Caro Renzi, se rimoduli il bonus 80 euro in base al numero dei figli, non solo fai una cosa buona, ma risparmi pure
«Il costo preventivato dal governo nel 2015 per il bonus legato unicamente al reddito è di dieci miliardi. Modulando quegli 80 euro a favore dei figli non solo non aumenterebbe la spesa ma, rispetto ai dieci miliardi, si risparmierebbero 625 milioni di euro. Basterebbe dare 20 euro in meno a single e coppie senza figli e 10/20 euro in più per ogni figlio a carico, via via a crescere fino ad arrivare a più 40 euro alle famiglie con 3 o più figli.
«Il governo potrebbe addirittura permettersi un ulteriore gesto di generosità e innalzare la soglia di reddito entro la quale concedere il bonus alle famiglie con figli, che era pure una richiesta avanzata dal Forum. Una “generosità” che costerebbe 620 milioni di euro, e anche con questo costo aggiuntivo avanzerebbero 5 milioni di euro rispetto allo stanziamento.
«Così la manovra sugli 80 euro sarebbe anche coerente con l’altra misura interessante della manovra, gli 80 euro per il bonus bebè: entrambe infatti sosterrebbero finalmente la genitorialità, dando priorità alle famiglie con figli. In tal modo si farebbe, per una volta, un intervento fiscale che garantisce l’equità secondo i carichi familiari, troppo spesso calpestata nel nostro Paese, che, conviene ricordarlo, a livello europeo ha una delle percentuali più alte di minori che vivono in povertà, per il solo fatto di vivere in una famiglia numerosa. «Inoltre sostenendo le famiglie con figli, si produce ricchezza e si investe – anche economicamente – sul futuro» conclude Belletti. «Rinnoviamo al presidente Renzi la nostra offerta di lavorare con i tecnici del ministero per verificare l’esattezza di queste cifre, per sostituire questi dati alle frettolose affermazioni che perigliosamente si aggirano sulle veline di Palazzo Chigi e nelle aule del Parlamento».
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26 commenti
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Quando tra 30 anni più o meno Lucillo e i suoi amici avranno bisogno di qualcuno che paghi le loro pensioni (e magari cambi loro i pannoloni se ne avranno bisogno), magari si ricorderanno di quelle noiose “famiglie con figli” che pretendevano, che ppresuntuosi!, un aiuto per crescere ed educare le nuove generazioni. Forse sarà uno dei miei 7 figli ad occuparsi di loro, magari quella che sta iniziando a giorni un corso per operatore sanitario. Allora forse verrà loro da ringraziare per i sacrifici che noi facciamo ora per tirarli grandi nel modo migliore. Senza gli 80 euro si Renzi, perché mio marito guadagna “troppo” col suo stipendio da impiegato con cui mantiene me è i 7 figli di cui sopra!
Alcuni figli li ho fatti anche io, anche se meno dei tuoi.
Comunque grazie per aver pensato a me durante i tuoi momenti di piacere e nelle fase successive.
Lucillo non essere blasfemo, i figli si fanno non per “piacere mio ma per far piacere a Dio”
Ma consolati io che di piaceri a Dio non ne ho mai fatti, ti terrò compagnia all’inferno per i tuoi peccati.
Accidenti, me ne ero dimenticato!
A me sinceramente l’inferno non è che mi ispiri simpatia, ma forse la compagnia è migliore che in paradiso… sempre ammesso che i candidati certi al paradiso non si trovino qualche sorpresa!
Poi voi di Napoli siete peccatori particolarmente divertenti…
Sono veramente daccordo con la proposta. Il presupposto è che un figlio è un contributo alla società e che ai genitori verrebbe offerto un aiuto per il loro impegno in termini di tempo, denaro, fatica che chi non ha figli (per loro scelta o no) non ha.
La mia generazione non ha avuto nessun aiuto da nessun governo per i figli che ha allevato, ma l’ingiustizia continua: i nostri figli manterranno in pensione i loro genitori e anche coloro che (per scelta o no) non li ha avuti.
Perchè non risconoscere in qualche modo anche a chi deve andare in pensione il contributo che questi hanno dato alla società per il loro impegno in termini di tempo e denaro e fatica nel crescere ed educare i figli?
Se per il calcolo dei requisiti per il pensionamento rientrasse anche il numero dei figli, potrebbe andare in pensione prima chi ha, probabilmente, dei nipoti. Così i figli, invece di prendere una buona fetta del loro reddito per portare i figli all’asilo e … portare i figli all’asilo per poter avere il reddito, potrebebro affidarli ai nonni e … risparmiare.
Ora non esageriamo, questa è fantascienza. Sarebbe molto più giusto intervenire sulle rette degli asili nido, scuole materne ecc per aiutare chi ha dei figli. I nonni dovrebbero fare i nonni per diletto, non perché obbligati dalle circostanze e, soprattutto, per compensare alle mancanze dello stato
Certo, come no! Vorrei solo sapere come si farà a risollevare la nostra economia se non si faranno più figli! Chi saranno i consumatori? Chi le pagherà le pensioni a chi sta lavorando ora? Insomma, i figli sono il futuro!
Un ragionamento assolutamente condivisibile, ma va fatto in modo esplicito e non subdolo con trucchetti vari, tralasciando il fatto che ho l’impressione che per i superfamilisti il problema non siano le pensioni ed i consumatori ma sfruttare pensioni e consumatori per imporre un modello ideologico di famiglia, di persona, di cittadino.
In ogni caso va bene per me dire chiaro, chiaro!, che le politiche fiscali devono cambiare riferimento da cittadino a padre-madre-figlio, da reddito prodotto a reddito disponibile; va bene introdurre il coefficiente famigliare e magari anche imporre che la tassazione sia totalmente ricondotta al paese dove viene generata e non alla residenza fiscale; va bene riportare a penale il falso in bilancio et similia.
Ma non va bene fare i furbi.
Si proponga un modello, se ne rendano chiare le conseguenze per la collettività e per i singoli, e si cerchi consenso.
meglio prendere come nucleo familiare chi ha figli, piuttosto che solo chi è sposato con figli. a chi è sposato si unificano i redditi nella dichiarazione, a chi è convivente no. è concorrenza sleale. visto che siamo consumatori vogliamo par condicio.
@Recarlos79: a chi è sposato non si unifica un bel niente nella dichiarazione dei redditi. Ogni cittadino è tassato solo in base ai redditi a lui riconducibili. Quello che è vero è che due coniugi POSSONO (e non devono) presentare una dichiarazione congiunta in modo che il credito IRPEF di uno possa essere utilizzato per compensare il debito IRPEF dell’altro.
Nino, hai ragione.
Recarlos, hai ragione anche tu, ma il tuo discorso vale solo per l’ISEE, non per l’IRPEF.
Altra ingiustizia…
Si, è vero, nell’ISEE di un adulto (so che dal 1 gennaio cambiano le regole ma non credo che impattino su questa) va a confluire tutto il reddito familiare, incluso quello del coniuge. Di contro, se il coniuge non ha reddito, il quoziente familiare aumenta e quindi il valore ISEE diminuisce. Fa parte degli oneri ed onori del matrimonio. D’altronde, due persone che convivono non hanno “obblighi legali” reciproci
Questo però non è vero nel caso dell’ISEE dei figli, in questo caso i redditi di entrambi i genitori concorrono all’ISEE, anche perchè entrambi, anche se solo conviventi, hanno degli obblighi verso il figlio.
Ho commentato Recarlos perché ha parlato espressamente di redditi, e quindi secondo me si riferiva all’IRPEF, visto che all’ISEE concorre anche il patrimonio (leggi: depositi bancari e simili)
@Franc’esco: In che senso ingiustizia? come cambieresti le regole?
Introdurre il fattore famiglia, semplice no?
si questo mi è chiaro, ma detto così è solo uno slogan. Io parlo dei meccanismi pratici. Io per esempio aumenterei le detrazioni per figli a carico (partendo da una base almeno doppia rispetto a quella attuale che reputo abbastanza ridicola) , sempre parametrandole al reddito (ovvero riducendole progressivamente all’aumentare del reddito)
Il fattore famiglia non e’ uno slogan, c’e’ uno studio dietro.
E guarda caso in Francia e’ applicato e funziona.
Chiaro che Renzi non tornera’ indietro, ma a furia di fare (piccoli) passi nella direzione sbagliata dove finiamo? Almeno riconosciamo noi che la direzione e’ sbagliata.
P.S. Renzi non tornerà mai indietro sugli 80 euro né modificherà il meccanismo per la sua assegnazione, perché sarebbe visto come un passo indietro. Altro è togliere con l’altra mano quello che con la prima si è dato, ma non in modo palese
I mposta
R edditi
PE rsone
F isiche
Il bonus 80 euro ha molti difetti ma ci mancherebbe solo di fare operazioni punitive per chi non vuole o non può fare figli, o li ha fatti tempo fa (magari tanti!) ed ora non sono più a carico!!!
Tutt’altra cosa sono le detrazioni per famigliari a carico, e qui si potrebbe intervenire.
In ogni caso eventuali rimodulazioni dovrebbero essere indirizzate innanzitutto per aumentare il reddito disponibile per pensioni basse ed incapienti.
PS
poi se si andasse in questa direzione si dovrebbe fare per “coppie” non per “coppie coniuge”!
se si parla di figli il matrimonio non c’entra nulla.
Caro Lucillo, per anni la Costituzione non è stata applicata a favore delle famiglie con figli. Oggi con questa proposta si vuole finire di punirle e tu ci vieni a raccontare che si vuole così punire chi non fa figli?
A parte il fatto che la nozione di “famiglia con figli” non c’è in costituzione, né in modo diretto né indiretto, le “famiglie con figli” non sono il bene supremo intorno al quale si organizza tutto il resto!
Esse costituiscono una specifica, fra tante, organizzazione sociale che i cittadini decidono o no di costituire: “le famiglie con figli” hanno diritti che derivano dalla cittadinanza, e nessuna “famiglia con figli” ha diritti civili maggiori o minori di, per esempio, una suora.
Ora: una cosa è costituire specifici sostegni a specifiche organizzazioni sociali previste in costituzione quali per esempio la famiglia o i partiti, altra cosa è costituire un sistema fiscale penalizzante per il fatto che un cittadino – per scelta o per necessità (economica, malattie) – non si iscrive ad un partito o non fa parte di una famiglia con figli.
La proposta, così come riportata nell’articolo, prevede che a pari reddito imponibile venga diminuito il beneficio fiscale oggi assegnato a chi non è “famiglia con figli”, allo scopo di darlo ad altri. Abbiamo così che la fiscalità generale organizza l’Imposta sul Reddito delle PErsone Fisiche su fattori differenti sia dalla persona fisica che dal suo reddito.
Un paio di riferimenti:
Art.31
La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione
della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle
famiglie numerose.
Art 53
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità
contributiva.
Per “famiglie numerose” intendevano allora quelle con 3 papa’ e 4 mamme?
Certo che non sono il bene supremo, altrimenti sarebbero state tutelate prima…
E infine non si sta parlando di diritti civili in piu’ o in meno, solo di equita’ contributiva.
Non si vuole penalizzare una coppia che non ha figli, ma nemmeno tartassare (come fa l’ENEL) una coppia perche’ ha i figli, come se i figli fossero un reddito e non un bene per la societa’.
Se e’ stata fatta un’ingiustizia prima (a pari reddito familiare, 80+80 euro a una coppia senza figli bireddito, niente a una coppia con figli monoreddito), perche’ non riparare???
@Fran’cesco: credo che l’obiezione di Lucillo non sia sulla opportunità di aiutare le famiglie con figli, ma sul meccanismo. Le tasse le devono pagare tutti, poi si possono mettere in atto altri meccanismi, come gli assegni familiari ed le (ridicole ad oggi) detrazioni per figlia carico. Il bonus degli 80 euro nasce come provvedimento per tutti i lavoratori dipendenti. Si può mantenere o abolire sostituendolo con maggiori detrazioni per i figlia a carico, basta dirlo chiaramente (io sarei personalmente favorevole, sul reddito si può barare, sui figli a carico meno)
oltretutto mi converrebbe!!!
Appunto, il meccanismo e’ ingiusto.
“Il bonus degli 80 euro nasce come provvedimento per tutti i lavoratori dipendenti” non e’ vero, perche’ si tiene conto dei redditi, in particolare solo del singolo. E non si considera la presenza di figli. E non e’ per tutti (io non lo prendo pur essendo lavoratore dipendente). Alla faccia dell’importanza della famiglia.
Lucillo comunque mi sembra un po’ figliofobo…
@Fran’cesco: se vuoi dire che l’operazione degli 80 euro era (ed è) demagogica, non posso che darti ragione (non so se era chiaro dai miei interventi precedenti)
Possibile che nessune dei nostri politici sia disposto ad incatenarsi ai cancelli di Montecitorio per questo? Almeno che se ne parli che il grande pubblico sappia qualcosa!
Insomma fate qualcosa!!!!!!!!!!!11