La “pazienza strategica” iraniana e l’“impazienza” israeliana
Perché Teheran tergiversa e perché, al contrario, Tel Aviv ha fretta di colpire il regime degli ayatollah. Il ruolo fondamentale degli Stati Uniti. Spiegazione
Perché Teheran tergiversa e perché, al contrario, Tel Aviv ha fretta di colpire il regime degli ayatollah. Il ruolo fondamentale degli Stati Uniti. Spiegazione
Anna Maria Bagaini, analista dell'Ispi, spiega a Tempi i dubbi di Tel Aviv: «L'estrema destra, ideologica e radicale, vuole punire l'Iran. Ma governo ed esercito sembrano consapevoli dei rischi»
Dopo l'uccisione del suo leader Pascal Sleiman, il partito cristiano delle Forze Libanesi chiede un'indagine, il disarmo di Hezbollah e il ripristino della legalità nel Paese. L'alternativa è la guerra civile
In Medio Oriente accade sempre così. Dopo l'attacco iraniano, gli Stati Uniti cercano di frenare la risposta israeliana. La popolazione teme il peggio
Il Parlamento di Kiev approva la legge sulla mobilitazione, ma elimina il congedo per chi ha combattuto per tre anni. La protesta dei soldati: «Così veniamo trattati come schiavi»
Il Parlamento europeo approva l'accordo sui migranti, frutto di un importante compromesso tra le diverse sensibilità sul tema. Il gruppo di Elly Schlein, in difficoltà, non vota con i socialisti ma con Orban e Lega pur di contrastare la Meloni
A preoccupare davvero lo Stato ebraico è l'annunciata vendetta del regime degli ayatollah. A Gaza la situazione continua a essere tragica e nel governo di Netanyahu c'è uno scontro su come proseguire il conflitto
Peccato che il trentesimo anniversario del genocidio sia passato inosservato. In questi tempi di guerra sarebbe stato utile riscoprire testimonianze potenti come quelle di Anne Marie e Celestin, di Jean-Marie Vianney Giakumba e di tanti altri
Una delegazione di nove familiari ha incontrato Francesco in Vaticano. «Il Papa si è commosso» ascoltando le storie dei bambini e dei giovani che sono ancora in ostaggio dei terroristi
Mentre l'esercito russo si avvicina a Chasiv Yar, i generali ucraini temono il «crollo» del fronte. Né la Nato, né i migliori alleati dell'Ucraina, come la Lituania, vogliono inviare l'esercito. E Zelensky chiama in guerra i ragazzi di 25 anni
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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