Cina. I primi bambini geneticamente modificati «rischiano di morire prima»
«Chi stabilisce qual è il genoma “giusto”? Chi sceglie dove tagliare? Perché?». Sono le domande che poneva il genetista Bruno Dallapiccola in un’intervista a tempi.it quando è stata pubblicata la notizia della nascita in Cina dei primi due bambini con Dna modificato con la tecnologia Crispr/Cas9.
Nel genoma dei due neonati, Lulu e Nana, è stato corretto da uno “scienziato” cinese il gene CCR5 per impedire che potessero contrarre il virus Hiv. Ma la variazione del gene inserita nel cromosoma dei bambini, secondo uno studio appena pubblicato su Nature Medicine, aumenta del 20 per cento il rischio di morire prematuramente rispetto alla popolazione globale.
«HE JIANKUI È STATO UN PAZZO»
I ricercatori dell’Università di Berkely California hanno esaminato i dati sanitari di 409 mila persone, controllando se avevano o meno la mutazione del gene, che si presenta naturalmente nell’1 per cento della popolazione, e verificando le circostanze della morte. Le persone con la mutazione, secondo lo studio, hanno presentato il 21 per cento di probabilità in più rispetto a chi non l’aveva di morire prima dei 76 anni. «Il “costo” della resistenza all’Hiv può aumentare la suscettibilità ad altre, e forse più comuni, malattie», spiegano gli autori della ricerca, come riportato dall’Afp.
L’esperimento è stato condotto in Cina dal professor He Jiankui in un laboratorio a Shenzhen. David Curtis, docente onorario all’Istituto di genetica della University College London, ha dichiarato che «ci sono molti altri esempi in medicina in cui un intervento per curare una patologia inavvertitamente causa problemi maggiori inaspettati da qualche altra parte». Tutto questo, aggiunge Robin Lovell-Badge del Francis Crick Institute di Londra, «mostra una volta di più che He Jiankui è stato un pazzo a mutare il genoma di quei bambini. La semplice verità è che non sappiamo abbastanza del gene modificato».
CAVIE UMANE
Come ricordava Dallapiccola, « finché non si trova una tecnica accurata al 100% si rimane nel campo della sperimentazione e sperimentare su bambini e sugli embrioni umani è folle. Questo ricercatore cinese è una persona tracotante. Siamo tutti imperfetti a livello genetico. Ognuno di noi porta delle mutazioni in geni malattia. Tutti siamo portatori sani per un paio di dozzine di geni malattia. Siamo portatori sani di centinaia di variazioni genetiche che ci inducono suscettibilità alle più grandi e complesse malattie, molte delle quali interverranno nella vita adulta. Quindi l’utopia di riuscire a “creare” il soggetto geneticamente perfetto non sta né in cielo né in terra».
He Jiankui ha semplicemente sperimentato una tecnologia insicura su cavie umane. La Cina lo ha messo sotto indagine per questo e l’università di Shenzhen lo ha licenziato a gennaio sulla scorta dello scandalo provocato nella comunità scientifica globale.
Foto Ansa
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