La preghiera del mattino (2011-2017)

Cari sindaci, anziché alle nozze gay, pensate a come abbassare le tasse

Di Redazione
13 Ottobre 2014

«La notizia di oggi è che le tasse comunali più alte d’Italia sono a Roma e a Bologna. Ai cittadini di quelle due città interessa molto più che i loro sindaci facciano pagare meno tasse piuttosto che impegnarsi su una cosa che la legge non prevede». Lo ha detto il titolare del dicastero degli Interni, Angelino Alfano, riferendosi al fatto che i primi cittadini delle due città hanno dichiarato essere loro intenzione procedere nella trascrizione dei matrimoni omosessuali, nonostante la direttiva del ministro.
Sabato Alfano ha dichiarato anche che il suo «non è un attacco alla loro autonomia ma è solo fare rispettare la legge. Quando la legge sarà cambiata potranno pretendere, se sarà cambiata in quella direzione, che il ministro dell’Interno faccia rispettare un’altra legge. Poi, diciamolo francamente, si tratta di alcuni sindaci parecchio noti ma ricordo che in Italia ce ne sono più di ottomila e se oggi protestano in 10, 15 o 20 la protesta non è di tutti. Intanto, noi sappiamo che il giorno 15 c’è un Consiglio dei ministri che riguarda la legge di stabilità e noi chiediamo maggiore attenzione per le famiglie».

I NUMERI. I dati cui si riferisce Alfano sono quelli che sono stati diffusi dalla Cgia di Mestre, secondo cui le tasse più alte in Italia si registrano a Bologna, a Roma, a Bari e a Genova. L’Ufficio studi della Cgia è giunto a questo risultato calcolando il prelievo che una famiglia tipo di 3 persone dovrà subire quest’anno per onorare il pagamento della Tari (la nuova tassa sui rifiuti), della Tasi (il tributo sui servizi indivisibili) e dell’addizionale comunale Irpef. In classifica anche Milano, Torino e Napoli, i cui rispettivi sindaci si sono anch’essi ribellati ad Alfano.

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11 commenti

  1. Mappo

    Valentina, fare pagliacciate sui matrimoni gay non costa nulla e ti permette di pavoneggiarti sulle tv e la stampa amica,inoltre in fin dei conti è un’ottimo trampolino di lancio per ulteriori sviluppi della propria carriera politica. Tagliare le tasse invece è una grande fatica e comporta magari di dover scontentare gli amici, gli amici degli amici e quegli amici potenti che nulla hanno da obbiettare sui matrimoni gay, ma che se ne avrebbero a male se il sindaco tagliasse ad esempio certe ricche consulenze esterne o certi finanziamenti a pioggia. Così va il mondo.

    1. salvatore

      uomini di buona volontà cercate di fare del bene sociale a tutti gli italiani bisognosi prima di fargli ai stranieri avete capito mi ai

  2. jens

    Abbassare le tasse? Giammai! E poi dove li troviamo i soldi per assumere in comune amici, parenti, amici degli amici di sindaco e assessori? Che i sudditi (pardon, cittadini) muoiano pure di fame! Ma noi dobbiamo pensare a come rimanere al potere e non lasciare neppure le briciole.

  3. Valentina

    Nozze gay e tasse sono due argomenti completamente diversi, non c’entrano nulla l’uno con l’altro. Io direi che sarebbe giusto ammettere le nozze gay e abbassare le tasse, effettivamente troppo alte.

    1. Fran'cesco

      Valentina,
      i sindaci ti verranno a dire che non possono abbassare le tasse locali, perche’ il governo centrale “costringe” i sindaci a metter piu’ tasse…
      Invece la decisione di trascrivere le nozze gay (che non compete ai sindaci) si puo’ fare eh?

    2. giuliano

      cara Valentina forse se guardi la natura ti rendi conto che le nozze gay sono una anomalia (mostruosa). Le rondini maschi e femmina fanno il nido dove nascono i piccolini, i cigni idem, le capre idem, i conigli anche, i gatti si accoppiano maschi e femmine. Anche nella vegetazione si vede la stesa tematica tra chi impollina e chi riceve i pollini. Quindi se insisti a dire che è giusto il matrimonio gay vuol dire che ha seri problemi

      1. beppe

        caro giuliano, tieniti stretto perchè a breve arriveranno davvero notizie da far accapponare la pelle…e non da parte di sindaci o magistrati. teniamoci forte….

        1. mike

          beh visto che sai di che si tratta potresti dire qualcosa.

    3. Toni

      Cara Valentina , ma le nozze gay cosa ci azzeccano con i sindaci? Niente….è propaganda! In un Stato serio prenderebbero metaforiche pedate nel culo.
      Sulle tasse qualcosa potrebbero fare, ma ci vuole capacità, un requisito che spesso non ti porta nell’immediato alla ribalta, e che di sicura non ti procura la simpatia dei gay friendly, anzi può suscitare l’invidia di politici inetti.
      Sono tempi tristi, cara signora mia, si celebra “il servilismo e l’omologazione …. con asini travestiti da leoni”.

    4. Toni

      Cara Signora Valentina, come sono d’accordo con Lei, sono due cose che non c’entrano nulla. Si figuri , sono tanto d’accordo con lei al punto di spingermi a puntualizzare che istituzionalmente, le nozze gay, non c’entrano nulla con i sindaci. Tranne che … per propaganda.
      Mentre c’entrano con i sindaci le tasse, con limiti… ovvio, ma hanno spazzi legittimi di manovra. C’è solo una piccola difficoltà, è facile per un sindaco, in uno stato senza serietà, fare propaganda , ma è difficile avere il talento , la capacità, di saper fare qualcosa di concreto, come abbassare le tasse, per la gente tutta.
      Ma non solo, cara Signora c’è, in una epoca buia come questa, anche la circostanza che l’eccellenza ….non paga. Pensi ad un sindaco indifferente a trascrizioni di parodie di matrimoni, ma abile, come possa essere considerato dai gay friendly e dalla massa di inetti che illuminano la nostra politica che vedono con enigmatico sospetto qualcosa di sconosciuto (il talento che li sovrasta e gli crea timore.

      Allora dobbiamo accontentarci si Sindaci che con la loro propaganda ricordano la favola di Tolstoj … asini, nascosti con la pelle da leone. Bisogna stare attenti, come la volpe, per sentire il loro ragliare.

      PS – Signora valentina, la moderazione , monellina, mi ha bloccato un post, per una (dico una) parola bruttina … per cui mi sono impegnato a riproporlo in una forma (spero) consona.

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