione) con l’espressione: “o fondate sull’odio ovvero disprezzo o comunque palese ostilità tesa concretamente a ledere l’incolumità, la dignità e il decoro delle persone che manifestino anche solo apparentemente, ancorché non apertamente, orientamenti omosessuali, bisessuali, eterosessuali, PEDOFILI”.
Questa è l’onesta intellettuale del senatore Giovanardi.
Il portale c’è. Cosa c’è di scandaloso nel portale?
Il presidente degli psicologi piemontesi, Alessandro Lombardo, scrive: «Il vero problema nel crescere in famiglie omogenitoriali, ciò che le differenzia dalle altre famiglie, è il contesto più o meno omofobico nel quale vivono. Questo, sì, fa la differenza. Per il resto, saranno buoni genitori, pessimi genitori, come lo possiamo essere tutti». Il problema dell’utero in affitto c’è per etero e gay.
In tutto questo non ci vedo alcuna indicazione ad annullare le identità maschile e femminile, a negare che siano pressoché assolutamente la norma, a indurre i ragazzi all’omosessualità o altre assurdità terroristiche del genere.
P.S. Lei, uno degli 8 testi di legge in Paralmento, lo ha letto o non sa nemmeno di cosa parla? E se lo ha letto, dove starebbe in quel testo un riferimento al terribile gender?
Il circolo “Mario Mieli”?
Quel Mieli di cui il signor MicheleL ha scritto: “nessuno considera quelle frasi vecchie di 40 anni sono attuali, tranne gli omofobi e … I troll ”
Perciò ora sappiamo che in Via Efeso 2A Roma. c’è un bel covo di “omofobi” e “troll”
E poi:
“Perchè è bravo a lanciare strali, ma poi delle cose concrete, nella sua foga omofoba, se ne frega.”
E quella del sempre pacato e rispettoso MicheleL, che tipo di “foga” è?
Eremita
19 settembre 2016 alle 19:22
“Io son qui SOLO per prendere in giro lei e tutti quelli come lei”
Leggi di Più: Se i corsi antidiscriminazioni discriminano | Tempi.it
Don’t feed the troll ?
Leggi di Più: Se i corsi antidiscriminazioni discriminano | Tempi.it
“Quando e’ a corto di argomenti, passa al personale, vero?”
Don’t Milk the Bull. 🙂
Multipersonale 😀
Eremita
20 settembre 2016 alle 09:24
Abbiamo già visto io e l’esercito dei miei alter ego.
Sì, perché oltre ad essere un troll, sono pure multinick.
Leggi di Più: «La libertà religiosa è sinonimo di omofobia» | Tempi.it
Ancora non ho iniziato a dire il vero, ma a breve avrà mie notizie dei miei alter ego.
A proposito di alter ego: lo sa di chi è il virgolettato di cui sopra?
Finirà bannato, come gli altri.
Perché?
Si metterà a frignare con la maestra?
–
PS: Allora, caro Alter Ego, di chi è il virgolettato?
Visti questi articoli di legge (e che legge), non sarebbe il caso che ogni volta che qualcuno tenta di “sorpassare”, se non addirittura sostituire, i genitori, che sia il supplente precario oppure il docente affermato, il preside o il politico internazionale, i genitori stessi procedessero a presentare denunce?
Patto Internazionale sui diritti economici, sociali e culturali del 19.12.1966, Art. 13
“Gli Stati parti del presente Patto si impegnano a rispettare la libertà dei genitori e, ove del caso, dei tutori legali, di scegliere per i figli scuole diverse da quelle istituite dalle autorità pubbliche, purché conformi ai requisiti fondamentali che possono essere prescritti o approvati dallo Stato in materia di istruzione, e di curare l’educazione religiosa e morale dei figli in conformità alle proprie convinzioni.”
Art. 26 Dichiarazione universale diritti dell’uomo:
“I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.”
Art. 30 Costituzione Italiana:
“E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori delmatrimonio”
Le VOSTRE scuole??????????
Ma cosa ti sei fumato? Cambia spacciatore, che ti conviene.
Da quando in qua le scuole statali sarebbero “vostre”?
Numericamente, nelle scuole statali contate come il due di picche, sia a livello del corpo docente che a livello di alunni.
Gli omosessuali si e no ammontano al 2% della popolazione, forse meno, e gli omosessualisti sono rappresentati moltissimo a livello politico e mediatico, ma a livello popolare veramente poco.
Siete una minoranza.
Basta che cambia politica alle prossime elezioni e non vi restano neanche gli occhi per piangere.
Non capisco dove sia il problema nello spiegare ai nostri ragazzi che ci sono uomini che sono attratti sessualmente da altri uomini e donne attratte sessualmente da altre donne. Grave invece sarebbe se si occultasse ai giovani questo fatto.
Per quanto riguarda la corresponsabilità educativa tra famiglia e scuola penso che si tratti di un falso problema, perchè una famiglia solida non si sentirà mai scalzata dall’educazione che può impartire una scuola. la corresponsabilità va quindi cercata nel fatto che nè la famiglia nè la scuola siano latitanti.
Stai ponendo il problema su una base sbagliata.
I corsi di gender non sono strutturati per spiegare ai ragazzi che esiste una minoranza di uomini attratti da altri uomini e donne attratte da altre donne, non è assolutamente questo il punto, questo lo sanno tutti, ragazzi e ragazze senza corsi gender.
Nei corsi gender si vuole mostrare agli adolescenti quanto è “bello” essere omosessuali, li si invoglia a provare ad essere omosessuali, e queste sono né più né meno le linee guida dei corsi gender delle scuole francesi, con tanto di filmati che lo provano inequivocabilmente.
La lotta al bullismo è solo un banalissimo appiglio privo di attinenze con lo scopo di quei corsi obbligatori.
Tutti sono contro il bullismo, eccetto i bulli che vengono perseguiti penalmente.
Gentile Menelik,non mi risulta che in questi corsi si dica “che è bello essere omosessuali e che brutto è essere eterosessuali”. Non capisco poi come si possa invogliare a provare pratiche sessuali che non rispondono al bisogno della persona in questione. In che modo tali lezioni spingerebbero degli eterosessuali a provare l’omosessualità?
Non l’avevo notato quella dei NOSTRI ragazzi nella foga della lettura.
E’ vero, loro non hanno figli, a parte QUALCHE caso.
Vogliono mettere le mani nella mente dei nostri figli, stavolta nostri veri, no slogan.
Io ne ho 4 di figli, li ho visti crescere giorno per giorno.
In un ambiente normale, con difficoltà nella media, figli con pulsioni omosessuali sono una rarità.
Di solito alle spalle costoro hanno un vissuto problematico, e la gente comune non è affatto maldisposta nei loro confronti, a parte rare eccezioni già punite a sufficienza.
La stragrande maggioranza degli episodi di bullismo sono per motivazioni ETEROsessuali molto più che omo, ossia ragazze “tarmate” che non la danno o che l’hanno data alle persone sbagliate e che a volte finiscono in tragedia, o per motivi religiosi, politici, hanno a che fare con l’islam o con un modo sbagliato di intendere il nazionalismo, ci sono tanti motivi scatenanti di bullismo, e l’omosessualità è quello minoritario, giusto uno ogni tot.
Essere grassi e un po’ tonti è motivo di bullismo enormemente più di una supposta omosessualità.
Un educatore diventa tale dopo una formazione specifica che non si raggiunge certo facendo sesso e mettendo incinta una donna.
Una famiglia non ha nessuna competenza educativa: basti pensare ai bambini che crescono in famiglie islamiche, dei TdGeova o cattoliche sessuofobiche.
Le scuole pubbliche riescono ancora secondo tutti i report OCSE ad essere sempre milgiori di quell eprivate cattoliche che anzi sono spesso fonte di discriminazioni e illeciti.
Una scuiola religiosa è estremamente dannosa e sono da vietare: infatti un ragazzo deve crescere con spirito critico, con formazione pluralista e senza faziosità cosa che una scuola confessionale non può garantire per definizione.
Smettetela di leggere la bibbia e di vivere la vita secondo profezie, veggenti e diavoli e diventate persone normali.
Se non vi riconoscete in uno stato civile, se non credete nella democrazia, nella scienza e nel vivere secondo le leggi civili andate a vivere in uno stato religioso.
Per voi chi viene prima la Costituzione o il vangelo? Rispondete prima alla legge civile, degli uomini, o a quella del papa e dei profeti?
Dalle risposte scontate nasce la vera domanda: perchè, con i vostri figli, non prendete cittadinanza nello Stato del Vaticano vivendo in pace secondo i testi sacri, perchè vi ostinate a rimanere in Italia, una nazione che non vi appartiene?
Vivrete piu sereni in armonia con voi stessi.
Se lo spazio è poco troveremo un territorio da qualche parte dove potervi mettere.
Siete su un binario morto.
“Una famiglia non ha nessuna competenza educativa”
Forse stai parlando della tua famiglia Caterina.
Comunque e’ quello che pensano anche gli “illustrissimi” alla Vittorio Lingiardi & Co, che indicano la famiglia come primo luogo di germinazione dell’omofobia senza essere capaci di dare una definizione rigorosa di omofobia. Escludere i genitori per questa gente non è un fatto incidentale. E’ uno degli obiettivi.
Illustrissimi che, “sapevatelo”, fanno di tutto per scrivere quelle linee guida e rifilare il loro psicoverbo a tutti. E all’ unar lasciano fare (ma non sono capaci di scriversele? che li paghiamo a fare?)
Non crederà mica che una coppia normale e magari pure sposata in chiesa abbia la capacità di educare i figli secondo i criteri che piacciono tanto a lor signori, vero?!
Ma quando mai!
Art. 30 Costituzione Italiana:
“E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori delmatrimonio”
Caterina:”Una famiglia non ha nessuna competenza educativa”
Da questo si evince che Caterina non ha la più pallida idea di quello che va farneticando.
Cara Filomena, la invito a far buon uso della sua intelligenza: “troll” non è “chi ha opinioni diverse dalla nostra”. La prego quindi di rivedere le sue affermazioni.
Non si tratta di occultare che esista l’omosessualità. Si tratta:
1) rispettare i tempi di maturazione dei ragazzi
2) non far passare l’esigenza di ADULTI per esigenze dei ragazzi
3) di non sottrarre ai genitori la sacrosanta e legittima possibilità di trasmettere una scala di valori ai figli. Esempio: il piccolo uovo NON sceglie in che famiglia nascere. Il piccolo uovo e’ concepito con metodi che rendono bambino merce. Se la racconti in classe sottrai ai genitori questo ruolo educativo e fai passare scelte etiche discutibili (criminali) come normali
4) non confondere i ragazzi. Il “piccolo uovo cresce” può scegliere cosa fare (dal meccanico all’estetista) ma non si sceglie l’orientamento (sbagliano pure il loro stesso verbo)
5) massimo rispetto per i ragazzi. A causa dell’ubriacatura gender sono in vertiginoso aumento di casi di terapia ormonale per il blocco della pubertà.
6) se poi a fare i corsi ci va certa gente che non dovrebbero far avvicinare a una scuola a meno di un chilometro non c’è da sar sicuri.
Per insegnare il rispetto non serve la valanga di scemenze che si leggono in certi saggi di psicolabili.
Gentile Andrea, per quanto io possa essere in disaccordo con alcune cose che può insegnare la scuola, questa non mi scalzerà mai dal mio ruolo educativo, perchè un genitore sarà SEMPRE una figura predominante e comunque più importante di qualsiasi professore di scuola. E si lasci dire che se non è così, beh… allora la colpa è del genitore che non sa essere tale. Lasciamo quindi che le scuole svolgano il loro ruolo e trasmettano ed educhino secondo i programmi ministeriali e noi genitori facciamo ciò che dobbiamo fare, cioè essere genitori.
Io ho avuto occasione di vedere le dispense usate per fare le lezioni di educazione sessuale e al rispetto alla diversità nella classe di mio figlio in terza media e le assicuro che non ho trovato nulla di sconvolgente, anzi… quando le ho viste, assieme ad altri genitori, la reazione è stata unanime: “Tutto qua?”
Si dice che il diavolo faccia le pentole senza coperchi, così va a finire che lo psyco-attivista in servizio permanente effettivo si guasta il credibilissimo et educatissimo post del “tutto qua?”(!) con la fisima del “perchè” scritto con l’accento sbagliato in barba a tutti i correttori ortografici.
Temo di esser finito in una gabbia di matti… è chiaro che non siete qui per dialogare.
Buona vita
E’ chiaro anche che il dialogo diventa un tantino difficoltoso con quelli che credono di prendere in giro l’interlocutore, le pare, signor “cattolico”?
In caso volesse tornare Pierangelo, glielo confermo: ci vuole la pazienza e la curiosità di uno psichiatra con certi matti ipocriti
19 settembre 2016 alle 19:22
“Io son qui solo per prendere in giro lei e tutti quelli come lei”
Leggi di Più: «La libertà religiosa è sinonimo di omofobia» | Tempi.it
MicheleL 9 ottobre 2015 alle 12:28
«”Nascondi tutto!”
Card. Joseph Ratinger, sul caso del prete pedofilo Stephen Kiesle (1985) »
da
“Cirinnà 2, una vera presa in giro” su “Tempi.it”
Parlando con Toni (e non con il troll Erem…Ehm, Stoppani 😉 ):
MicheleL
2 febbraio 2016 alle 18:47
Sul caso del Papa Emerito, non ho mai voluto urtare nessuno se non Stoppani. Ritengo di aver sbagliato a usare un metodo scendendo al suo livello e oltre ad aver chiarito più volte che si trattava di una provocazione, della cui inconsistenza sono del tutto certo, mi sono pure ripromesso di non abbassarmi più a quel livello. Se la cosa ha urtato la sua sensibilità me ne dispiaccio e le chiedo scusa.
Leggi di Più: «Il Ddl Cirinnà è inaccettabile» | Tempi.it
Che vedono le mie fosche pupille?
Sono delle scuse quelle?
Che forse la sindrome di Fonzie stia regredendo o a suo tempo abbia prevalso la fifa?
Con la prospettiva di una bella denuncia per calunnia nei confronti di un’autorità religiosa c’è poco da fare i baldanzosi, nevvero?
Ah, a proposito di vie legali, vedo che il signor alter ego insinua che io sia il gestore del “vile Stoppani”.
Come mai allora egli non è ancora riuscito ad appurarlo coi suoi metodi invasivi da molestatore?
Più lena ci vuole.
Io non ho alcun mezzo, troll. Io ho usato un mezzo semplicissimo con un ebete troll come Stoppani. E ho chiesto scusa perchè io, se il mio interlocutore vuole il dialogo, lo rispetto.
Lei è un troll e non la rispetto.
Tutto qui 😛
Peccato, è la mia più grande ambizione guadagnarmi il rispetto di un etilista pazzoide che parla ai semafori. 🙂
xAndreaUDT
La definizione di omofobia c’è ed è sufficientemente rigorosa: il family day.
E’ la paura dell’omosessualità, delle famiglie gay e dei gay, problemi ad accettare quel tipo di diversità.
Nel vostro caso poi la fobia è vero qualunque cosa che sia una minaccia per l’autorità e credibilità della gerarchia cristiana.
2) “non far passare l’esigenza di ADULTI per esigenze dei ragazzi”
esattamente quello che fate voi e che fanno gli islamici con la catechizzazione dei bambini.
3) i genitori hanno un dialogo naturale con i filgi e nulla di più.
Di certo non possono essere considerati valori indurre una bambina a coprirsi con un sacco nero perchè i suoi capelli sarebbero fonte di strane energie, oppure, come fanno i cristiani,
indurre i bambini ad aver paura del demonio o a far confessare le proprie intimità ad adulti estranei che non sono psicologi e non hanno alcuna autorizzazione medica
e questi sono solo alcuni esempi..
queste storture sono estremamente invasive e dannose nella psicologia infantile, oltre che una violazione del libero pensiero
Il pedoproselitismo deve essere condannato penalmente al pari della pedofilia.
Non esiste il concepimento di un bambino come una merce, dato che l’utero in affitto è giustamente vietato.
Al contrario, è proprio obbligare un bambino a seguire gli ordini di una setta religiosa ad essere una pratica che lo mercifica agli interessi di un potere religioso.
5) massimo rispetto per i ragazzi. A causa dell’ubriacatura gender sono in vertiginoso aumento di casi di terapia ormonale per il blocco della pubertà.
questa enorme stupidaggine dimostra fino a che punto l’indottrinamento religioso puo confondere la mente
6) se poi a fare i corsi ci va certa gente che non dovrebbero far avvicinare a una scuola a meno di un chilometro non c’è da sar sicuri.
è inutile numerare queste soggettive, personali e, al fine della discussione, del tutto irrilevanti valutazioni.
Dimostrano solo la mancanza di argomenti.
Siete su un binario morto.
Scusate se mi intrometto ma qui siete dei grandissimi maleducati, oltretutto dovete avere molta coda di paglia per attaccare le persone in questo modo. Lo dico a te Filomena, ma ovviamente vale per tutti gli altri che usano i tuoi toni.
Io sono un fanatico della scuola statale. Fosse per me tutte le altre dovrebbero essere realmente private. Nessun bonus, solo scalare dalle tasse in ragione di un bene comune di cui uno non vuole usufruire.
Ma leggere le “tematiche di genere obbligatorie” fa rivoltare lo stomaco.
Gli insegnanti sono persone adulte e con un minimo di sale in zucca per gestire tutte le situazioni.
Le linee guida da “rieducazione” sono uno svilimento del corpo docente inaccettabili.
Specie se uno conosce cosa hanno in testa questi perditempo del politicamente corretto e i personaggi che dovrebbero fare queste rieducazioni.
Gente da circolo Mario Mieli, uno dei tanti (e magari pure non il peggiore) che sgomita per accreditarsi e rieducare (al loro verbo) i docenti.
Sono quelli della teoria gender che devono farsi le “loro scuole”
e così insegnare la loro teoria agli alunni dei genitori che ce li vorranno mandare
e non imporre a tutti l’obbedienza al “gender-ismo”, poichè l’articolo dice anche:
“…tali insegnamenti, con tanti saluti all’autonomia, sono obbligatori, come si legge all’articolo 2 della pdl Tentori-Braga: «Le tematiche inerenti all’educazione di genere non costituiscono materia curricolare a sé stante, ma sono parte integrante degli orientamenti educativi e dei programmi di insegnamento…”
Caro trollino, quelli che rivolteranno davvero il paese come un calzino stanno arrivando a frotte via terra e mare e, al contrario di voialtri pervertiti, di figli ne fanno a eserciti per via naturale.
Inutile dire che coi vostri opuscoletti pedo-pornografici costoro vi ci faranno pulire il deturpato posteriore ben prima di quanto supponiate.
E che problema c’è?
Lascia l’indirizzo, no? Così m’aggrego pure io.
Ma chi credi di spaventare, buffone!
“… perché non ve ne andate dalle nostre scuole? fatevi scuole private,pagatevele voi, e poi vedremo a livello di mercato del lavoro quanto successo avranno avuto…”
Ecco, appunto. Fatevi la vostra “scuola-pro.gender” e così vediamo quanti alunni acchiappate. Le scuole, non sono “vostre”, sono di tutti. E correttezza vorrebbe che rispettino le idee di tutti, e in particolare le idee di coloro che la Costituzione Italiana (quella che un tempo osannavate) riconosce come aventi diritto primario nell’educazione dei loro figli.
L’indottrinamento forzato, mascherato da “educazione di stato”, è un’altra cosa.
Qui ci troviamo al cuore di un totalitarismo che si manifesta sempre con lo stesso metodo, come nel caso del marxismo:
1. Si comincia col sottrarre i bambini all’influenza dei genitori per inculcare loro una visione nuova della sessualità e della famiglia.
2. Li si costringe a pensare al di fuori dalla realtà prevalente (la grande maggioranza delle persone vivono e si organizzano nella differenza sessuale e attorno alla differenza sessuale).
3. Si introducono delle leggi col pretesto di proteggere delle minoranze.
4. Si approfitta di fatti veri o inesistenti per istituire una legislazione repressiva.
5. Si applica una repressione giudiziaria che corrisponde a una vera polizia del pensiero.
6. Si crea così la paura e si ottiene che i cittadini pensino sulla base di “buone” idee e agiscono sulla base di “buone” pratiche. Altrimenti vanno in prigione.
Siamo arrivati alla dittatura LGBT, il nuovo fascismo.