La tavola imbandita ma vuota per gli ostaggi a Tel Aviv, i kibbutz quasi abbandonati sotto il tiro di Hezbollah, la speranza che «è più forte della paura», la profezia di Pesach e una domanda: "Fino a quando?". Reportage
I toni sempre più antisemiti delle proteste “pro Palestina” nei campus americani, la condanna della Casa Bianca, l’invito rassegnato di un rabbino ai suoi ragazzi
Reportage da Maale Adumin, una delle "colonie" più grandi nei Territori palestinesi, tra start up avveniristiche e una quotidiana guerra a bassa intensità. «Abbiamo paura, ma non ce ne andremo»
Così per evitare di regalare il paese di al-Sisi ai nemici dell’Occidente, Stati Uniti, Europa, governi arabi del Golfo e banche internazionali lo hanno riempito di soldi mettendo da parte le pretese di rigore finanziario
Comunque vada a novembre il voto negli Stati Uniti, al di là dell’Atlantico farebbero bene a imparare a difendersi da sé, dicono due che sussurravano ai presidenti
Mar Mari Emmanuel, il religioso assiro accoltellato in chiesa lunedì a Sydney da un giovanissimo estremista islamico, ha inviato un messaggio audio perdonando l'attentatore: «Dobbiamo agire come ci ha insegnato Gesù»
Uno sbarramento di cemento e una linea di campi minati separa il confine con il Libano da dove le milizie sciite colpiscono militari e civili e dove volano i droni israeliani
Da due anni monsignor Pivovarov, prelato ortodosso, condanna l'invasione militare e per questo viene perseguitato dalla giustizia russa. «Se non denunci il male e non combatti, non sei un cristiano»
Perché Teheran tergiversa e perché, al contrario, Tel Aviv ha fretta di colpire il regime degli ayatollah. Il ruolo fondamentale degli Stati Uniti. Spiegazione
Anna Maria Bagaini, analista dell'Ispi, spiega a Tempi i dubbi di Tel Aviv: «L'estrema destra, ideologica e radicale, vuole punire l'Iran. Ma governo ed esercito sembrano consapevoli dei rischi»