Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

Deve gareggiare con maschi che si dicono femmine. Protesta, ma viene censurata

L'incredibile caso di Chelsea Mitchell. La ragazza più veloce del Connecticut denuncia l'ingiustizia con una tribuna su Usa Today, che le cambia il testo sostituendo a "maschi" la parola "transgender"

Caterina Giojelli
29/05/2021 - 2:00
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia
L'atleta Chelsea Mitchell, censurata da Usa Today

Zitta, femmina cisgender. È il senso della sforbiciata sprezzante dei redattori di Usa Today alla tribuna firmata da una atleta del Connecticut, pubblicamente redarguita per avere osato utilizzare un «linguaggio offensivo» sulle colonne del celebre quotidiano americano. E cosa ha scritto di così offensivo da richiedere un intervento a gamba tesa della redazione? Ha usato la parola “maschio”.

Usa Today censura Mitchell

Riassunto: Chelsea Mitchell era la ragazza più veloce del Connecticut, finché, come molte altre atlete, è stata costretta a gareggiare contro due velocisti «fisicamente avvantaggiati». Cioè due maschi che si identificano come donne e come tali partecipano (e vincono) tutti i più importanti campionati scolastici e statali di atletica. Lasciando indietro le coetanee, stabilendo nuovi record, soffiando loro trofei e medaglie.

Ebbene, la scorsa settimana Chelsea Mitchell invia un “opinion” a Usa Today per affrontare il tema e raccontare perché ha deciso di imbarcarsi insieme a tante altre ragazze in una causa contro la Connecticut Interscholastic Athletic Conference. Per farlo ha osato scrivere che «i corridori maschi hanno enormi vantaggi fisici» rispetto alle colleghe femmine. Apriti cielo. Pubblicata il 22 maggio, il 26 maggio la tribuna di Mitchell veniva stravolta con tanto di pecetta: «Nota dell’editore: questa colonna è stata aggiornata per riflettere gli standard e le linee guida di stile di Usa Today. Ci dispiace che sia stato usato un linguaggio offensivo».

Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome
PUBBLICITÀ

Vietato scrivere “maschi”

Stravolta: sì perché nell’articolo la parola “maschi” viene sostituita con «transgender». Con tante scuse, stigma e tanti saluti al senso del pezzo di Mitchell. La redazione non si limita infatti a prendere posizione ma le mette in bocca termini che lei non ha mai usato. E come avrebbe potuto rivendicando il diritto alla concorrenza leale?

Ovviamente Mitchell non è stata informata della revisione. L’avvocato Christiana Holcomb della Alliance Defending Freedom (Adf), che rappresenta le ragazze nella causa contro la politica del Connecticut, ha accusato Usa Today di aver messo mano alla tribuna della ragazza quando si è scatenata un’orda inferocita di lettori sui social.

.@USATODAY published our client Chelsea Mitchell’s opinion about the unfairness she experienced being forced to compete against male athletes. But after backlash from the woke mob, editors unilaterally changed Chelsea’s words & called them “hurtful language.” 1/3 pic.twitter.com/tAtzrZgPzt

— Christiana Holcomb (@ChristianaADF) May 26, 2021

Costretta a perdere

Ha scritto Mitchell: «Ogni volta che arrivo alla linea di partenza, mi ripeto che posso superare le ingiuste probabilità – posso vincere, anche se la gara è contro di me». È successo una volta sola. Poi Mitchell ha perso quattro titoli del campionato statale femminile, due premi del New England e numerosi altri posti sul podio, sbattuta al terzo posto nella corsa di 55 metri nel 2019. Davanti a lei solo loro, due sprinter maschi, ops “transgender”. Tempi vi aveva già raccontato la storia di Terry Miller e Andraya Yearwood che dal 2017 vincono tutto. Non hanno mai fornito dettagli sulla loro transizione, di loro si sa che sono sottoposti a trattamenti ormonali e che sono nati maschi.

Il che significa una cosa sola, come ha spiegato Alanna Smith, tra le ragazze difese dalla Adf: «Ogni volta che scendiamo in pista conosciamo il risultato prima ancora che inizi la gara. Un’ingiustizia biologica non scompare grazie a ciò che qualcuno crede sull’identità di genere». Una ingiustizia che ha portato le ragazze a perdere borse di studio e opportunità, «quando i college hanno esaminato il mio record, non hanno visto la ragazza più veloce del Connecticut. Hanno visto un secondo o terzo classificato», ha spiegato Mitchell.

La legge discrimina le donne

La ragazza non ha offeso nessuno. Ha solo affermato l’ovvio, cioè che il corpo di chi nasce maschio è in media «più grande e forte» di quello di chi nasce femmina. Rivendica il diritto alla concorrenza leale, difesa dal Titolo IX, la legge federale sui diritti civili, che in Connecticut (ma non solo, sono 18 gli Stati che consentono agli studenti transgender di gareggiare senza restrizioni) ha innescato un incredibile cortocircuito del politicamente corretto: non si capisce se tuteli di più i trans in quanto transgender o tuteli di più le donne in quanto cisgender. Secondo la Connecticut Interscholastic Athletic Conference, a cui i giudici hanno sempre dato ragione, «gli studenti che si identificano come donne devono essere riconosciuti come donne» e come tali dovrebbero essere tutelati. «Fare diversamente non sarebbe solo discriminatorio, ma li priverebbe della significativa opportunità di partecipare ad attività educative, compresi gli sport scolastici, basati su stereotipi sessuali e pregiudizi che si cerca di prevenire col Titolo IX».

Nel dubbio non chiamateli maschi. Mai. Neanche se lo sono. Può essere un crimine scrivere e chiamarli tali? Mentre in Italia assistiamo all’assurdo allineamento della stampa che ha deciso che Ellen Page non è mai nata femmina, piuttosto ha interpretato “ruoli femminili”, in America Usa Today ha deciso di riparare evidenti torti e crimini biologici cancellando la parola «maschio» dal vocabolario di una femmina: «Ci dispiace che sia stato usato un linguaggio offensivo».

Tags: transUSA
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Soldati della Nato proteggono con il filo spinato i municipi nel nord del Kosovo

Le mosse di Cina e Russia per approfittare degli scontri in Kosovo

1 Giugno 2023
Ron DeSantis ha annunciato la sua candidatura alle presidenziali negli Usa

La faticosa rincorsa di DeSantis

26 Maggio 2023
Un Mrap americano utilizzato dall'Ucraina per attaccare la Russia

L’incursione ucraina in Russia imbarazza Usa e Kiev

25 Maggio 2023
Protesta per i diritti dei trans davanti a Downing Street, Londra

Se ci sono di mezzo i dogmi trans, la libertà non è scontata nemmeno a Oxford

20 Maggio 2023
L'esercito dell'Ucraina combatte a Bakhmut

L’Ucraina smorza gli entusiasmi sulla controffensiva

12 Maggio 2023
Trans drag queen

La Ley Trans alla tedesca e gli incontri per bambini di Eric Grande Clitoride

11 Maggio 2023

Video

Eugenia Roccella
Video

“Una famiglia radicale”. Eugenia Roccella si racconta

Redazione
15 Maggio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Giardino esterno di un asilo nido a Milano

Denatalità, le due “s” che stanno insieme: servizi e speranza

Emanuele Boffi
31 Maggio 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Così per tanti cattolici la fede ha smesso di comunicare con la politica
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Cari costano alla Germania opportunismo merkelliano e fanatismo green
    Lodovico Festa
  • Tentar (un giudizio) non nuoce
    Tentar (un giudizio) non nuoce
    Natalità: una questione politica e di speranza
    Raffaele Cattaneo
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il mio battesimo nell’alluvione, tra piadine e fango
    Marianna Bighin
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Gli innumerevoli tratti che dimostrano la parentela tra sinistra e fascismo
    Rodolfo Casadei

Foto

Foto

A cosa serve la scuola?

25 Maggio 2023
Foto

Il sistema dei media nel pensiero di Antonio Pilati

25 Maggio 2023
Un missile russo colpisce una casa a Odessa
Foto

L’impegno per un cessate il fuoco immediato

25 Maggio 2023
Marcello Pera, filosofo e senatore
Foto

Dialogo a Roma tra Pera e Camisasca (e sant’Agostino)

16 Maggio 2023
Foto

“Una famiglia radicale”. Presentazione del libro di Eugenia Roccella a Milano

11 Maggio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist