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(Cine)Fumetto – Gli Avengers tornano in una nuova e migliore avventura
Da quando la Marvel nel 2008 ha cominciato a controllare il processo creativo dei film tratti dai suoi personaggi, ha trasfuso nel medium cinematografico quel concetto di continuity serrato e di collegamenti tra mondi tipico delle sue numerose testate fumettistiche, come raccontavamo anche qui. Le varie fasi del Marvel Cinematic Universe servono a mostrare un universo complesso e sfaccettato, in cui “Tutto è connesso” e che viene celebrato nell’evento conclusivo, il film corale in cui i nodi vengono, forse, al pettine. Avengers – Age of Ultron è il (pen)ultimo atto (prima di Ant – Man) della fase due, in cui i nostri eroi vengono uniti da una minaccia robotica più grande di loro e capace di portare l’umanità all’estinzione. La trama, classica quanto basta, non è chiaramente il punto di forza del film, che non fa sentire il peso delle due ore e oltre di girato basato, con svariate modifiche, sul ciclo fumettistico di Bendis.
Il regista Joss Whedon compie un ottimo lavoro nell’amalgamare i diversi personaggi e le differenti trame che ognuno porta con sé, senza mancare mai di esagerare in epicità supereroistica. Anzi, questo aspetto viene continuamente stemperato da generose spruzzate comiche da commedia (quasi) sofisticata, mettendo sempre in dubbio chi e che cosa sia davvero un supereroe. Sta nelle figure di Occhiodifalco oppure di Vedova Nera questa demitizzazione del Vendicatore Mascherato: i due eroi “normali” senza superpoteri, interpretati da Jeremy Renner ed una straordinaria Scarlett Johansson, sono gli unici ad essere davvero umani e in fondo dotati di obiettivo realismo. Uno dei nuovi ingressi, il sintezoide Visione interpretato da Paul Bettany, pur avendo poco screen – time a disposizione riesce a restare impresso con il suo approccio zen e la sua predisposizione quasi divina, anche se è ancora tutto da scoprire. Il cattivo Ultron, pur risultando vagamente logorroico, presenta tematiche interessanti e ha sufficiente carisma per essere una credibile minaccia, mentre attorno a lui si scatena il caos e la consapevolezza di quanto è “sventurata la terra che ha bisogno di (super)eroi”, parafrasando il Galileo di Brecht. Il resto è formato da coreografici combattimenti, virtuosistici movimenti di macchina che tengono unita la scena e il gruppo, dialoghi frizzanti e validi scambi di battute.
Menzione speciale alle location che, oltre a fare un giro del mondo tra Seoul e Sud Africa, dona all’Italia un ruolo particolare. L’inizio e la fine del film sono ambientati infatti al fascinoso forte di Bard e tra le vie di Aosta, che riunisce il meglio e il peggio dell’architettura italiana. Effetti speciali di livello, mentre l’effetto 3D non è particolarmente coinvolgente. Un film epico e colossale, intessuto di commedia dialettica, approfondimenti etico – filosofici, azione fracassona a valanga e buoni personaggi cui è un piacere affezionarsi. Whedon riesce a celebrare e allo stesso tempo a prendere in giro il fenomeno supereroistico. E a superare sé stesso nel lavoro fatto nel primo Avengers. Adesso il testimone passa ai fratelli Russo, ma per chi ama il genere e i fumetti, sicuramente la festa continua.
Avengers – Age of Ultron, 2015, regia di Joss Whedon, con Samuel L. Jackson, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chris Evans, Chris Hemsworth,Mark Ruffalo e Paul Bettany, Disney – Marvel, dal 22 Aprile nei cinema.
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